Il valore del Natale
Chi di voi ricorda le attese dei regali durante il periodo della propria infanzia? Chi ricorda, invece, l’essere in piedi su una sedia trepidanti, prima di recitare la poesia natalizia? E tutte le congratulazioni della famiglia tutta, che gravitava intorno a voi?
La nostalgia a volte ritorna imperante. La frenesia delle compere, la corsa all’ultimo dono e l’eterna indecisione sul menù della vigilia, di Natale e del giorno seguente. E’ sempre stata consuetudine. O lo è tuttora?
Se andiamo ad analizzare il passato, forse, ad alcuni tornano alla mente le letterine scritte a Babbo Natale con le tante richieste di doni e di desideri, con la speranza che qualcosa arrivi. E, sotto l’albero alto e illuminato i pacchetti colorati e infiocchettati per bene attendevano di essere aperti, stropicciati e coccolati.
L’atmosfera sempre invitante infondeva un senso di curiosità. La notte non si riusciva a dormire. Neanche arrivare fino all’alba funzionava. La colazione non era contemplata e i doni erano tanti, a volte, preziosi. Probabilmente troppo carichi di un consumismo sfrenato e impulsivo.
I pensieri però con il tempo si modificano. Hanno l’esuberanza di farci fermare e riflettere. La morte è un segnale oltre che un dolore fortissimo. Fa cambiare la prospettiva del valore che diamo ad una festività così importante, magari impegnativa, che testimonia un ciclo: la nascita.
Ecco che dunque subentra il piccolo dono, quello eseguito con le mani, creato su misura per la persona a cui è rivolto e, infine, fatto con il cuore. Anche un fiore può bastare a testimoniare il bene e l’affetto verso una persona. Perché quando si perdono delle persone care si rivaluta la vita nelle sue più profonde sfumature.
Quello che desideriamo consigliarvi è quindi di pensare un poco alla creatività, alla semplicità, all’istintività che vi guida all’altro / a. Non acquistate a vuoto. Siate prudenti e dedicate tempo alle compere. Vestite l’amica o l’amico con il vostro regalo. Farete in modo che gli calzi a pennello!
Pensate all’essenzialità nel suo insieme: imparate a dare valore all’interezza dei gesti che vi riservate e dedicate agli altri, affinché non dare più adito a una commercializzazione di massa e magari inutile.