Le sere del 16 e 17 gennaio scorsi, il teatro Trastevere di Roma ha ospitato ’La spedizione perduta’, un lavoro tratto dall’omonimo libro di Alessia Giovanna Matrisciano, che racconta agli spettatori la tragica disavventura di una missione, avvenuta ormai più di 150 anni fa alla ricerca del mitico Passaggio a nord – ovest, dalla quale però nessuno tornò indietro
Quando nel 2014 e nel 2016 sono stati ritrovati presso l’isola di re Guglielmo, nell’arcipelago artico canadese, i relitti sommersi di due navi britanniche, la Erebus e la Terror, si è risvegliato l’interesse per la spedizione, guidata dal capitano John Franklin, che quelle due stesse navi effettuarono nel 1845 alla ricerca del leggendario Passaggio a nord – ovest: l’esito di quell’avventura fu il più drammatico possibile poiché nessuno dei 129 uomini che presero parte a quella missione sopravvisse.
‘La spedizione perduta’ è l’opera teatrale che l’autrice Alessia Giovanna Matrisciano mette in scena partendo dall’omonimo libro che lei stessa firma.
La spedizione perduta: un’epica disavventura
Il copione si compone di una lunga serie di poesie che raffigurano immaginarie dichiarazioni dei membri dell’equipaggio delle due navi britanniche, ricostruendo in modo verosimile la conclusione di quella tragica disavventura.
La vicenda appare subito accattivante e carica di mistero, mettendo sul palcoscenico una trama fatta di storia e respiro epico che, malgrado lo spirito grave, riesce a diventare interessante.
Eppure questo lavoro ha qualcosa che non convince: i tanti brani proposti, i quali rappresentano le voci dei protagonisti della spedizione, sono tutti recitati dallo stesso attore – il bravo Lahire Tortora – questa scelta però, nonostante il trasformismo dell’interprete, sembra porre i numerosi monologhi sulla stessa frequenza, creando un effetto di piattezza e ripetitività.
Azione poco viva
La natura eterogenea dell’opera si sposa dunque non bene con l’unicità dell’interpretazione, risultando in breve una dicotomia che in qualche modo disorienta.
Sebbene nel corso della rappresentazione siano proiettati sul fondale del palco dei filmati che imitano delle ipotetiche interviste ai personaggi principali della missione, anche questo espediente non rende l’azione più dinamica o viva.
Lahire Tortora resta un attore di grande talento che fa uso di tutta la sua bravura per dare energia allo spettacolo, tuttavia nel risultato finale sembra mancare di qualcosa e l’atmosfera dell’intera rappresentazione rischia spesso di annoiare.
Gabriele Amoroso
Teatro Trastevere
16 e 17 gennaio
La spedizione perduta – Lettere dal polo
Scritto e diretto da Alessia Giovanna Matrisciano
con Lahire Tortora
Musiche Marco Olivieri
Videointerventi Luca Travaglini