Fiorenza Calogero, voce di spicco della tradizione musicale partenopea, fonde il patrimonio scritto e orale con il suo ultimo album ‘Vico Viviani’, un viaggio sonoro tra passato e presente. Accompagnata da Marcello Vitale, la cantante esplora tematiche attuali attraverso le opere di Raffaele Viviani, realizzando un lavoro che celebra e rinnova le radici culturali di Castellammare di Stabia
La nuova produzione discografica di Fiorenza Calogero fonde melodie raffinate con i ritmi e i linguaggi tipici della musica popolare.
Grazie al sound distintivo, che celebra e rinnova le radici culturali di Castellammare di Stabia, l’album ‘Vico Viviani’ si pone nel panorama musicale come un’opera di riscoperta delle tradizioni, nonché come concretizzazione di bellezza e profondità culturale.
“Sono nata nel cuore di Castellammare di Stabia, una città intrisa di storia e di cultura. Crescere in un luogo così ricco di tradizioni ha plasmato profondamente la mia identità artistica. È qui che ho scoperto le radici della mia passione per la musica e per il teatro, alimentata dal ricordo dei racconti su Raffaele Viviani, il celebre poeta e commediografo nato proprio nella mia stessa città.”
Vico Viviani: chi è Fiorenza Calogero
Con una carriera trentennale dedicata alla valorizzazione delle tradizioni musicali della sua terra natia, dunque, Fiorenza Calogero emerge come una delle voci più autorevoli della scena musicale contemporanea. L’artista così ha saputo combinare teatro, cinema e concerti in interpretazioni appassionate e autentiche della canzone classica partenopea.
La sua voce potente e versatile le ha permesso di collaborare con rinomati artisti e musicisti, sia italiani sia internazionali. La performer ha inoltre ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo contributo alla musica tradizionale, distinguendosi per la capacità di fondere elementi folcloristici con influenze moderne.
Grazie quindi alla sua abilità nel coniugare passato e presente, la Calogero si consacra come una delle interpreti più genuine e profonde della cultura musicale italiana.
Chi è Marcello Vitale
Rinomato musicista e direttore musicale italiano, specializzato nella world music e nella musica antica. Con una carriera dedicata alla riscoperta e alla valorizzazione delle tradizioni musicali, Marcello Vitale è conosciuto per la sua maestria nella chitarra battente, uno strumento tradizionale italiano.
Ha collaborato con numerosi artisti di fama internazionale, contribuendo a progetti che fondono musica tradizionale e contemporanea.
La sua abilità negli arrangiamenti e la sua profonda conoscenza delle radici musicali italiane difatti lo rendono una figura di spicco nel panorama musicale, capace di creare suoni unici e suggestivi che evocano il patrimonio culturale del passato con un tocco moderno.
“Il vicolo a Napoli, descritto così vivacemente nelle opere di Viviani, rappresenta per me un microcosmo affascinante, un vero e proprio palcoscenico su cui si svolge la commedia umana. Qui si intrecciano le storie dei suoi abitanti, si mescolano i suoni tipici di una città, si celebrano gli usi e i costumi di un popolo. È un luogo che racchiude un’anima pulsante, con tutte le sue sfumature e contraddizioni.“
Vico Viviani: nelle stradine di Castellammare di Stabia
Il titolo ‘Vico Viviani’ di questo album evoca i suggestivi vicoli stabiesi, quei labirinti di stradine che pulsano di storia e di vita popolare. La cantante rende, così, omaggio a Raffaele Viviani, celebre drammaturgo e poeta campano, le cui opere hanno magistralmente descritto la cultura e le vicende dei ceti popolari napoletani.
La parola “vico” significa appunto “vicolo” e qui richiama i luoghi intrisi di autenticità e tradizione, simbolo delle storie e delle emozioni che Viviani ha saputo catturare con straordinaria intimità. L’album infatti invita l’ascoltatore a intraprendere un viaggio musicale attraverso queste viuzze, riscoprendo l’essenza della città partenopea del drammaturgo.
I brani più significativi
“Zingari” è un brano che trae ispirazione dai testi di Raffaele Viviani e rievoca le figure dei rom e delle loro vite itineranti. Nella reinterpretazione della Calogero, la figura degli zingari viene attualizzata: non viaggiano più in carovana, ma risiedono nei campi rom ai margini delle periferie urbane.
La canzone pertanto utilizza strumenti tradizionali come la tammorra, intrecciandoli con sonorità moderne per rappresentare la continua migrazione e l’emarginazione sociale di queste comunità. La musica riflette una fusione di malinconia e resilienza, con un ritmo che evoca il movimento perpetuo e la lotta per la sopravvivenza.
“Bammenella” racconta invece la storia di una giovane donna che, nella versione nuova, non passeggia più per Toledo, una delle strade più celebri di Napoli, ma si trova ad aspettare i clienti lungo la Domiziana, una strada periferica e meno glamour.
La chitarra battente e la tammorra creano un’atmosfera che mescola sensualità e desolazione, riflettendo la dura realtà delle donne che vivono ai margini della società. La voce dell’esecutrice riesce a catturare la dignità e la vulnerabilità di questa donna, offrendo un’interpretazione toccante e attuale.
“Si vide all’animale”, infine, è un brano che esplora la tematica della guerra rappresentata come un impulso innato dell’uomo a dominare il più debole. Viviani, con la sua capacità di introspezione psicologica, ci offre quindi una visione cruda e realistica della natura umana.
Scelto come singolo di presentazione dell’album, nella sua reinterpretazione il brano acquista una dimensione universale, attraverso un linguaggio musicale contemporaneo che incorpora elementi tradizionali per mantenere la sua autenticità. Il ritmo della tammorra simboleggia il battito della guerra, mentre la melodia evoca la tristezza e la tragedia del conflitto.
La voce dell’artista, intensa e penetrante, esprime perciò la disperazione e la brutalità insite nell’animo umano.
“Non è solo una coincidenza geografica il fatto che io e Viviani siamo cresciuti nello stesso quartiere. È un legame che va oltre la semplice vicinanza fisica. ‘Vico Viviani’, il titolo che ho dato al mio nuovo lavoro discografico, è per me un vicolo di una città come Napoli, un simbolo di connessione tra le nostre vite e le nostre passioni.”
Vico Viviani: il senso di appartenenza
‘Vico Viviani’ non è un convenzionale omaggio al commediografo stabiese, bensì una riscoperta di appartenenza culturale. Questo progetto ha portato Fiorenza Calogero, originaria del Caporivo, il quartiere del poeta in cui è ancora presente la sua vecchia casa natale, a esplorare profondamente la propria identità culturale.
La sua voce, potente e versatile, unita a un approccio visceralmente appassionato alla scrittura e a un’espressività scenica senza pari, la consacra come una delle interpreti più autentiche e profonde della canzone tradizionale italiana.
“‘Vico Viviani’ è stato per me un’occasione di ritrovamento della mia identità culturale: ho riscoperto le radici della mia terra e ho trovato ispirazione per esprimere il mio canto in modo più autentico e profondo. Il disco diventa così il filo rosso che lega il mio percorso artistico a quello di un grande maestro della cultura napoletana, celebrando insieme la bellezza e l’autenticità delle nostre radici.“
Eleonora Cipolla
Fiorenza Calogero
Vico Viviani
1. Lavannare’
2. Comme a fronna (feat. Elisabetta Serio)
3. Zingari (feat. Maria Mazzotta)
4. Marenaro ‘nnammurato
5. Prezzetella ‘a capera (feat. Ebbanesis)
6. Canzone di Margherita (feat. Luca Aquino)
7. Piscature
8. Avvertimento (feat. Elena Ledda)
9. Si vide all’animale (feat. Eugenio Bennato & M’Barka Ben Taleb)
10. Aria marina (feat. Patrizia Spinosi)
11. Bammenella
12. Festa di Piedigrotta
13. Rumba Dos Meninos (feat. Rosalia De Souza & Jaques Morelembaum)
Fiorenza Calogero voce e ideazione
Gianluca Mercurio percussioni
Carmine Terracciano chitarre
Marcello Vitale chitarra battente, rielaborazioni musicali e arrangiamenti
Luca Acquino flicorno in ‘Canzone di Margherita’
Eugenio Bennato voce in ‘Si vide all’animale’
M’Barka Ben Taleb voce in ‘Si vide all’animale’
Rosalia De Souza voce in ‘Rumba dos Meninos’
Ebbanesis voce in ‘Prezzetella ‘a capera’
Elena Ledda voce in ‘Avvertimento’
Maria Mazzotta voce in ‘Zingari’
Jaques Morelembaum violoncello in ‘Rumba dos Meninos’
Elisabetta Serio pianoforte in ‘Comme a fronna’
Patrizia Spinosi voce in ‘Aria marina’
Gabriele Borrelli percussioni in ‘Si vide all’animale’
Maurizio Capone percussioni in ‘Prezzetella ‘a capera’
Francesca Del Duca tamburello in ‘Zingari’
Ezio Lambiase chitarra elettrica in ‘Zingari’
Pericle Odierna clarinetto in ‘Prezzetella ‘a capera’
Erasmo Petringa mandola in ‘Bammenella’
Roberto Schiano trombone in ‘Si vide all’animale’
Ferruccio Spinetti contrabbasso in ‘Bammenella’
Raffaele Viviani testi e musiche
Rielaborazioni musicali e arrangiamenti Marcello Vitale
Missaggi Salvio Vassallo
Mastering Bob Fix
Riprese audio effettuate da Alfonso La Verghetta presso Sound Lab Studio
La voce di Fiorenza e i track 7, 10 e 12 riprese da Salvio Vassallo presso RTF Recording Studio
La voce di Elena Ledda ripresa da Carlo Gentiletti presso Elios Registrazioni Audiovisive
Le voci delle Ebbanesis (Serena Pisa e Viviana Cangiano) riprese da Fabrizio Piccolo presso Auditorium Novecento Napoli
Il pianoforte di Elisabetta Serio ripreso da Alessandro D’Aniello presso Il Parco di Ninni Pascale
Produzione esecutiva Fiorenza Calogero
Produzione artistica Marcello Vitale
Massimo
Maggio 21, 2024 @ 8:39 pm
Appena arrivato il CD, il mio parere articolo è fenomenale la tecnica ben eseguita , na la riproduzione della incisione e mediocre , sopravale troppo il contrabbasso e non articolato bene con le basse che coprono in certe traccie le voci che dovrebbero essere in primo piano.
Grazie