‘9 storie luminose – in cui il bene è il male’ è il romanzo di esordio della scrittrice francese di origine camerunense: Jo Güstin. Pubblicata da Il ramo e la foglia, è la sua prima opera a essere tradotta in italiano. Una raccolta di racconti in cui ogni protagonista rappresenta uno spaccato di vita che grida una verità che non tutti sono ancora pronti ad ascoltare
“Aveva le spalle e la gola inumidite dal sudore e dalla pioggia, che faceva scintillare nelle stelle la spuma dei suoi capelli.”
Lo sfondo delle maggior parte delle vicende è Douala, una città del Camerun sudoccidentale, e i protagonisti vanno dalla più giovane e tenera età fino all’età adulta. Tuttavia, non c’è una sola storia che non gridi una situazione di degradazione e tematiche forti come la violenza, la prostituzione minorile o la discriminazione.

‘9 storie luminose – in cui il bene è il male’ è un libro breve, ma di una intensità che non ha eguali. La copertina con uno sprazzo di bianco e nero è come uno squarcio nell’anima e il titolo serve per illuminare chi, per troppo tempo, ha ignorato e ha chiuso gli occhi su argomenti che sono reali e più vicini di quanto si immagini.
Lo scopo è una denuncia sociale raccontata con una tale spietatezza che fa venire i brividi, ma nello stesso tempo il ritmo è sempre leggero, non cade mai nella pesantezza e nella banalità.
“Gli orologi al polso dei rari abitanti del villaggio che ne avevano uno non segnavano mai l’ora giusta: erano troppo poveri per cambiare la pila e troppo fieri per tornare a una vita senza orologio.“
9 storie luminose – in cui il bene è il male: lo specchio di una società
Le novelle di questa scrittrice parlano della società in tutti i suoi aspetti: andiamo dalla povertà più assoluta alla vita benestante, ma in ognuna di loro c’è una falla, un aspetto che deve essere messo sotto gli occhi di tutti.
Un uomo che salva una bambina dalla povertà mettendola sulla strada, una ragazza che vive male nel suo corpo e un bambino imbraccia un fucile, che non è un giocattolo, sono solo alcuni dei temi più toccanti. In realtà ogni capitolo è un pugno allo stomaco che toglie il respiro.
“A sei anni il bambino si esprimeva già come un libro, i suoi discorsi erano uno spettacolo sorprendente, agghiacciante: sembrava di riconoscere, chiusa in quel corpo di bambino, la presenza di un adulto vero e proprio.”
La relatività del male e del bene
Jo Güstin, attraverso le pagine del piccolo volume, sviscera con leggerezza la differenza della visione del bene e del male, ci mostra come cambia la considerazione di giusto o sbagliato a seconda di chi vive o chi rimane soltanto a guardare una situazione.
‘9 storie luminose – in cui il bene è il male’ ci ha toccato l’anima nel profondo e, pertanto, non possiamo fare altro che consigliarlo a tutti/e, ma con una piccola accortezza: se siete persone sensibili è meglio che non farne una scorpacciata, è uno tipo di libro che va preso a piccole dosi.
Jessica Mandia
Biografia
Jo Güstin, nata a Douala nel 1987, è una scrittrice francese di origine camerunense: narratrice, umorista legata alla stand-up e autrice di testi di canzoni.
Il filo conduttore delle sue opere, legate a un approccio femminista intersezionale, si può riassumere con il trittico “decolonizzazione, intersezionalità, liberazione”. Incapace di girare attorno alle cose, affronta temi sensibili senza per questo evitare di «fare ridere, sognare, riflettere».
Dopo il tragicomico “9 Histoires lumineuses”, pubblicato nel 2017 con Présence Africaine, Jo Güstin chiude sedici anni di vita in Francia con “Ah Sissi, il faut souffrir pour être française!” un brillante romanzo nel romanzo, all’incrocio tra saggio, autobiografia e finzione.
“9 storie luminose” è la sua prima opera tradotta in italiano.
Jo Güstin
9 storie luminose in cui il bene è il male
Editore Il ramo e la foglia
Collana Racconti
Genere Narrativa
Anno 2024
Pagine 96