Editoriale n. 88
Annalisa Civitelli Editoriale Adolescenti, ambiente, apertura settimanale, birmania, bullismo, cyberbullismo, editoriale, equilibrio, mobilitazioni, natura, sostenibilità, stato di equilibrio, violenza sulle donne, Zaki 0
L’intervento dell’uomo sulla Terra è sempre un’incognita. In India parte di un ghiacciaio ha ceduto su un lago artificiale: l’enorme ondata ha superato la diga, allagando le terre limitrofe l’Himalaya, nello stato di Uttarakhand. Si parla di 150 dispersi e si attendono ulteriori approfondimenti. Un po’ come il nostro Vajont.
La natura dunque si riprende prepotentemente i suoi spazi come è accaduto l’anno scorso in cui per due mesi il mondo si è fermato e anche l’aria ne è uscita rigenerata. Attualmente, in effetti, si ripresenta il problema dell’inquinamento derivato anche dalla nostra incuria: buttare le mascherine per la strada, per esempio, reca gravi danni all’ambiente.
Ma non sono solo le nostre disattenzioni a disturbare l’habitat dove viviamo: è anche il nostro comportamento. Con il Corona virus molti preferiscono spostarsi con i mezzi privati, primo per non infettarsi nei mezzi pubblici durante la pandemia, secondo, chi utilizza le macchine proprie contribuisce all’aumento delle polveri sottili che respiriamo tutti, indistintamente.
Quando riusciremo a essere responsabili e rispettosi di fronte all’ecosistema che ci accoglie?
Attualmente intorno a tale argomento, quello dell’ambiente, si instaurano molti dibattiti e anche il cinema proietta la sostenibilità sui grandi schermi. “Cinemambiente Junior”, alla sua 23esima edizione, è disponibile on–line ed è una rassegna dedicata alle/agli adolescenti. Dal 29 gennaio fino a metà aprile sarà trasmessa ogni venerdì – per ricordare il giorno simbolo dei Fridays for future – per sensibilizzare le ragazze e i ragazzi ai temi ambientali trattati da vari punti di vista.
Dall’ambiente naturale si passa purtroppo all’ambiente domestico ma né con ironia né con facilità: ciò che ci coglie ancora di sorpresa è la violenza sulle donne che rischiano la vita all’interno delle loro case. La cantante Piera Napoli e Ilenia di Faenza sono state uccise per mano di uomini, almeno la prima. Riguarda la seconda ci sono degli elementi ancora poco chiari. Insomma, quando i rapporti non funzionano l’uomo prevarica, sfigura e assale, si arroga il diritto di toglierci la vita per sempre.
Potrebbe, questa, essere considerata una forma di bullismo–abuso adulto che mette a tacere la voce e i comportamenti delle donne?
Ieri si è celebrata la “Giornata nazionale contro bullismo e cyberbullismo”, che sono altre piaghe della nostra società da dover risolvere in fretta. Sono infatti fenomeni in aumento: nonostante le norme in vigore, c’è ancora molta carenza di informazione, ma soprattutto di formazione contro l’odio che fornirebbe alle ragazze e ai ragazzi un’educazione di base imprescindibile.
Spiega l’avvocato Marisa Maraffino, esperta di bullismo, che “la tutela delle vittime attraverso il diritto è importante, ma più che sanzione, la parola chiave è responsabilità. Di tutti gli adulti: genitori, insegnanti, presidi, avvocati, magistrati, politici, amministratori dei social”. (fonte ilfattoquotidiano.it)
E già, la responsabilità di ognuno verso l’altro. Sembra un termine così arcaico che quasi se ne sono perse le tracce: responsabilità, una serie di azioni che ciascuno si assume sia nei propri confronti sia nei confronti di altri, che vanno a toccare la sensibilità di una società come il senso di civiltà, educazione e rispetto al non offendere, e non solo.
Noi ci chiediamo: dove sono i genitori? Dove è finita l’importanza delle figure delle professoresse e dei professori, se questi non sono più neanche più stimati dalle alunne e dagli alunni stessi?
Abbiamo l’impressione che osservare il mondo sia un impegno ora gravoso: lo vediamo e lo viviamo in un costante alto e basso che si alterna tra violenze, benessere, negazionismo, presa di coscienza, guerre civili, oppressioni, ordine civile, felicità, politica che funziona (che esiste!), manifestazioni e altro. C’è confusione.
Coesistono molte differenze. Se guardiamo quello che accade in Birmania con il Colpo di Stato dove la popolazione è messa a tacere e tuttavia ancora combatte per i propri diritti mentre, dall’altra parte, è trascorso un anno senza Zaki. Le mobilitazioni per richiedere la sua libertà sono tante e partono anche dagli studenti di Bologna. Un ragazzo che si è dedicato ai diritti della donna, diritti umani e all’uguaglianza di genere che da un anno è ancora in prigione al Cairo per propaganda sovversiva.
La nostra riflessione si estende: se tutti gli stati riuscissero a creare una solidità interna senza fare troppe distinzioni tra i cittadini, e magari a creare politiche paritarie forti, senza soprusi, riusciremmo tutti a vivere in equilibrio, uno “stato mentale”, quasi poetico, che ci aiuterebbe a creare alleanza e un’esistenza più brillante e meno faticosa.