L’arte rigenerativa
Dopo aver appreso che l'”Operazione Recovery Fund” è andata a buon fine e che il Premier Conte – insieme alla Merkel – è soddisfatto sia del risultato sia di come verranno spesi i soldi per far ripartire l’Italia in questo difficile momento, vogliamo soffermarci su delle installazioni particolari e che animano i luoghi così abbelliti dall’originalità.
Ad Albino, piccolo Paese del Bergamasco, si possono ammirare delle sedie di plastica sospese per commemorare le vittime del Corona virus e non solo. Lungo la via principale è possibile godere di questa forma d’arte suggerita dal presidente dell’Associazione “Lo Scoiattolo”, Fabio Gualandris, il quale ha parlato con il Sindaco del piccolo borgo che ha accettato la proposta.
Gualandris ha tenuto inoltre a precisare: “150 come il numero degli albinesi che ci hanno lasciato nel marzo 2020, vuote a sottolineare quelle assenze, verdi per tenere sempre viva la speranza, a stagliarsi nel cielo in segno di costante presenza“.
Queste statiche presenze vogliono altresì ricordare tutte le morti durante il periodo del lockdown: disposte al centro di Albino sono inglobate nella comunità per non dimenticarle. L’intenzione è mantenere vivo il ricordo, ma sempre pensando al futuro con determinazione e speranza (il colore verde è stato scelto appositamente): non a caso, l’Associazione di cui Gualandris si occupa sta organizzando un drive in estivo, affinché la cittadinanza si ri–animi in modo positivo.
A Cisternino (Brindisi), invece, imperano grandi centrini circolari sospesi tra un palazzo e un altro: dal 15 luglio al 30 settembre di quest’anno sarà possibile ammirare la manualità delle donne per non dimenticare il sapiente lavoro delle nonne pugliesi.
Bernardo Palazzo, artista e designer – maker, ha avuto questa originale idea: il suo progetto “Rainbow”, in collaborazione con Luzzart APS, agenzia Syncretic e Comune, consta di meravigliose opere artigianali disposte tra la Villa comunale e l’ingresso di Porta Grande, la Chiesa Matrice e la Torre Civica; successivamente, a partire da fine luglio, coinvolgeranno Slargo di Via Miravalle.
Palazzo afferma che “dopo la tempesta, il sole e l’acqua divengono arcobaleno. I centrini fatti a mano rievocano i cristalli d’acqua al microscopio. Qualcosa unisce il divino dei cieli all’umano terreno. Qualcosa spinge l’uomo ad imitare il divino”. In effetti non possiamo far altro che avallare il suo pensiero: la tradizione ci fa perdere nel magico mondo dei disegni antichi e delle geometrie che i centrini ricreano, per osservare le splendide minuzie del lavoro svolto a mano.
Palazzo, inoltre, è andato in giro per mercatini e collezionisti: di conseguenza ha potuto scegliere i ricami più adatti alla sua installazione; questi, di seguito, sono stati sistemati su delle sagome di ferro tonde e poi sospesi.
Siamo consapevoli che qualche nuova idea bolle in pentola (dopo un periodo di stasi forzata, la mente elabora messaggi freschi da distribuire alla collettività) e queste due testimonianze ne sono la prova. Spostare l’arte dai consueti luoghi ai borghi può cogliere di sorpresa ognuno di noi, mentre si passeggia, ad esempio. E Palazzo ne è convinto.
Albino e Cisternino sono da considerarsi dunque sinonimo di rinascita: mutamenti che vanno a integrarsi con le vie delle metropoli, oramai frenetiche, senza tempo. Questo è certamente un invito a soffermarsi ad ammirare la bellezza e a riflettere sulle situazioni contingenti che ci coinvolgono. Soprattutto a guardare ai giorni futuri con maggior impeto e serenità.