L’esposizione biografica ‘Elio Fiorucci’ curata da Judith Clark, rimarrà aperta dal 6 novembre 2024 al 16 marzo 2025 alla Triennale di Milano. Nel 10° anniversario dalla morte del creativo di moda, la mostra ripercorre la sua vita poliedrica di stilista, imprenditore, intellettuale e visionario rappresentante di un’epoca. Qui i linguaggi grafico, ironico e provocatorio, a cui lo stilista si ispirava, si intrecciano in un viaggio di media, documenti e una moltitudine di opere dai colori sgargianti
“Nella mia carriera ho avuto una grande fortuna: la capacità di rompere gli schemi decontestualizzando tutto quello che mi piaceva per poi proiettarlo nell’immagine Fiorucci.” – Elio Fiorucci
A Elio Fiorucci viene dedicata la mostra omonima alla Triennale di Milano. Il negozio Fiorucci di San Babila a Milano era un punto di riferimento cittadino. Meta di tutti i Boomers, soli o accompagnati da madri sensibili ai nuovi stili, che non potevano fare a meno di avere un capo con la firma Fiorucci.
Erano gli anni ’90 quando il Concept Store aveva raggiunto l’apice di popolarità, dopo che Elio (1935-2015) ha fondato il suo marchio nel 1967.
La sua creatività, in realtà, ha segnato come altri stilisti internazionali, una rivoluzione di stile. Stile, più che moda. Si trattava di un casual singolare, un po’ romantico, colorato ma anche attento a temi di sensibilità sociale.
“Io non mi sento uno stilista, mi sento una persona libera, un sensitivo che ha incontrato molte persone e che si è fatto affascinare e suggestionare dagli occhi dai loro occhi. Io guardo le persone negli occhi, è questo che mi ha portato a sperimentare e innovare credendo in primis nella forza delle persone.” – Elio Fiorucci
Il mito tra gli anni Settanta e Novanta
Gli anni Settanta infatti hanno visto l’affermazione di mode e modi fuori dai soliti schemi, un periodo di creativi ribelli.
Basti pensare, ad esempio, che, nella stessa epoca, a Londra Mary Quant inventava la minigonna, lanciando l’immagine di una donna moderna e libera.
Il contesto in cui Elio Fiorucci operava pertanto era il mondo di contestazione e rottura col passato, segnato in particolare dalla “Pop Art”.
Egli fu, appunto, in rapporto con intellettuali e artisti del tempo: Bianca Jagger, Andy Warhol Grade Jones ne divengono degli estimatori.
Di conseguenza, si entrava nel negozio di Elio Fiorucci per essere stupiti e attratti da effetti speciali, grazie alla vivace diversità di genere stilistico altamente emozionale che vi si respirava.
Lo store è stato chiuso nel 2003, dopo aver rappresentato una pietra miliare, un mondo parallelo da visitare per forza, essendo ormai considerato un fatto di costume.
Elio Fiorucci: l’impronta stilistica grafica, ironica e provocatoria
La mostra ‘Elio Fiorucci’, dalle tinte accese, è stata allestita negli ampi spazi della Triennale di Milano e rimarrà aperta dal 6 novembre 2024 al 16 marzo 2025.
Tra immagini, abiti, fotografie e video, il percorso della rassegna accompagna altresì la visione di più di cinquecento oggetti di design che rendono omaggio al genio e alla creatività dell’imprenditore milanese, esponente della moda italiana che, dagli anni Sessanta, ha elaborato e diffuso uno stile personale e intramontabile in Italia e nel mondo.
Un brand riconosciuto e stimato che è possibile reinventare durante la visita grazie a un Album junior che non solo diverte i più piccoli ma, al contempo, può far immergere gli adulti nella mentalità dello stilista che, nella sua carriera, si è dimostrato anche un abile designer di interni.
Gli Angioletti, immagine iconica
Già nel 1970 inizia la produzione di abiti per il tempo libero, jeans in particolare, con il marchio Fiorucci. I prodotti vengono distribuiti anche all’estero, prima in Europa e poi in Giappone, Usa e America del Sud.
Tra le numerose immagini iconiche, rimangono memorabili i suoi angioletti, divenuti il logo dei “City Angels”, i volontari dell’accoglienza milanese per senzatetto e profughi.
Fiorucci fu inoltre sostenitore di campagne di sensibilizzazione del WWF, disegnando t-shirt esclusive a sostegno del Progetto Amazzonia o contro le pellicce d’angora.
Infine, a partire dal mese di dicembre, sulle maggiori piattaforme streaming, sarà disponibile un podcast scritto da Andrea Batilla e prodotto da Triennale Milano. Sette episodi che narrano la vita e la carriera di Fiorucci, tra Milano e New York.
Margherita Manara
Foto: Delfino Sisto Legnani – DSL Studio
Foto in b/n: Giorgio Lotti, cortesia Mondadori Portfolio | Elio Fiorucci con due modelle (1974)
Triennale di Milano
dal 6 novembre 2024 al 16 marzo 2025
Elio Fiorucci
A cura di Judith Clark
Progetto di allestimento dello scenografo e regista Fabio Cherstich