Lo scorso 27 ottobre in Sala Baldini, per i Concerti del Tempietto – Festival Musicale delle Nazioni, si sono esibite due giovani promesse della classica. ‘Bruna Manganaro e Asia Mineo’, l’una al violino e l’altra al pianoforte, hanno dato vita a un incontro intimo, che si è concretizzato nella musica e nella magia del suono
In una serata satura di attesa e promesse non dette, la Sala Baldini al Chiostro di Campitelli a Roma, ha ospitato Bruna Manganaro al violino e Asia Mineo al pianoforte. Un incontro intimo che ha preso forma tra il lirismo di Čajkovskij, l’eleganza di Beethoven e l’ardore nordico di Grieg.
La sala, vibrante di una luce soffusa, è sembrata farsi custode di un dialogo segreto tra due interpreti giovani ma già profondamente mature, in grado di restituire al pubblico una musica che palpita di emozioni mai del tutto svelate.
Un canto malinconico
Il programma si è aperto con “Souvenir d’un lieu cher op. 42” di Čajkovskij, nella struggente “Méditation”, in cui Bruna Manganaro ha intessuto un canto malinconico, quasi una reminiscenza, con il suono caldo e avvolgente del suo violino firmato Giuseppe Arrè.
La delicatezza e l’intensità dei suoi tocchi hanno rievocato luoghi lontani e memorie dimenticate, trasformando le note in un racconto fatto di gesti e sospiri, testimoni della sua formazione ricca e variata, dalle prime lezioni sotto Didi Tartari fino ai perfezionamenti sotto Ilaria Cusano e Maria Rosaria D’Aprile.
Un percorso che la giovane violinista ha conseguito con dedizione, facendo tesoro dei maestri che hanno contribuito a sviluppare il suo stile personale, vibrante e profondamente sentito.
Bruna Manganaro e Asia Mineo: la perfetta sintonia
Dall’introspezione di Čajkovskij si è passati all’incontenibile vitalità della “Sonata per violino e pianoforte n. 5 in Fa maggiore op. 24 – La Primavera”, di Beethoven. In questa celebre sonata, che si apre con un Allegro vivace e melodico, Asia Mineo ha rivelato una sensibilità e una chiarezza di tocco che rispecchiano il suo talento precoce e coltivato con tenacia, dal Conservatorio di Taranto fino agli studi con Paola Di Somma e Aida Caroli.
Le sue mani agili e sicure hanno dialogato in perfetta sintonia con il violino di Bruna, creando un gioco di riflessi e risposte nel secondo movimento, l’Adagio molto espressivo, un canto intimo tra i due strumenti. La sonata ha proseguito nel terzo movimento, “lo Scherzo – Allegro molto”, vivace e frizzante, per poi chiudersi con “il Rondo – Allegro ma non troppo”, lasciando il pubblico sospeso tra l’energia e la grazia primaverile del loro dialogo.
Ma è con Grieg, nella “Sonata per violino e pianoforte n. 3 in Do minore op. 45”, che la serata ha trovato il suo culmine. Bruna e Asia hanno esplorato il vigoroso Allegro molto ed appassionato, dove la passione e l’urgenza del linguaggio di Grieg sembravano quasi riflesse in loro.
Il “Romanza”, dal tono più delicato, ha trasportato il pubblico in un’atmosfera sospesa e meditativa, per poi dare spazio all’energia ritmica e vivace dell’Allegro animato, che le due musiciste hanno interpretato con un trasporto raro.
Bruna Manganaro e Asia Mineo: l’essenza delle giovani interpreti
La loro intesa, dunque, maturata in numerose esperienze di musica da camera, si è espressa qui al meglio, rendendo la sonata di Grieg un dialogo di forte intensità emotiva.
Come bis, il pubblico ha ricevuto il “Preludio e Allegro” in stile Pugnani di Kreisler, un omaggio alla tradizione che ha reso questa serata non solo un’esperienza musicale ma quasi un viaggio nel tempo.
Bruna e Asia, attraverso un iter di formazione e di successi – Bruna nei numerosi premi solistici e Asia tra i migliori pianisti dei conservatori italiani – hanno dato vita a una performance carica di grazia e intensità.
In questa serata, come in un racconto Pirandelliano, ciò che si è mostrato in musica era l’essenza stessa delle due giovani interpreti, ‘Bruna Manganaro e Asia Mineo’: un incontro tra due anime, che tra il loro suono e l’eco della sala hanno saputo creare un mondo, vivido e sfuggente, per chi sapeva ascoltare.
Filippo Novalis
Notti romane al teatro di Marcello
Concerti del Tempietto
Festival Musicale delle Nazioni
Beethove, Grieg, Tchaikovsky
Sala Baldini
27 Ottobre
Bruna Manganaro e Asia Mineo
Bruna Manganaro violino
Asia Mineo pianoforte
L. van Beethoven
Sonata op. 24 n. 5, “La Primavera”
E. Grieg
Sonata op. 45 n. 3
P. Tchaikovsky
Souvenir d’un lieu cher, Op. 42, Méditation
Bis: Preludio e allegro Kreisler