In scena fino al 21 aprile, presso il teatro La Comunità di Roma, ‘Femininum Maskulinum’ è l’ultimo spettacolo firmato dal sempre eccezionale Giancarlo Sepe. In questa rappresentazione, Sepe racconta gli orrori degli esordi del Nazismo, che videro la fervente comunità artistica berlinese venire giorno dopo giorno sempre più oppressa e quasi annientata, con la conseguenza di trasformarsi in un grandissimo insieme di individui isolati, la maggior parte dei quali decisero di abbandonare il proprio paese prima che diventasse troppo tardi
Agli inizi degli anni ’30, Berlino era una città la cui scena artistica e culturale era tra le più prolifiche e vivaci d’Europa: nel 1933 salì al potere Adolf Hitler e la sua sete illogica di ordine e controllo lo portarono ad annichilire quel fermento così vivo presente in città; gli artisti e gli esponenti della cultura berlinese videro la propria libertà venir compressa ogni giorno di più, finché alcuni non decisero di emigrare il più lontano possibile, tra questi anche lo scrittore Thomas Mann.
Dopo “Germania anni ’20”, Giancarlo Sepe torna a raccontare lo stesso luogo e la stessa epoca concentrandosi questa volta sull’ascesa al potere di Adolf Hitler e le sue conseguenze sul diritto di espressione.
Attraverso il suo stile inconfondibile, l’autore-regista mette in scena una lunga serie di azioni suggestive e visionarie che raffigurano ciò che il Nazismo ha rappresentato per la libertà e in particolar modo per l’arte.
‘Femininum Maskulinum’ è dunque uno spettacolo che disegna la resistenza e la ribellione che chiunque fosse stato coinvolto nell’arte e nella cultura ha portato avanti strenuamente nei confronti del regime nazista.
Femininum Maskulinum: un altro capolavoro
Come tutte le rappresentazioni di Sepe, anche ‘Femininum Maskulinum’ è un capolavoro: il regista non si allontana dalla propria firma e anche in questo caso la scena si riempie di luci e ombre visivamente meravigliose e un insieme di pantomime che, senza bisogno di alcuna battuta, indicano perfettamente ciò che il copione racconta.
Con il procedere dell’azione, l’opera diventa una successione di immagini bellissime che, da colorate, diventano sempre più nere e oscure, dando un contorno più nitido alla parabola discendente che la Germania ha vissuto poco meno di cento anni fa.
La trama prevede anche la raffigurazione del modo in cui il regime nazista ha represso fortemente l’erotismo degli individui, e in questo intento Sepe orchestra delle scene in cui alcuni interpreti eseguono la propria prestazione nudi o seminudi, mantenendo un’eleganza e un’evocazione assolute.
Il miglior cast possibile
Come formidabile direttore di attori, Giancarlo Sepe può contare su un cast di dodici membri straordinari che si fanno notare per un insieme di talenti che oscillano tra il canto, il ballo e chiaramente la recitazione, formando una compagnia perfetta e affiatata ideale per un lavoro del genere.
Giancarlo Sepe, a Roma, è da sempre l’anima del teatro La Comunità e con quest’ultima produzione si conferma una garanzia di teatro di qualità eccellente che affascina ogni tipo di spettatore, lasciandolo ogni volta appagato ed estasiato.
Gabriele Amoroso
Foto: Manuela Giusto
Teatro La Comunità
dal 3 al 21 aprile
Femininum Maskulinum
uno spettacolo di Giancarlo Sepe
con Sonia Bertin, Alberto Brichetto, Lorenzo Cencetti, Chiara Felici, Alessia Filiberti, Ariela La Stella, Aurelio Mandraffino, Giovanni Pio Antonio Marra, Riccardo Pieretti, Alessandro Sciacca e Federica Stefanelli
e con la partecipazione di Pino Tufillaro
Costumi Lucia Mariani
Assistente costumista Isabella Melloni
Disegno luci Javier Delle Monache
Musiche Davide Mastrogiovanni | Harmonia Team
Scene Carlo De Marino