Il sorcio
Annalisa Civitelli Cinema cinema, compravendita dei voti elettorali, cortometraggio, edilizia, emanuela mulè, giuseppe moschella, il sorcio, mafia, metafora, mirna summa, sicilia, topo, voglia di libertà 0
‘Il sorcio’, della durata di 15 minuti, cortometraggio dal sapore retrò, descrive anch’esso la realtà mafiosa in Sicilia. Dai colori antichi e dai panning eleganti e leggeri, attraversa luoghi – quali la bottega del barbiere –, il “vero” luogo delle raccomandazioni
La compravendita dei voti e dell’edilizia è il tema principe che propone il cortometraggio di Giuseppe Moschella. All’interno di questo ambiente, dove tutti sono tipi loschi, qualcuno al contrario vuole collaborare con la giustizia, poiché non vuole stare più con la mafia.
Questo è ciò che propone ‘Il sorcio’ di per sé metafora che indica, qualcuno che sta in ogni ambiente, soprattutto nell’immondizia. Curioso e sordo è una spia silente. È il male che arriva dappertutto.
I girati esterni esprimono il desiderio di libertà con dettagli precisi: il mare e il vento sono infatti simbolici, mentre l’uso del bianco e nero rievoca eventi e notizie passate, contestando lo Stato assente in tutti i suoi doveri e l’omertà della gente.
La recitazione si avvale di toni netti, mentre l’uso delle dissolvenze segna il passaggio tra una scena e l’altra. Di sottofondo la musica jazz, a cura di Diego Spitaleri, cadenzata e dalle nuance melodiche accompagnano la sceneggiatura.
‘Il sorcio’ sembra vivere di uno stile onirico e che induce a riflettere su un sistema spezzato, che a volte non trova o non vuole trovare una soluzione per non affossare oltre.
Annalisa Civitelli
Foto tratte dal cortometraggio
Il sorcio
Scritto e diretto da Giuseppe Moschella
con Emanuela Mulè
Auto regia Mirna Summa
Fotografia Ugo Flandina
Musiche Diego Spitaleri
Montaggio Rino Pitruzzella
Prodotto Cammelli