Fino allo scorso 24 marzo, il teatro Argot Studio di Roma ha ospitato ‘Vecchi tempi’, una delle opere più affascinanti del drammaturgo inglese Harold Pinter. In scena, a rappresentare una storia piena di livelli di interpretazione, tre attori di prima grandezza Anna Foglietta, Alessandro Tedeschi e Giulia Perulli, diretti dal sempre eccellente Filippo Gili
Anna e Deeley sono una benestante coppia inglese di coniugi che vive in una residenza isolata a picco sul mare. A distanza di vent’anni, Anna riceve la visita della sua vecchia amica Kate, una donna enigmatica con la quale Anna divise un appartamento a Londra negli anni ’50; la presenza di Kate darà vita a una catena di rapporti fra i tre personaggi, che affondando le radici del passato, metterà in discussione anche tutto il presente.
‘Vecchi tempi’, come sempre accade nella poetica di Harold Pinter, si presta a numerose interpretazioni, ma ciò che emerge comprensibile in maniera più chiara è la natura della relazione costruita tra presente e passato, così come tra vero e verosimile, che lega i tre protagonisti della storia.
Deeley, Anna e Kate hanno identità fumose e misteriose, i loro dialoghi girano intorno a nulla di risolto e in più momenti le loro figure sembrano quasi sovrapporsi, fondersi o addirittura essere immaginarie.
Inoltre, sebbene ogni scena dell’azione sia connotata da una sorta di campo magnetico che genera un respingimento tra i personaggi della storia, è altrettanto tangibile la tensione sessuale presente costantemente tra tutti e tre.
Vecchi tempi: Pinter come Pirandello
Sotto questo aspetto, il lavoro di Pinter ricorda non poco lo stile di Pirandello: ognuno di questi caratteri crea individualmente un pezzo di racconto che oscilla continuamente tra ciò che è e ciò che appare.
L’atmosfera così astratta della trama viene sorretta benissimo dai tre attori in scena: Anna Foglietta, Alessandro Tedeschi e Giulia Perulli danno vita al copione con indiscusso talento e sono in grado di creare tre diverse coppie inserite perfettamente nello spirito della narrazione.
Ma questi interpreti sono soprattutto la dimostrazione di come determinati testi abbiano bisogno del livello più alto possibile di recitazione per esprimere tutto il proprio potenziale: la Foglietta, la Perulli e Tedeschi, infatti, danno il meglio di loro stessi quando dicono senza dire, attraverso una gamma ricchissima di sguardi, sospiri e atteggiamenti del corpo che parlano da soli.
Vecchi tempi: lavoro di prima grandezza
Filippo Gili, che in quest’occasione cura la regia, realizza una messinscena elegantissima che può quasi essere definita pittorica: i protagonisti della storia sembrano muoversi su un fondale, che con il disegno luci diventa blu profondo, come fossero personaggi di un quadro dalle linee sofisticate e sobrie.
‘Vecchi tempi’ è un lavoro che mostra la faccia più significativa di Pinter e che, osservato con lo spirito adatto, diventa uno spettacolo di prima grandezza.
Gabriele Amoroso
Teatro Argot Studio
dal 20 al 24 marzo
Vecchi tempi
di Harold Pinter
Regia Filippo Gili
con Anna Foglietta, Alessandro Tedeschi e Giulia Perulli
Produzione Argot Produzioni