Prima che lo scorso anno si concludesse, il 29 dicembre nella splendida Sala Baldini in Campitelli, per i Concerti del Tempietto, Roberto De Romanis è tornato in grande stile. Il programma ha interessato l’esecuzione di alcuni brani del compositore austriaco Franz Schubert
Roberto De Romanis è tornato, e che ricomparsa in pubblico! Dopo un’assenza prolungata che ha lasciato un vuoto palpabile nella scena musicale romana, il pianista di Frosinone ha riacceso i motori per un concerto che ha tutte le carte in regola per diventare memorabile.
Il palcoscenico della Sala Baldini – i Concerti del Tempietto, con la sua aura storica e il fascino senza tempo, ha fatto da cornice a un evento che promette di essere tanto più di una semplice esibizione musicale: è un’ode alla resilienza artistica, un viaggio attraverso le note di uno dei compositori più amati della musica classica: Franz Schubert.
Roberto De Romanis: un variegato universo di emozioni
Nel cuore di Roma, De Romanis ci ha guidato attraverso il variegato universo dei “Moments Musicaux”, un’opera che sprigiona emozioni come una cascata di colori in un cielo al tramonto. L’interpretazione di queste miniature musicali è stata l’incarnazione di una profonda introspezione, un dialogo intimo con l’essenza stessa della musica.
Ogni movimento, dall’iniziale “Moderato” del primo momento fino all’“Allegretto” che chiude il ciclo, è stato una riflessione sull’animo umano, un percorso di gioie e dolori che compongono il tessuto della vita.
Che dire della “Sonata in Si bemolle maggiore, D. 960“? Qui De Romanis ha veramente messo in mostra il suo talento. Il pezzo, intriso di un lirismo quasi trascendente, è stato eseguito con una delicatezza e una potenza che hanno catturato l’attenzione di tutti.
La sua mano sinistra, forte e sicura, ha sostenuto le melodie eteree della destra, creando un equilibrio perfetto tra tensione e rilascio. L’”Andante sostenuto”, in particolare, ha fatto vibrare le corde del cuore, lasciando il pubblico in un silenzio quasi reverenziale.
La musica, un ponte che unisce generazioni
Non possiamo però trascurare il contesto: il Festival Musicale delle Nazioni e le mura storiche della Sala Baldini hanno aggiunto un ulteriore strato di profondità a questa esperienza.
L’idea di ascoltare Schubert, uno dei giganti del romanticismo, all’interno di un luogo che trasuda storia è stata un’illuminazione. Qui, la musica non è solo un suono, ma un legame con il passato, un ponte che unisce generazioni.
Ciò che rende De Romanis veramente unico è la sua capacità di comunicare. Non si tratta solo di note su un pentagramma; ogni tocco, ogni pausa, è carica di significato.
I critici avevano ragione: la sua musicalità e la sua intensità espressiva sono come un magnete, attraggono l’attenzione e la tengono incollata fino all’ultima nota. È come se avesse risvegliato non solo la sua arte, ma anche la nostra stessa anima musicale, invitandoci a riconsiderare ciò che significa ascoltare davvero.
Dopo anni di silenzio, De Romanis è rinato. Noi siamo qui, infatti, per applaudire questa resurrezione, per celebrare un artista che ha il coraggio di mettersi a nudo davanti a noi.
Con Schubert come compagno di viaggio, il pianista non ha solo riportato a galla la sua passione, ma ha anche riacceso in noi la scintilla della bellezza e della meraviglia. Un concerto, un’esperienza da custodire nel cuore.
Quindi, non possiamo fare a meno di chiederci: dove ci porterà il prossimo capitolo della sua avventura musicale?
Filippo Novalis
Notti romane al teatro di Marcello
Concerti del Tempietto
Festival Musicale delle Nazioni
Sala Baldini
29 Dicembre
19:15 – Visita guidata al complesso monumentale del teatro di Marcello
Roberto De Romanis pianoforte
Franz Schubert
6 Moments Musicaux D.780 Op.94
Sonata in Si bemolle maggiore, D. 960