Nel suo libro ‘L’Iliade cantata dalle dee’, Marilù Oliva offre una reinterpretazione audace e innovativa dell’immortale epopea omerica, spostando l’attenzione dalle tradizionali narrazioni eroiche maschili per dare spazio e voce alle figure femminili che popolano l’universo della guerra di Troia. L’autrice si avventura in una rilettura che mette al centro le dee, le eroine e le figure marginalizzate dalla narrazione classica, offrendo loro una scena principale su cui esprimere desideri, sofferenze, strategie e azioni
“Perché questo sono le donne, se giovani e belle: mera merce di scambio. Se poi gli anni sono trascorsi e le ha abbandonate Ele, la dea della giovinezza, esse non valgono più nulla.”
Già autrice di diversi bestseller sui temi della mitologia classica per la casa editrice Solferino, Marilù Oliva si pone come esperta del settore e riporta in vita la guerra di Troia da una prospettiva fresca e inesplorata: quella delle donne. Da Afrodite a Teti, da Cassandra ad Atena, fino ad arrivare ad Elena ed Era, ogni voce femminile diviene cruciale per comprendere gli eventi che si susseguono. Ciò che emerge è un racconto che sfida le convenzioni, rivelando come le narrazioni eroiche possano essere reinterpretate e arricchite attraverso le esperienze femminili.
L’approccio dell’Oliva rappresenta, quindi, un’intenzionale riflessione sul ruolo delle donne nella mitologia e, per estensione, nella società antica e contemporanea. Riportando al centro della scena dee ed eroine, ‘L’Iliade cantata dalle dee’ si inserisce nel dialogo più ampio delle tematiche di genere e potere, invitando i lettori a riconsiderare la storia e la letteratura attraverso una lente critica inclusiva.
Inoltre, questa reinterpretazione arriva in un momento storico in cui la rilettura dei classici attraverso nuove prospettive è non solo ben accetta, ma necessaria. Offrendo spazio alle storie delle dee e delle eroine, l’autrice colma un vuoto narrativo e fornisce un contributo significativo al dibattito culturale sui classici e la loro rilevanza nel mondo moderno.
“Cantate, vi prego quello, che accadde davvero. Quello che voi soltanto sapete. Ciò che avvenne in battaglia, nei palazzi, nelle stanze sommesse, nelle tende del nemico, nei templi imperturbabili ma anche nei nostri cuori. Se in questa guerra siamo state zittite, voi che potete travalicare i fossati del tempo, vi prego: raccontate le nostre verità.“
L’Iliade cantata dalle dee: una sinfonia corale
Come ogni epopea degna di questo nome, anche questa reinterpretazione moderna dell’Iliade inizia con un proemio. Tuttavia, a differenza dell’apertura tradizionale che invoca il sostegno di una singola Musa, questo inizio si distingue per un richiamo collettivo a tutte le Muse, a tutte le entità femminili che hanno giocato un ruolo attivo nella storia narrata da Omero.
In effetti, l’opera di Marilù Oliva si rivela essere una sinfonia corale, un intreccio di voci che esprimono pensieri e sentimenti profondamente femminili. Le figure protagoniste non si limitano a narrare le vicende belliche e le loro atrocità; piuttosto, dedicano ampio spazio a riflessioni intime, offrendo una rappresentazione della guerra di Troia filtrata grazie a una lente di empatia squisitamente femminile.
Questo approccio permette di esplorare il conflitto non solo come evento storico o mitologico, ma come esperienza umana vissuta e sofferta, arricchendo la narrazione di una profondità emotiva e una comprensione più complessa degli eventi.
“Poi una schiava è una schiava e Patroclo sapeva che Achille l’avrebbe almeno provata. Così dicevano tra di loro: le donne si provano. Quanto è liscia la pelle. Quanto resistono ai colpi. Quanto sono mansuete. Se la loro bocca profuma del giacinto o della menta appena colta. Se il cuore batte forte come quello di una lepre. Perché le concubine sono solo un oggetto per ricevere sollievo dall’impellenza, l’esercito lo ha ben chiaro.“
La voce delle donne echeggia nella battaglia
Nelle note finali si legge: “Nel poema originale non ci sono donne che agiscono attivamente, eccezion fatta per le dee, che a ogni modo restano sottomesse alla volontà di Zeus e, le poche volte che gli si ribellano, rischiano grosso. Così ho pensato di cercarle, di scovare i loro sogni e di rivelare ciò che – in linea immaginaria – magari è stato taciuto.”
Per ogni donna presente in questa narrazione, esiste una gradazione unica che va dalla tristezza, alla rabbia, alla rassegnazione, che scaturisce dal proprio vissuto.
Atena osserva con disapprovazione l’arroganza e l’ambizione che permeano una guerra nata con lo scopo di vendicare un torto, ma che in realtà è mossa unicamente dalla cupidigia.
Si legge di Elena che aborrisce il fascino della propria bellezza, rimanendo impassibile, priva di affetto per le figure maschili che hanno attraversato il suo passato e il suo presente. Vaga inquieta tra i corridoi del palazzo reale, avvolta in un mantello di solitudine che sceglie e accoglie volontariamente, poiché è lei stessa la causa di tutto quel male.
La narrazione si dipana, poi, attraverso le voci di Cassandra, Eris, Teti, Afrodite, Era e, infine, Creusa, che guidano il racconto lungo un percorso familiare, ma al contempo sorprendentemente inedito.
La prosa epica di Marilù Oliva
Lo stile narrativo di Marilù Oliva in questa Iliade è distintivo e ricco di sfumature, caratterizzato da una prosa fluida che intreccia abilmente la voce delle dee e delle eroine della mitologia greca.
Mediante una scrittura che bilancia eleganza e intensità emotiva, l’autrice riesce a trasportare i lettori direttamente sul campo di battaglia di Troia, nei palazzi regali e nel cuore stesso delle sue protagoniste. Le descrizioni sono vivide e ricche di dettagli, permettendo di visualizzare con chiarezza scene e ambientazioni, ma anche di percepire le emozioni profonde dei personaggi.
La struttura del libro è organizzata in capitoli che si focalizzano ciascuno su una figura femminile differente, per cui la voce narrante è molteplice, ma mantiene una coerenza che guida il lettore attraverso la molteplicità di storie personali, svelando gradualmente una trama più ampia. L’alternanza di toni, dalla riflessione intima alla descrizione epica, tiene alta l’attenzione e stimola una continua curiosità.
L’utilizzo di un linguaggio che, pur attingendo al patrimonio mitologico, rimane accessibile e contemporaneo, inoltre contribuisce a creare un ponte tra il passato leggendario e il presente del lettore, rendendo ‘L’Iliade cantata dalle dee’ un lavoro che, pur radicato in un contesto antico, risuona profondamente con le sensibilità moderne.
Eleonora Cipolla
Biografia
Marilù Oliva, nata a Bologna, è scrittrice, saggista e docente di lettere. Ha co-curato per Zanichelli un’antologia sui Promessi Sposi e realizzato due antologie patrocinate da Telefono Rosa, nell’ambito del suo lavoro sulle questioni di genere. Collabora con diverse riviste ed è caporedattrice del blog letterario Libroguerriero.
Per Solferino ha pubblicato i bestseller mitologici: “L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre” (2020) e “L’Eneide di Didone” (2022), il romanzo “Biancaneve nel Novecento” (2021) e il saggio “I Divini dell’Olimpo” (2022).
Ha scritto thriller e noir di successo e con “Repetita”, il suo romanzo d’esordio, ha ottenuto diversi riconoscimenti.
L’Iliade cantata dalle dee
Edizioni Solferino
Collana Narratori
Genere Narrativa
Anno 2024
Pagine 197