Potere alle donne
Oggi prendiamo in prestito delle frasi celebri dalla giornalista-scrittrice Oriana Fallaci che ci hanno colpito proprio per la loro forza insita di incitare alla lotta e alla libertà.
L’una è “La vita ha quattro sensi: amare, soffrire, lottare e vincere. Chi amasoffre, chi soffre lotta, chi lotta vince. Ama molto, soffri poco, lotta tanto, vinci sempre” e l’altra dà valore al senso di “autonomia di pensiero”: “La libertà è un dovere, prima che un diritto è un dovere”.
Partiamo da questo assunto per introdurre il coraggio della capitana della nave Sea-Watch, Carola Rackete la quale, contro il volere della politica, il potere e le leggi vigenti in Italia, ha fatto sbarcare le 40 persone che stavano a bordo della nave a Lampedusa: unico luogo di salvataggio quando altri non hanno mosso un dito. Sebbene la nave porti bandiera olandese, neanche l’Olanda si è offerta di accogliere i profughi, anzi, al contrario, si è espressa in favore di uno sbarco in Tunisia, ritenuto un paese non sicuro.
Arrestata dalle autorità italiane, ora ai domiciliari, viene contestata dal nostro – ahinoi – ministro dell’Interno Salvini, che fa fatica a comprendere le ragioni immediate dell’attracco, avvenuto per assoluta necessità di portare in salvo persone che già da più di quindici giorni erano in condizioni estreme.
Quante vite umane dobbiamo ancora perdere a scapito del razzismo e di decisioni impopolari ma che fomentano al contempo atteggiamenti e frasi violente?
Ad essere di parere opposto al nostro paese è il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, che critica fortemente l’arresto d Carola affermando che: “Può darsi che ci sia una legislazione italiana su quando una nave può entrare in porto e quando no, e può anche essere che ci siano reati amministrativi o reati penali. Tuttavia – ha detto Steinmeier alla Zdf – l’Italia non è uno Stato qualsiasi, è al centro dell’Ue, è uno Stato fondatore dell’Ue. Ed è per questo che ci aspettiamo che affronti un caso del genere in modo diverso. Coloro che salvano vite umane non possono essere criminali”.
A noi piace l’ultima frase e ci piace sottolinearla: “Coloro che salvano vite umane non possono essere criminali”. Come, quindi, Carola Rackete può essere considerata tale se ha solo portato in salvo 40 persone per ridar loro dignità e vita migliori?
Carola rischia una pena dai 3 ai 10 anni a causa delle politiche migratorie italiane poco chiare e che purtroppo tendono a dimenticare la tutela delle vite umane. E’ un andamento assurdo e drastico come anche i commenti sessisti rivolti alla capitana sulla banchina del porto. Addirittura augurandole di venire stuprata.
Se questa è l’Italia di oggi il desiderio immediato è di emigrare, di abbandonarla e di lasciarla in mani sporche e che “muoia” definitivamente. Poi, però, subentra il senso di lotta, seppure frustrante, che ci vuole combattenti contro questo sistema infame, contro un populismo razziale che nega la libertà di pensiero, di lotta e di diritti e doveri che oggi come oggi dovrebbero venire riconosciuti senza se e senza ma.
Di conseguenza, che figura facciamo in Europa e non solo? Che idea hanno di noi gli altri paesi? E intanto tutti sono vicini a Carola, tutti vogliono e combattono per la sua libertà. E noi?
Noi pensiamo che le donne al potere possano davvero salvare il mondo, perché sono un Universo assolutamente da considerare grazie alle loro menti acute e determinate, che vanno avanti nonostante le difficoltà.
Infine, a noi sembra che il caso Sea-Watch distolga l’attenzione da problemi ben più gravi che ci si porta dietro da tempo. A voi?