Sul razzismo
Se andiamo a leggere il significato della parola razzismo sul dizionario scopriamo quanto segue:
- (sociologia) – (politica) – Insieme di teorie che sostengono che la razza umana è in realtà un insieme di razze biologicamente differenti e gerarchicamente ineguali
- (familiare) – Ogni atteggiamento di intolleranza verso gruppi di persone identificabili attraverso la loro cultura, religione, etnia, sesso, sessualità, aspetto fisico o altre caratteristiche
Ultimamente la cronaca ci bombarda di notizie circa l’intolleranza: ci si rivolge con veemenza alle persone di pelle nera (gli si chiede addirittura con toni sprezzanti il posto in metropolitana); si imbrattano i muri di una casa con scritte naziste per offendere una famiglia che ha adottato un ragazzo senegalese (“Ammazza al negar”); si offende verbalmente gente diversa e disabile, con estrema aggressività; infine anche Emma, in un suo concerto, andata incontro al suo pensiero di “Aprite i porti“, è stata successivamente attaccata da insulti sessisti.
Ieri, 2 Marzo, a Milano sono scesi in piazza i cittadini contro tutte le discriminazioni, con un risultato stupefacente. Hanno infatti aderito 250 mila persone appartenenti a tutte le razze e Ong a dimostrazione che l’opinione collettiva – di Paese – può di certo cambiare.
A tal proposito il Sindaco Sala si è espresso in questo modo: “E’ un momento di grande cambiamento per il Paese, è questa la nostra visione dell’Italia. Uno spartiacque per la società. Uno spartiacque tra apertura e chiusura, tra qualche sogno autarchico, che si manifesta nell’idea di trasmettere solo canzoni italiane alla radio, e una visione internazionale. Non lasciate la politica solo ai politici – raccomanda – da Milano può ripartire un’idea diversa dell’Italia“.
Sul fronte opposto, naturalmente, c’è sempre Salvini, il quale non cambia idea e annuncia che in Italia si entra solo con il permesso, che continuerà la lotta agli scafisti, ai trafficanti, ai mafiosi e sfruttatori.
Noi continuiamo a chiederci se questo tipo di movimenti bastino a dare l’esempio alla maggioranza.
Da soli non sappiamo muoverci? Non ragioniamo per conto nostro? Perché ascoltiamo voci legate a ideologie superflue e non aperte mentalmente? Sappiamo che alla fine tutto confluisce all’interno di una società che guarda solo al singolo benessere ed è cieca di fronte la società?
Ebbene, consapevoli di questa ampia problematica, già affrontata più volte, voi che idee vi siete formati a riguardo e come immaginate il futuro italiano ed europeo? Vogliamo rimboccarci le maniche per poter vivere in pace oppure desideriamo ancora smuovere lotte interne e favorire sempre più l’inciviltà?
La retorica ormai è padrona delle nostre bocche ma è pur vero il contrario, ossia che ormai tante persone per strada chiedono l’elemosina, alcuni provocano rubando in metropolitana o negli autobus, altri, invece, sfruttano la via dell’illegalità. Intanto noi cittadini ci stufiamo di questo “troppo”.
Noi, appunto, come reagiamo? Chi ci difende? Che le istituzioni siano ancora deboli?
Se davvero trovassimo il modo giusto per interagire insieme, allora integrazione e rieducazione sarebbero volte a favore di chi arriva e chiede di essere integrato. Ma probabilmente, laddove chi ci governa pecca sotto tanti punti di vista, i centri di accoglienza provano ad offrire corsi e alternative valide agli immigrati, puntando a favorirne un’entrata in società in grande stile.
La gente onesta esiste, peccato che le vie di miglioramento da seguire siano infinite e bisognerebbe di conseguenza scegliere quelle funzionali a tutti. Certamente buttare un occhio all’integrazione è di gran lunga qualcosa che potrebbe arricchire la società, il lavoro, le persone, la scuola, e soprattutto la conoscenza e l’animo umano.
Vogliamo rimanere sempre inermi?