La settimana sanremese
Ieri 9 febbraio è terminata la più famosa kermesse canora italiana che tiene tutti incollati alla TV per cinque sere. Per il secondo anno consecutivo il Baglioni nazionale ha accettato il ruolo di Direttore Artistico. Accompagnato sul palco da Virginia Raffaele e il suo omonimo Bisio, anche quest’anno ha “vestito” San Remo di caratteri diversi e di vari generi musicali.
Innesti differenti dunque hanno generato curiosità e innovazione: pop, rap e rock hanno invaso il Teatro Ariston. Le varie epoche si sono avvicinate: quelle a noi più vicine hanno preso per mano i più giovani che sono il nostro futuro e quello delle generazioni attuali.
Musicalità ondeggianti, vedi Mahmood con “Soldi” (brano vincitore del Festival), hanno colpito il pubblico intero; la regina pare sia stata la Bertè tanto l’hanno acclamata; un rap più sensuale ed elegante è stato presentato da Ghemon con “Rose viola”; il testo dallo sfondo sociale lo ha portato Daniele Silvestri con Rancore, “Argentovivo”. A loro sono stati conferiti il Premio della Critica Mia Martini e il premio Lucio Dalla ma anche il premio Sergio Bardotti per il miglior testo. Avrebbe meritato il podio!
Cristicchi emerge sempre per la sua delicata poetica. La promessa d’amore dal titolo “Abbi cura di me” è stata premiata dal Premio Sergio Endrigo per la miglior interpretazione e il premio Giancarlo Bigazzi per la miglior composizione musicale. Il Volo neanche a parlarne; Ultimo ha tirato fuori una voce calda e graffiante, che ancora ha da maturare e al suo brano “I tuoi particolari” è stato assegnato il premio TIMmusic, alla canzone più ascoltata su TIMmusic.
La versatilità quindi è stata protagonista, e questo, per noi, è sinonimo di nuovo. Si. Era tempo che non seguivamo la manifestazione e ci voleva uno svecchiamento tanto da far crescere l’attenzione della platea più giovane. L’introduzione del rap è decisamente una scelta azzeccata. Anche i Boomdabash con il loro brano che ci ha destato dalla troppa stanchezza, si sono presentati freschi e hanno cantato l’amore sotto le sue svariate sfumature: “Per un milione”.
La serata dei duetti ha esaltato qualche canzone: la coppia Turci e Giuseppe Fiorello ha infatti dato spessore a “L’ultimo ostacolo”. Per i Negrita ci viene da dire peccato! Einar, il giovane Ramazzotti, farà strada. Le aperture di ogni serata sono sempre state spettacolari: Claudio Baglioni con i suoi brani ormai famosi ha sorpreso tutti! I duetti con gli ospiti d’onore sono sulla bocca di tutti, mentre la conduzione ha preso vita verso la fine delle dirette infinite. Un vero peccato.
Insomma ci siamo trovati di fronte a una nuova comunicazione che va di pari passo alla contemporaneità, discostandosi dal vecchio e dai nostri cantanti, quelli che hanno fatto storia e ci portiamo nel cuore. Da non dimenticare sicuramente, ma troviamo che questi ultimi debbano fare i conti con gli emergenti, lasciando così spazio ai nuovi linguaggi.
Riteniamo inoltre che, per affrontare il compito di Direttore Artistico, bisogna sapere di musica e lavorare nel campo. Altrimenti il tutto sarebbe un grande flop!