La sera dello scorso 5 settembre, all’interno della IV rassegna “sotto l’Angelo di Castello”, nella splendida sala Paolina di Castel Sant’Angelo a Roma, Antonio Lizana si esibisce con la suo ensemble in ‘Vishuddha’, una particolare combinazione di flamenco e jazz che si incontrano a metà strada in uno spazio completamente nuovo
Il flamenco è, nella cultura popolare, il genere musicale andaluso caratteristico della Spagna. Riconosciuto dall’UNESCO come eredità culturale, è caratterizzato da una combinazione sottile e precisa di elementi acustici disparati.
Non solo canto e ballo, infatti – poesia, schiocchi di dita, battiti di mani, anche solo le note della chitarra vanno combinate insieme in un vero e proprio ricamo sonoro. È incoraggiata anche la partecipazione del pubblico, chiamata jaleo, e spesso strutturata in un sistema di chiamata e risposta.
Il flamenco ha avuto origine nel sud della Spagna dalle comunità locali, al quale è stata gradualmente strappata l’appropriazione culturale dell’élite spagnola, e oggi lo si può spesso vedere sotto forma di spettacolo.
Notevoli i contributi della popstar Rosalìa, che ha combinato il flamenco con pop e soul ottenendo fama mondiale, e la performance di Blanca Paloma all’Eurovision Song Context di Liverpool con Ea, un’altra fusione pop.
Vishuddha: flamenco, jazz, angeli
Antonio Lizana sceglie un approccio ancora differente per il suo repertorio, e per la musica che mette in scena la sera di giovedì 5 settembre presso Castel Sant’Angelo, nello spettacolo ‘Vishuddha‘. Il suo non è solo flamenco, ma flamenco e jazz – due generi che si assomigliano a distanza, la cui fusione va a creare qualcosa di completamente nuovo.
Quello che Lizana capisce bene, sia del suo flamenco sia del jazz che lo contamina, è la natura performativa di ambedue i generi. Il jazz spicca più che mai quando si trova su un palcoscenico, ed è nel momento in cui Lizana ve lo porta che riesce a prendere vita.
Il flamenco si manifesta invece nelle misure di tempo scelte, nel linguaggio parlato, nel battito di mani e di piedi, e sfrutta ancora meglio lo spazio aperto del palcoscenico perché si serve degli spettatori per completare il lavoro.
Un’ulteriore commistione culturale si ha con l’India: ‘Vishuddha‘ fa riferimento al quinto chakra dell’Induismo, e accompagna la doppia vena precedente celebrando il principio a cui fa riferimento: la verità.
L’atmosfera dell’evento musicale è acuita dalla splendida sala Paolina, scelta per ospitare la performance a causa del rischio maltempo. Un luogo intimo e sontuoso, decorato con magnifici affreschi classicisti, che aiuta a riunirsi sotto la musica.
L’idea di ‘Vishuddha‘ può dunque considerarsi riuscita: un mélange di generi semplice, dal ricamo sottile, e perfetto per una serata musicale classica da trascorrere insieme.
Maria Flaminia Zacchilli
Foto: Civitas Creativa
sotto l’Angelo di Castello IV edizione
Castel Sant’Angelo – Roma
5 settembre
Vishuddha
Antonio Lizana voce e sassofono
David Sancho pianoforte e tastiere
Arin Keshishi basso elettrico
Shayan Fathi batteria
El Mawi de Cadiz danza e cori