‘Eterni Secondi’, di Luca Bonaffini, edito dalla Gilgamesh, si dimostra un libro dinamico e mai stancante. Il compositore di musica e autore di testi per canzoni, così si sperimenta con la sua scrittura, donando al libro scorrevolezza e uno stile intrigante. Le frasi brevi e d’impatto fanno del suono il punto focale dell’intera opera, perché immediato e “beat”
L’autore del testo dallo stile narrativo provocatorio e dai registri cinematografici, sceglie la Lombardia, precisamente Milano, come luogo dove il susseguirsi delle vicende si alterna tra ritmi veloci e lenti. A ogni personaggio dona il proprio carattere: molto precisi si differenziano l’uno dall’altro. Fabio è il classico studioso, Mauro è nullafacente e dedito ai furti, mentre Andrea, detto il Banza, era lo sciupa femmine.
Amici dal liceo, nel corso degli anni, si sono persi di vista. Fabio e Mauro si rincontrano dopo anni a seguito della morte del compagno e, in questa occasione, dissertano sulle loro avventure da teen–agers. Tre eterni ragazzi di fondo nostalgici e, allo stesso tempo, che rimuginano sul passato senza rendersi conto che girano intorno alla vita stessa senza esserne totalmente soddisfatti né presenti.
Il lettore si sentirà coinvolto nelle storie dai dialoghi pungenti, secchi e, a tratti, freddi e distaccati ma scanditi da un ritmo equilibrato, che dona all’insieme uno spirito pop, visto gli anni contestualizzati tra fine ’70, ’80 e ’90.
Si dipanano fantasia, lessico surreale, poesia e individualità in tutto il volume. In “Cattivi romantici” si innestano cenni storici, fatti di cronaca realmente accaduti nel nostro Paese, conoscenze di musica e ricordi di vita; nell’“Internauta”, invece, la poesia assume un ruolo essenziale, sebbene si respiri un disorientamento privi di collegamento Internet; infine in “La notte in cui spuntò la Luna dal monte” si respira l’aria autobiografica.
Eterni secondi: una poetica contemporanea
Si ricorda Moro, la politica italiana dell’epoca, come la stessa musica che continua a fare storia con i suoi cantautori più famosi, impegnati e non. Dalla, Guccini, De Gregori, Celentano, Bennato, Battiato e Battisti, e altri, dunque, diventano anche loro protagonisti. Non a caso, ogni capitolo di ‘Cattivi romantici’ ha come titolo frasi celebri di alcune canzoni. Per i più affezionati anche riconoscibili. I brevi sommari, al contrario, si trasformano in consigli dalle radici metaforiche, pensieri dedicati all’amore dai quali cogliere significati a noi vicini.
La poesia crea nel complesso un inframmezzo piacevole, ammorbidendo lo scritto, che al contempo fa riflettere attraverso frasi incisive, come per esempio: “La vita offre occasioni …”.
Il buon uso della lingua italiana fa de ‘L’Internauta’ un vero viaggio interspaziale. Bonaffini sfoggia una poetica contemporanea grazie a un gioco di parole elegante e ricercato, costringendosi a sperimentare una forma di linguaggio interamente legato al web, andando però a scontrarsi con la comunicazione virtuale.
La connotazione dei vocaboli è infatti un persistente riferimento al pc e ai contenuti interni. File, mp4, cartelle, download, mouse, disco rigido e schermo piatto si legano a Caronte, il traghettatore delle anime ne “La Divina Commedia”.
Un giro su noi stessi
Una sfida che va oltre l’essere connessi: ci si sente infatti spaesati senza Internet, generando di conseguenza un senso di astenia, perché senza quel mondo in cui siamo costantemente connessi con tutti e con nessuno, ci sentiamo squilibrati e padroni di dire la propria, i nostri pensieri. Si innesta inoltre il quadro non idilliaco degli immigrati. Essi attraversano il mare su barche sgangherate e questo status lascia tutti deboli di fronte l’impossibilità di salvarli.
Potremmo definire l’intero testo, anch’esso suddiviso in brevi capitoli, un giro su noi stessi. Un flusso di parole concepito con una logica linearità, che lascia spazio all’immaginazione in cui sogni e personaggi prendono vita.
Infine, “La notte in cui spuntò la Luna dal monte” chiude ‘Eterni Secondi’, un libro in cui tempo, eternità e fretta sono princìpi fondamentali. Anni ’90. In chiave ironica Luca Bonaffini fa aprire la narrazione alla Befana, inserita all’interno di un’evoluzione dei tempi in chiave techno e house.
L’autore si vede che mastica la musica e che questa è proprio il suo mestiere. Traspone il tutto nel suo romanzo edito dalla Gilgamesh. Il dialogo incalzante è tra lo stesso Bonaffini e Bertoli. La vicenda è prettamente personale: la notte in cui il primo contribuì alla stesura del testo “Spunta la luna dal monte”, che Bertoli portò a San Remo nel lontano 1991.
Un atto di coraggio
Il lettore si sentirà di conseguenza immerso in un’atmosfera di scrittura, di suoni, di composizione, in cui l’uso del dialetto è assai articolato, tanto da abbracciare chi legge, portandolo in luoghi come la Sardegna e l’Emilia Romagna. In una stanza si concentra tutto: conversazioni e parole svolazzano nell’etere per la costruzione di una canzone che ha fatto storia, contestualizzando il cantautore emiliano nel genere nuovo dell’etno-folk-rock.
Anche nell’ultimo racconto del volume il sottile sottofondo storico si palesa, come la conoscenza della storia della musica è sempre vivida, non solo in chiusura di ‘Eterni Secondi’. Questa infatti ha permesso di tessere un breve scritto sul particolare avvenimento: la composizione di un brano.
Le radio libere, le canzoni socio-politiche a cui Bertoli si è dal principio avvicinato, il linguaggio rock progressive e poetico si intrecciavano con disinvoltura, mentre la canzone d’autore faceva fatica ad emergere rispetto le romanze più soft.
L’impegno politico dunque contraddistingue tutti i personaggi del romanzo ma nell’ultimo capitolo si rende chiaro il concetto di come scrivere una canzone, mediante una scrittura che ci cattura totalmente. Metrica, fonetica ed estetica letteraria devono per forza coesistere.
Una vita. Un contatto. Un lavoro. Un’arte che non finirà mai. La musica fatta di produttori, linguaggio, prove e poesia ma in cui la parte qualitativa era, al tempo, considerata essenziale. Ciò che bisognerebbe recuperare ai giorni nostri. Un atto di coraggio quello di Bonaffini, che ci mette di fronte al vecchio comparato al nuovo ma soprattutto incalza sulla costante pressione di Internet e dei veloci mezzi di registrazione che attualmente fanno le star usa e getta.
Annalisa Civitelli
Eterni Secondi
Luca Bonaffini
Edizioni Gilgamesh
Collana Anunnaki
Genere Narrativa
Edizione anno 2017
Pagine 120