Inno alla felicità
“La miglior vendetta? La felicità. Non c’è niente che faccia più impazzire la gente che vederti felice”. Questo scriveva Alda Merini nei suoi aforismi.
Ora, infatti, pare siano capaci di rubarci anche i sorrisi. Per un probabile scambio di persona è stato ucciso a Torino Stefano Leo, in quanto era felice, aveva un’aria serena.
Che il sorriso e la felicità altrui siano uno schiaffo ai sentimenti personali, in quanto non si riesce a trovare pace e a vivere la felicità appieno? Che sia il fatto che non tutti riescono a trovare una propria collocazione nella società e rigettano le proprie frustrazioni sulla gente comune che vive una dimensione più appagata?
A questo non possiamo rispondere con certezza né con cognizione ma probabilmente subentrano fattori psicologici e astratti, in cui ognuno percepisce la realtà dell’altro a modo suo e, pertanto, la può immaginare bellissima o bruttissima.
Non sappiamo cosa accade nella vita delle persone finché non le conosciamo a fondo e non entriamo in contatto vero con loro. Sappiamo solo che parlandoci si, escono fuori mondi straordinari fatti di tante sfaccettature.
Nessuno dovrebbe arrogarsi di un diritto che non gli appartiene: rubare la felicità agli altri. Bisognerebbe crescere nella propria consapevolezza ed imparare ad attingere dagli effetti collaterali da cui tutti possiamo sentirci contagiati: felicità, gioia e sorrisi.
Molti trattati e saggi sono stati scritti in merito a questa sensazione ed emozione, che crea in un essere umano una struttura solida di sicurezza, di capacità e di credere in se stessi. E non è detto, magari è tutta apparenza, nella finzione di essere forti.
Ricordiamo Epicuro con la sua “Lettera sulla felicità” oppure Arthur Schopenhauer con “L’arte di essere felici” e “La felicità è come un pendolo”, ancora Plotino con “Sulla felicità”. Insomma, una ricerca costante instancabile e infaticabile, che interseca filosofia, psicologia e conoscenza dell’Io.
In una società labile come quella che ci troviamo a vivere attualmente non è facile vivere tra affetti e amori sbandati, fragili e fugaci, di migrazioni che destabilizzano e sradicano dalla propria terra e origini. Ma è altrettanto vero che il singolo dovrebbe rafforzarsi e cercare da sé la chiave della sua esistenza, che già gli/le appartiene dalla nascita.
Bisognerebbe con semplicità solo scontrarsi con le proprie battaglie senza andare a disturbare le persone e sicuramente saper andare incontro, per un aiuto reciproco e una maggiore accoglienza.
Mai si è troppo giovani o troppo vecchi per la conoscenza della felicità. A qualsiasi età è bello occuparsi del benessere dell’animo nostro(Epicuro)
Le persone più felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno. (Khalil Gibran) Se vuoi una vita felice devi dedicarla a un obiettivo, non a delle persone o a delle cose. (Albert Einstein)