Cosa succede quando il passato torna a bussare, costringendoci a fare i conti con chi siamo diventati e con ciò che abbiamo lasciato indietro? Alejandro Varela, con ‘Babylon’, ci offre un romanzo che non si limita a raccontare una storia, ma scava nelle crepe dell’identità e delle relazioni, illuminando le ombre dell’adolescenza e le cicatrici di un’America divisa. Attraverso gli occhi di Andrés, un uomo in crisi che torna nella sua città natale in cerca di risposte, Varela esplora con delicatezza e onestà temi universali come il senso di appartenenza, il razzismo, l’amore e la vulnerabilità. Finalista al National Book Award nel 2022, ‘Babylon’ è un libro che indaga la potenza delle radici e dell’amore per la propria cultura
“Gli occhi di Jeremy sono spenti, non emettono più energia, ma sono ancora capaci di brillare. Il ragazzo italiano con i capelli biondi e gli occhi azzurri era una rarità a quei tempi. Gli italiani avevano perlopiù capelli e occhi scuri e, in altri contesti, potevano essere scambiati per latinx. Ma Jeremy era bianco, anzi dorato. Mi sono chiesto se le dicotomie nord-sud che riguardano il resto del mondo esistano anche in Italia. Il paese, dopotutto, era un insieme di città-stato con culture e storie distinte che si sono riunite, nell’idea che l’America ha dell’Italia, soltanto dopo la Prima guerra mondiale. Eppure, gli italiani in questa città si riconoscono uniformemente e con zelo talebano nel pollo alla parmigiana e nel Columbus Day.”
‘Babylon’ di Alejandro Varela, edito da NN Editore, è un romanzo che intreccia memoria, identità e lotte personali, offrendo una finestra intensa sull’esperienza di un uomo che cerca di ritrovare se stesso in un’America in perenne conflitto con le sue contraddizioni.
Il libro dunque si distingue per la sua capacità di unire l’introspezione personale a una critica sociale tagliente, tracciando un ritratto vibrante e dolorosamente umano del protagonista, Andrés.
“Originale. Ho sentito questa parola già diverse volte questa sera e per gran parte della mia giovinezza. È una parola d’ordine. Un complimento e una semplificazione. Un aggettivo polivalente che cattura bene la tensione tra aspirazione e sfiducia, tra ottimismo e pessimismo. Permea ogni cosa qui intorno, e forse tutto il paese.”
Babylon: l’identità queer
Andrés è un professore universitario, figlio di immigrati latinoamericani, che vive un momento di profonda crisi personale e relazionale. Il suo legame con il marito Marco vacilla sotto il peso di un tradimento, un evento che funge da detonatore per una riflessione più ampia sulla sua vita.
Decidendo di allontanarsi temporaneamente, Andrés torna nei sobborghi di Long Island, dove i ricordi della sua giovinezza riaffiorano con prepotenza.
Varela dipinge Andrés come un personaggio sfaccettato: fragile e resiliente, consapevole e insieme intrappolato nei suoi rimpianti. Attraverso i suoi occhi, il lettore esplora le complessità dell’identità queer, dell’essere figlio di immigrati in un’America spesso ostile, e del peso delle aspettative sociali.
“Guardo lo spiazzo d’acciaio, vetro e gomma. Il parcheggio ora è pieno. Mi sorprende che le auto siano tutte disposte in modo così ordinato. È un campo di ghiaia senza segnaletica, eppure tutti hanno parcheggiato in modo equidistante l’uno dall’altro, lasciando spazio per aprire le portiere. Forse non siamo una specie primitiva. Scruto i paraurti e i finestrini posteriori. Conto sei adesivi blue lives matter e il doppio di Trump. Quante gomme posso tagliare prima che qualcun altro esca dal ristorante? Scruto brevemente il terreno alla ricerca di qualcosa di affilato prima di abbandonare il mio piano. Mentre raggiungo la strada principale, una tiepida folata mi attraversa i capelli e penetra tra i bottoni della camicia, gonfiandola appena. Rende tutto bello. Migliore. Sopportabile. Rafforza anche la nostalgia. Chiudo gli occhi e la accolgo, fingendo che le polveri fini dell’autodromo sfuggano alle mie narici.”
Ritornare alle radici: una riflessione sul passato
Il ritorno alla città natale diventa per Andrés un viaggio nel tempo. La rimpatriata del liceo è l’evento scatenante che lo costringe a confrontarsi con una versione più giovane e insicura di se stesso.
Questo parallelo si manifesta attraverso i ricordi del suo primo amore, Jeremy, ora sposato e padre, e il rapporto con Simone, un’amica che lotta contro i propri demoni in un ospedale psichiatrico.
La narrazione di Varela si addentra con delicatezza nelle ferite dell’adolescenza, mostrando come queste continuino a influenzare le scelte e le emozioni dell’età adulta.
Il romanzo dunque è intriso di nostalgia, ma anche di una tenerezza che invita il lettore a guardare al proprio passato con occhi nuovi, abbracciando le imperfezioni e i dolori come parte integrante della propria storia.
“Trovo un alberello piantato di recente. È su una piccola isola di fanghiglia rossastra al centro del parcheggio, equidistante da entrambi gli ospedali. L’anemico alberello, con i suoi sottili rami penzolanti, ha una chioma sufficiente a non fare ombra a nulla, ma è il meglio che posso fare. Non posso impedirmi di sentirmi orgoglioso di me stesso.”
Babylon: metafora dell’America contemporanea
Sul piano sociale, ‘Babylon’ è una lucida riflessione sull’America di oggi, un paese che si confronta con il razzismo strutturale, le divisioni socioeconomiche e le lotte per l’inclusione.
Andrés, come figlio di immigrati, si muove in una società che lo vede costantemente come l’altro. La sua esperienza personale diventa così una metafora di una nazione in bilico, incapace però di riconciliare le sue aspirazioni di libertà e uguaglianza con le sue profonde ingiustizie.
L’autore tuttavia non si limita a dipingere il razzismo come un problema macroscopico, bensì ne esplora le implicazioni intime: le amicizie, le relazioni familiari, gli amori.
La scrittura infatti si distingue per la sua onestà: Valera affronta temi intricati senza mai scadere nel didascalico, al contrario invita il lettore a riflettere mediante l’esperienza concreta dei personaggi.
Il linguaggio si muove quindi con naturalezza tra i dialoghi e le introspezioni, creando un ritmo che tiene il lettore avvinto fino all’ultima pagina
Stile narrativo: una voce sincera e multilingue
Uno degli aspetti più affascinanti del testo è la voce narrante di Varela. L’autore fonde l’inglese con frammenti di spagnolo, rispecchiando la ricchezza linguistica e culturale che caratterizza la vita del protagonista.
Tale approccio non è solo un tratto stilistico, ma un atto politico: un modo per rivendicare l’identità multiculturale e sfidare l’omogeneità culturale che spesso domina la narrativa americana.
Lo stile è evocativo e diretto, capace di alternare momenti di intimità struggente a riflessioni più ampie sulla società.
Cercare la bellezza nei frammenti dell’esistenza
‘Babylon’ è un romanzo che parla a tutti coloro che hanno mai sentito di non appartenere, che hanno lottato per accettarsi o che hanno cercato di riconciliarsi con il proprio passato.
Alejandro Varela costruisce una storia universale tramite dettagli intimi, facendo risuonare la voce di Andrés con una profondità che lascia il segno.
Con questo libro, NN Editore conferma la sua capacità di portare al pubblico italiano opere di grande rilevanza, che non solo intrattengono, ma offrono spunti di riflessione sul mondo in cui viviamo.
La storia è un invito a guardare indietro con tenerezza, a cercare la bellezza nei frammenti della nostra esistenza e a non smettere mai di costruire il nostro futuro, un giorno e un amore alla volta.
In definitiva, una lettura imperdibile per chi ama vicende che combinano il personale e il politico, il passato e il presente, in un’unica, avvolgente narrazione.
Andrea Di Sciullo
Biografia
Alejandro Varela è uno scrittore americano e vive a New York. I suoi articoli e racconti sono apparsi su The Point Magazine, Georgia Review, Boston Review e Harper’s.
Laureato in “Public Health”, sostiene la necessità di un servizio sanitario nazionale e del salario minimo garantito.
“Babylon” è il suo romanzo d’esordio, finalista al National Book Award 2022 e selezionato come uno dei migliori libri del 2022 da Library Journal e Publishers Weekly.
Babylon
Alejandro Varela
Traduzione Stefano Valenti
Edizioni NN Editore
Collana La Stagione
Genere Narrativa
Pagine 384