Venti innovativi
Agganciandoci a quanto scritto la scorsa settimana a Roma si sono svolti i funerali di Stato dell’Ambasciatore italiano Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci. Ora, con il trascorrere dei giorni le informazioni si fanno molteplici, e si cerca la verità sull’omicidio dei due connazionali.
Le indagini sono state aperte dalla procura di Roma che lavora insieme ai carabinieri del Ros per cercare di ricostruire i fatti dell’accaduto – alcune cose non tornano –, richiedendo i protocolli di sicurezza adottati per il viaggio di Attanasio e Iacovacci verso Goma, nella Repubblica Democratica del Congo. Insomma, ricomporre i pezzi del puzzle è necessario al fine di trovare una verità che al momento presenta delle incongruenze.
Vogliamo inoltre puntare lo sguardo sui flash mob che si sono propagati nelle città di Torino, Biella, Milano, Albenga e Potenza dove gli uomini sono scesi in piazza e per le strade in favore delle donne. Nella città piemontese l’iniziativa è stata organizzata da Paolo Zanone, imprenditore tessile e Direttore Artistico della compagnia Teatrando (Biella).
Qui gli uomini si sono armati di mascherine e scarpe rosse, e di altrettanti cartelli alla mano con su scritti degli slogan contro il femminicidio. Dunque, al grido “Amore non è violenza né possesso” hanno un po’ educato loro stessi, come è avvenuto nelle altre città italiane, da Nord a Sud, ma in modi diversi.
La provocazione della Gabanelli, “ne ammazzano una al giorno… uomini dove siete?”, scritta sul social Twitter, ha pertanto spronato l’Universo maschile a mobilitarsi per salvaguardare le donne dal male, dalla non educazione e rispetto che purtroppo ancora influiscono nella nostra società e dilagano come piaghe sempre più brutali.
Gli uomini che si responsabilizzano, che proteggono e incitano il loro sesso a prendersi cura delle donne, dell’amore e del proprio affetto, poiché è importante e vitale. Ci auguriamo perciò che questo sia solo l’inizio per svegliarsi e mobilitarsi contro la violenza di genere a tutto tondo.
Intanto a Napoli le “Forte Guerriere” di fronte al Nuovo Palazzo di Giustizia si sono schierate contro la scarcerazione di Vincenzo Lopresto, marito di Fortuna Bellisario, uccisa dallo stesso nel 2019. Dopo tre anni di carcere l’uomo è ora ai domiciliari, quando invece dovrebbe scontare altri sette anni di pena.
Vi sembra possibile? Non meriterebbe ancora di rimanere recluso? Pensate che in tre anni i soprusi e le angherie inflitte siano state dimenticate?
Il giudice lo ha ritenuto un soggetto “non socialmente pericoloso“, quasi come se l’omicidio della moglie fosse caduto nel dimenticatoio e le colpe dell’uomo estinte per sempre. Forse i lavori socialmente utili farebbero passare la voglia a Lopresto di percuotere ancora e, probabilmente, le sue azioni precedenti saranno assolte. Solo la sua coscienza sa come il padrone si sente ora.
Sempre sull’orizzonte donne ecco spuntare buone notizie riguardo gli assorbenti. Se ne parla sempre poco dei cicli femminili e su questi prodotti c’è una diatriba da anni. Di fatto non dovremmo neanche pagarli, in quanto beni di prima necessità: solo quelli biodegradabili/compostabili usufruiscono dell’IVA al 5%.
“Close The Gap – Riduciamo le differenze” fa parlare di sé. Dal 6 al 13 marzo Coop Italia (società con un organico composto da più donne che uomini al suo interno) appoggia la campagna di sensibilizzazione a favore della parità di genere, attraverso la “Stop Tampon Tax! Il ciclo non è un lusso” (si può firmare la petizione su Change.org) promossa dall’Associazione “Onde Rosa”.
Ciò significa che l’IVA dal 22% sarà ridotta al 4% (solo per una settimana) sui prodotti essenziali per l’igiene femminile, considerati ancora beni di lusso al pari del tabacco, del vino e dell’abbigliamento. In Italia funziona così, mentre in Scozia, dopo una battaglia durata quattro anni, tutti i prodotti legati al ciclo mestruale saranno distribuiti gratuitamente a tutte le donne e in vari luoghi delle città.
La Scozia si può considerare quindi il paese del Nord Europa primo al mondo a intraprendere questo percorso.
Quanti anni pensate ci vorranno prima che tutto in mondo si adegui a tale iniziativa? Noi quando impareremo che guardare oltre i nostri confini significa crescere sia sotto il punto di vista civile sia paritario? E sapete quanto risparmio all’interno delle mura domestiche? E, infine, cosa significherebbe per noi essere governati da donne invece di ritrovarsi sempre rappresentati dalla solita muffa?