Il Festival Internazionale del Fumetto, Animazione, Cosplay, Cinema e Games, o Romics, tenutosi alla Nuova Fiera di Roma dal 4 al 7 aprile, vede come indiscussa protagonista la serie animata di Amazon ‘Hazbin Hotel’, una dissacrante rilettura musical di Inferno e Paradiso. Cosa la rende così amata? Scopriamolo con alcuni dei suoi fan
Il fenomeno del momento nei circoli nerd è senza dubbio ‘Hazbin Hotel’. La serie animata per adulti, al primo posto su Amazon, ha conquistato il pubblico d’Italia e del mondo in maniera spontanea e immediata – e se c’è un posto dove se ne possono vedere gli effetti quello è senza dubbio il Romics, il Festival del Fumetto di Roma, dove tra i disegnatori indipendenti, gli avventori in cosplay e i negozi di merchandising, i volti colorati dei personaggi fanno la loro comparsa in ogni angolo.
Creata dall’animatrice e concept artist Vivienne Medrano, la serie ‘Hazbin Hotel’ ha origine come pilota animato su YouTube. In una versione modernizzata e musical dell’Inferno cristiano, la principessa Charlie Stella del Mattino (figlia di Lucifero in persona) ha un sogno: portare i dannati che vi risiedono alla redenzione, tramite programmi di riabilitazione e accoglienza in un albergo di sua proprietà. Con la leale fidanzata Vaggie al suo fianco e la protezione del potente Alastor, conduttore radiofonico all’antica, Charlie sfoggerà la sua buona volontà e la sua dolcezza per portare conforto e un senso di compagnia a un’eccentrica banda di criminali ed emarginati.
Hazbin Hotel: energia e musica all’inferno
Con la sua ambientazione infernale, il suo linguaggio scurrile e le tematiche mature trattate – che includono la violenza sessuale, il culto della celebrità e dei media, e la credenza dogmatica in un bene e un male fissi e incrollabili – la serie spicca nell’ambiente animato. È uno dei pochi cartoni del momento sconsigliato, in certi punti vietato, al pubblico infantile. Questa natura adulta è parte del suo fascino.
Come dichiara Valeria Abatzoglu, illustratrice indipendente, i fan di ‘Hazbin Hotel’ “parlano come noi adulti ma con il colore e la gioia dell’essere più piccoli. Mi sembrano tutti così nella comunità”.
La tematica religiosa è un altro degli aspetti di maggior interesse per ‘Hazbin Hotel’. Fa parte del lungo filone di storie che rivedono l’idea di bene e male cristiana, con un Paradiso ipocrita e bigotto e un Inferno divertente, scatenato e pieno di rapporti autentici. In tutto il mondo, e in particolare nella cattolicissima Italia, questo aspetto affascina molti fan.
Come l’artista Soia, che vede nell’Inferno colorato di Vivziepop una fuga dalla banalità quotidiana. “[Mi affascina] la parte religiosa, essendo cresciuta in un paesino dove la religione era importante è bello vedere la reinterpretazione”. Altre volte, semplicemente, sono l’umorismo demenziale e sboccato a dominare. La creatrice Cartoonsie, o Corearte, lo esprime così: “mi piace lo stile scanzonato e volgare generale, mi riflette“.
Le interpretazioni queer
In accordo con molte interpretazioni comuni dell’Inferno, anche quello di ‘Hazbin Hotel’ trabocca di rappresentazione queer. La protagonista Charlie è fidanzata con Vaggie, demone guerriera con un oscuro segreto, mentre il demone della radio Alastor è asessuale e aromantico. Si vedono rapporti queer anche tra gli antagonisti – come Vox e Valentino, due sordidi imprenditori in una relazione aperta e passionale. Questo aspetto piace molto a Serena, membro del gruppo creativo Ambrose.
“Io sono una persona queer e una cosa che apprezzo moltissimo dei film e degli show di Vivziepop è questo presentare l’essere queer come un carattere che esula dalla macchietta gay a cui siamo abituati, ma anche… non lo vorrei definire buonismo, ma in molti casi il mondo queer viene rappresentato sotto una luce rosa. […] Non sei una brava persona solo perché sei queer, trovi anche [dei bastardi] incredibili”.
Ma l’aspetto più ammaliante della serie animata trascende la trama, l’animazione e i personaggi. È la sua storia d’origine ad attirare il pubblico: è nato infatti come un singolo episodio pilota, pubblicato su Youtube nel 2019. Solo a partire da esso, anno dopo anno, si è formato un fanbase fedele, curioso e intraprendente. Una vera e propria cinderella story, che rassicura molti degli spettatori.
“Mi ispira tantissimo”, dice Abatzoglu. “È bello vedere come crescono piccoli artisti col supporto di chi li segue, è un’ispirazione per tutti”. Soia condivide quei pareri. “È bello vedere un progetto nascere da un gruppo di creativi e diventare un progetto ‘vero’, ti dà tanta speranza per il futuro, soprattutto per l’animazione che adesso è un po’ in crisi”.
Splendido! Una grandissima ispirazione per tutte le persone che creano le proprie serie e i propri personaggi e con tanto impegno hanno la possibilità di creare qualcosa di così grande.
Giada Fiorani, in arte Pollinart, afferma che “fa molto piacere che un’artista, nata come artista indipendente e nemmeno ben apprezzata nella community, è riuscita a un traguardo così importante, Amazon non è per tutti, è rassicurante per chi parte dal basso avere la possibilità di arrivare a certe vette”.
Maria Flaminia Zacchilli