“84 gradini” è uno splendido monologo, in scena già da diversi anni, proposto dal Teatro Studio Uno di Roma dal 17 al 20 gennaio, per un nuovo giro di repliche acclamate dal pubblico. Giuseppe Mortelliti, giovane ed eccezionale interprete del monologo, esegue una performance emotivamente potentissima e fisicamente impegnativa tenendo il pubblico in pugno dalla prima all’ultima battuta
Fabrizio racconta la sua intera vita scandita da gradini come questi fossero capitoli di un libro. Una vita lunga, in salita, ricca di episodi felici e molto meno felici; quella di Fabrizio è stata però, nonostante tutto, un’esistenza vissuta pienamente e la sua storia è la testimonianza di come la vita di ognuno di noi sia davvero un dono da sfruttare.
Il lavoro che il bravissimo Giuseppe Mortelliti fa all’interno del proprio spettacolo è innanzitutto fisico: l’attore si dimostra instancabile mentre esegue una performance che mette in funzione tutte le parti del suo corpo e al di là di questa prestazione, senza dubbio sostenibile da pochi e forse anche metaforica, dal momento che porta il protagonista alla conclusione dello spettacolo veramente “stanco morto”, Mortelliti si dimostra un ottimo interprete anche nella globalità della sua recitazione e riesce a portare sulla scena una quantità infinita di sentimenti e stati d’animo.
Il giovane artista mostra un raro talento anche grazie alla capacità di interagire con il pubblico con discrezione ed intelligenza, senza essere mai invadente o fastidiosamente insistente.
A livello drammaturgico è senza dubbio verosimile l’idea di rappresentare la vita come una scala e di dare ai gradini un ruolo che rappresenta contemporaneamente il tempo e la distanza, oltre a identificare, in maniera più che ovvia, la salita.
Fondamentali ai fini dell’interezza della messinscena le scenografie di Simone Martino, che pur nella loro essenzialità suggeriscono una quasi pascoliana componente infantile, immortale nelle fasi della vita di ogni umano, e le suggestive musiche di Francesco Leineri, il quale ha composto una vera e propria colonna sonora perfetta per ogni scena del lavoro.
A fronte di tutto questo, “84 gradini” è un’opera carica di significato e addirittura di poesia; non si rimane stupiti nel prendere atto che questo testo sia già stato negli anni apprezzato da un pubblico sempre numeroso e che abbia guadagnato diversi riconoscimenti anche a livello internazionale.
Gabriele Amoroso
Teatro Studio Uno
dal 17 al 20 gennaio 2019
84 gradini
di e con Giuseppe Mortelliti
regia Giuseppe Mortelliti
musiche Francesco Leineri
scene Simone Martino