Editoriale n. 81
Annalisa Civitelli Editoriale assembramenti, Calabria, calcio, Commissario Sanità Calabria, giustizia, Guido Longo, idolo, Maradona, morte, natale, omaggi, responsabilità, shopping natalizio 0
Nel mentre si parla di vaccini un altro lutto, questa volta, attanaglia il mondo del calcio. È morto Diego Armando Maradona, così detto “la mano di Dio”. Indiscutibile sui campi, ma di certo non lascia impronte positive a livello morale.
Malgrado ciò lo hanno osannato in tanti, un “popolo” immenso che si è propagato tra l’Argentina e la città di Napoli, di cui Maradona fu il centrocampista della squadra omonima, portandola a vincere due scudetti: il primo nel 1987, il secondo nel 1990. Folle e follia in strada, lasciando gli assembramenti liberi di susseguirsi.
È vero, era un calciatore originale, fantasioso: si è distinto per i suoi dribbling e i controlli palla. Ma mai e poi mai, in questi giorni, si son messi in discussione i suoi comportamenti con la giustizia italiana, con la droga e l’alcool, ma soprattutto verso le donne. Questi fattori non fanno di Maradona un idolo. Tuttavia del calcio era maestro.
In mezzo a questo marasma, che i nostri movimenti determinano, ora, si insinua l’attesa del Natale e di conseguenza le riaperture per lo shopping tanto ambito. Si parla di coprifuoco fino alle 22:00. Ci chiediamo, cosa potrà accadere se le uscite non saranno ben controllate? Possibile che non siamo capaci di gestire i nostri “impeti” e che le responsabilità personali vengano meno? Non sappiamo dosare il nostro tempo? Ce lo deve dire il governo in che modo autodisciplinarci?
Tuti premono. Tutti spingono. L’economia si sa, crolla. La stagione invernale è a rischio, ma è difficile dire quanto la riapertura degli impianti sciistici, per esempio, possa influire su di noi. La risposta viene da sé. Se fossimo capaci ad assumere atteggiamenti più intelligenti il “tana libera tutti” non influirebbe sugli altri.
Oggi, finalmente, riceviamo una buona notizia! Guido Longo ha accettato la nomina di Commissario alla Sanità Regione Calabria. Il fine è risanare i conti, fare pulizia e abbracciare una legalità che già Nicola Gratteri combatte da anni contro le mafie in terra calabrese. Definito dal Presidente del Consiglio Conte, “Un uomo delle istituzioni”, Longo, ex questore e prefetto, svolgerà un ruolo non facile, al fine di ripristinare il senso della lotta contro le ingiustizie.
E questo è quello di cui ha bisogno il nostro Paese: una vera e propria bonifica che riguardi tutti i settori. Ripulire dall’interno ciò che inquina, che degrada, che ruba, che intasa ogni singolo angolo e via verso l’equità. E in questo le istituzioni devono essere presenti e pressanti, perché se continuano a essere deboli noi continuiamo a fare come ci pare, senza che un esempio dall’alto ci venga dato, rimanendo impuniti e incostanti.