Alla rassegna “sotto l’Angelo di Castello” lo scorso 18 luglio Alessandro Quarta, violinista di fama internazionale, ha infiammato il Cortile Alessandro VI di Castel Sant’Angelo di Roma con il concerto dal titolo ‘No Limits Quintet’. Un’esibizione musicale che rivisita brani famosi in chiave jazz con maestria e grande professionalità
Per chi non conosce Alessandro Quarta, musicista, compositore e polistrumentista salentino, vale la pena soffermarsi un poco sul suo percorso artistico.
Conosciuto a livello mondiale, nel 2013 è stato nominato dalla CNN come “Musical Genius”, mentre nel 2017 è stato premiato a Montecitorio in qualità di “Miglior Eccellenza Italiana nel Mondo” per la musica, infine vanta di eccellenti collaborazioni come, per esempio, quella con l’étoile Roberto Bolle.
Se poi si immagina il classico violinista in frac e papillon sbaglieremmo ad inquadrarlo con questo look. L’artista, infatti, si presenta sul palcoscenico allestito nel cortile Alessandro VI della Mole Adriana capitolina in total black e adornato di collane e anelli tipici del metallaro – sbaragliando gli stereotipi -, ma con tanta energia da rimandare alla platea.
Delle performance di Quarta, inoltre, stupisce l’oltrepassare quei confini che non lo delineano affatto come musicista tipico della classica: egli è capace di destrutturare e scomporre le composizioni anche del Novecento storico, per portarle su altri piani e generi musicali quali il pop, il jazz, la chanson e la canzone d’autore italiana, la bossanova e così via.
Queste sono le percezioni che si avvertono durante l’ascolto.
No Limits Quintet: tra assoli e coralità
Il concerto si apre con una ventata nostalgica che le note della colonna sonora de “Il postino”, film del 1994 diretto da Massimo Troisi. Scritta da Luis Bacalov, che vinse l’Oscar nella categoria Miglior colonna sonora, la composizione viene restituita al pubblico con grazia.
Si comprende da subito l’alternanza tra brani classici, più contemporanei e latini – “Chau paris” è un esempio -, che si susseguono con i loro ritmi tra vigore e dolcezza.
“Nelle tue mani” di Giuseppe Magagnino emerge con amabilità, mentre l’assolo al pianoforte di Magagnino stesso, la sonata “Chiaro di luna” di Beethoven, riserva un momento del tutto intimo.
Interpretazione in chiave jazz
“After the rain” tutt’un tratto si trasforma in impeto. E sì, perché l’ensemble – Alessandro Quarta al violino, Giuseppe Magagnino al pianoforte, Franco Chirivi alla chitarra, Michele Colaci al contrabbasso e Cristian Martina alla batteria – oltre a seguire la propria partitura scombina le note in chiave jazz: ogni strumento così improvvisamente segue una sua via, per ricongiungersi sul finale.
Le armonie quindi variano a seconda di ogni esecuzione. Impressionante è la destrutturazione – se così si può dire – della musica alla quale si donano illimitate chiavi di lettura. Quarta è capace di portare il violino su altri schemi sonori.
Accade con “Paganini blues” in cui l’artista si prende tutto il palco e stravolge i canoni de “Le quattro stagioni” finora conosciuti. Una performance esemplare in cui spicca tutto il talento del musicista, il quale inserisce elementi acustici di altro genere.
Una scaletta di tutto rispetto, dunque, che delinea sia la professionalità degli esecutori sia la qualità del bagaglio musicale dal quale si attinge.
Da Piazzolla, con “Libertango”, alle colonne sonore di Nino Rota – “Nino rota suite” -, di “Titanic” e di “Cinema Paradiso”, passando per dei brani composti dallo stesso Quarta – “Temptation” – oppure da Magagnino e confluire nelle sonorità latine con “Got a match” e “Carmen fantasy – Besame mucho”.
Quarta, prima di chiudere la serata, parla di bellezza di cui, in questi tempi incerti, si ha tanta necessità. Dice che “il violino parla” e di fatti lo strumento da lui utilizzato è un Giovanni Battista Guadagnini del 1761, che giunge in epoca contemporanea dopo aver attraversato secoli di storia.
‘No Limits Quintet’ è un concerto eccellente. Un’occasione per consegnarsi a un ascolto da cui si viene totalmente rapiti e che offre una nuova dimensione: la musica non conosce limiti, è in costante ricerca.
Annalisa Civitelli
Immagine di copertina dal web
sotto l’Angelo di Castello IV edizione
Castel Sant’Angelo – Roma
18 luglio
No Limits Quintet
Alessandro Quarta violino
Giuseppe Magagnino pianoforte
Franco Chirivi chitarra
Michele Colaci contrabbasso
Cristian Martina batteria
La Scaletta
1. Il postino
2. Nelle tue mani (G. Magagnino)
3. Carmen fantasy – Besame mucho
4. Got a match
5. Beethoven piano solo
6. After the rain (G. Magagnino)
7. Paganini blues violino solo
8. Chau paris
9. Temptation (A. Quarta)
10. Caravan
11. Cinema paradiso
12. La muerte dell’Angel
13. Titanic
14. Spain
15. Nino rota suite
16. Libertango