Rudy Valentino
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In sala dal 24 maggio ‘Rudy Valentino’ siamo certi che resterà impresso al pubblico per la sua diversità e l’altrettanta ricercatezza nelle scene girate: questo film farà parlare di sé sotto tutte le sue più ampie sfumature
In un periodo come quello attuale, in cui i film hanno la tendenza a essere dinamici e pieni di effetti grafici dirompenti, emerge la pellicola scritta da Nico Cirasola, Lucia Diroma e Luigi Sardiello, prodotta da Alessandro Contessa, e diretta dallo stesso Cirasola. Ci troviamo qui in un tempo morbido e nostalgico dal ritmo lento, in cui risiede l’umanizzazione del mito.
Siamo nel Paesino pugliese di Castellaneta. Gli scorci medievali e rurali ben si adattano alla narrazione che si svolge negli anni ’20 in Italia, esattamente durante il fascismo ed epoca in cui Rodolfo Pietro Filiberto Raffaello Guglielmi, in arte Rodolfo Valentino, fa ritorno nella sua terra d’origine.
Pietro Masotti incarna in modo somigliante il protagonista, riuscendo inoltre a sfoderare le sue doti recitative in modo impeccabile.
Mentre in paese la compagnia amatoriale prova uno spettacolo teatrale, improvvisamente entrano in campo Rudy Valentino e la consorte russa Natasha Rambova (Tatiana Luter). Momento in cui la porta, da cui si entra in scena e se ne esce, assume un ruolo rilevante definendo il confine tra sogno e realtà.
La storia, al contrario, si dipana tra spazi temporali ben gestiti e nella costante ammirazione dell’attore di film muti: proprio per questo si avverte forte il senso del mito nel mito, che scorre all’unisono con il racconto.
Le immagini pressoché sfocate rimandano all’atmosfera retrò del film, conferendogli quindi una caratteristica essenziale. Tutti i personaggi sono delineati ognuno con la propria indole e, con semplicità, descrivono le abitudini di vita di provincia e tradizionali.
Alessandro Haber, che partecipa all’opera con eleganza, interpreta l’incisivo Alfonso un cittadino di Castellaneta, e il Vate, D’Annunzio, nell’incontro con Rudy e la moglie durante una delle loro tappe italiane; Claudia Cardinale veste i panni di Zia Rosa conferendole un’insita dolcezza; Alberto, il fratello di Rudy, invece è impersonato da Luca Cirasola, il quale riesce nell’intento di essere duro e risentito nel carattere; il barone interpretato da Mauro Leuce, rappresenta i vari vizi che un uomo può concedersi.
Completano il cast Rosaria Russo (Norma), Celeste Casciaro, Giorgio Consoli, Lucio Montanaro e Dino Paradiso tutti all’altezza di un’ottima recitazione. L’uso del dialetto pugliese inoltre è un’altra peculiarità del film, che il regista ha voluto inserire fortemente all’interno della trama.
I costumi sobri e tipici dell’epoca (realizzati dalla sartoria pugliese di Angelo Inglese) completano l’insieme altamente fotografico (foto a cura di Rocco Marra), mentre noi ci perdiamo tra scorci panoramici, in cui la natura spicca in maniera incessante; intensi primi piani; campi lunghi; dettagli e particolari eleganti; riprese dall’alto; infine, il senso prospettico è restituito allo spettatore con criterio.
La meticolosità con la quale Cirasola firma la regia è tangibile: egli definisce inoltre un’omogeneità che inquadra tutti i personaggi e i loro stati d’animo, come gli ambienti che vivono, forgiandosi anche delle profonde e decise espressioni dei volti. Gli arredi d’epoca inoltre delineano ogni interno ed esterno, donando loro il calore e la tipica delicatezza dell’art decò.
Sebbene il comparto tecnico sia debole e pecchi proprio nei cambi scena troppo netti, non accompagnandoli con fluide dissolvenze, il film ‘Rudy Valentino’ entra a far parte della grande distribuzione con grazia.
L’analisi della storia intima e familiare proposta da Nicola Cirasola, dunque, fatta di stile e di ricercatezza, estrapola il personaggio dal mondo di Hollywood per inserirlo in quello italiano. Rudy in questo contesto, di conseguenza, vuole essere percepito più come persona che come mito, appunto. La sua figura quindi viene scandita con candore e raccontata come simbolo, perché inarrivabile: si desidera essere come lui, quel mito che portò l’orologio al polso per primo, che si truccava, e che si accompagnava anche agli uomini.
La vicenda si dissolve sul finale, dove spicca Nicola Nocella con il suo monologo dai registri nostalgici, in cui si sogna e si racchiude la morale di tutta l’opera. La chiusa è inoltre interessante e omaggia i film muti in bianco e nero.
‘Rudy Valentino’ prodotto da Bunker Lab in associazione con Mediterranea Film, realizzato con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo e di Apulia Film Commission, con il patrocinio del Comune di Castellaneta, in associazione con BCC San Marzano di San Giuseppe e in collaborazione con la Regione Puglia – Assessorato al Turismo e Prodotti di Qualità Puglia, siamo certi che farà parlare di sé per molto tempo.
Annalisa Civitelli
Foto di copertina dal web
Rudy Valentino
Scritto da Nico Cirasola, Lucia Diroma e Luigi Sardiello
Diretto da Nico Cirasola
in sala dal 24 maggio
con
Pietro Masotti Rodolfo Valentino
Tatiana Luter Natasha Rambova
e con
Claudia Cardinale Zia Rosa
Nicola Nocella
Luca Cirasola Alberto fratello di Rudy
Rosaria Russo Norma
Celeste Casciaro
Mauro Leuce il barone
Giorgio Consoli
Lucio Montanaro
Dino Paradiso
Fotografia Rocco Marra
e la partecipazione di Alessandro Haber Alfonso cittadino di Castellaneta / D’Annunzio
Abiti di scena realizzati dalla sartoria pugliese di Angelo Inglese
Girato a Castellaneta
Produzione Bunker Lab in associazione con Mediterranea Film
Prodotto da Alessandro Contessa
Realizzato con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo e di Apulia Film Commission, con il patrocinio del Comune di Castellaneta, in associazione con BCC San Marzano di San Giuseppe e in collaborazione con la Regione Puglia – Assessorato al Turismo e Prodotti di Qualità Puglia
Trama: Il film racconta il ritorno, nell’estate del 1923, di Rodolfo Valentino a Castellaneta, il suo paese natale e dove il film è stato girato, per ritrovare i luoghi e le persone a lui cari, in un viaggio alla ricerca della sua identità, dell’uomo Rudy, oltre il mito.