La sezione autori all’Ex Mercato di Torrespaccata della capitale ha riservato al pubblico varie proposte drammaturgiche: dal giornalismo al tema attuale dei migranti, dal teatro di ricerca alla prosa. Un intreccio di linguaggi che si sono alternati all’interno degli spazi interni, primi studi di lavori teatrali attesi in scena nella stagione 2018/19. Diversissime tra loro, queste anteprime si sono distinte per caratteristiche più o meno originali preannunciando però spettacoli che meriteranno di esser visti nella loro versione integrale
EFFETTO WERTHER
Statico nella regia ma vigorosissimo nei dialoghi, questo lavoro scritto e diretto da Gianluca Ariemma è sicuramente, tra quelli proposti al pubblico, lo spettacolo che più incuriosisce.
Lasciando un senso di incompiuto che porta a voler conoscere necessariamente la storia nella sua interezza, il testo cattura dalle primissime battute per il tema psicologico e la bravura degli attori.
Costruito come uno spettacolo teatrale convenzionale, “Effetto Werther”suggerisce di essere un appuntamento da non perdere.
Gabriele Amoroso
- regia Gianluca Ariemma
- con Marcello Gravina, Giulia Navarra, Gianluca Ariemma
- Dietro la Maschera
ELEMENTI
“Elementi” è un’opera che ricorda la drammaturgia del teatro dell’assurdo ma che al suo interno aggiunge una componente prettamente fisica ed atletica che contribuisce a realizzare una regia molto articolata.
Sotto la sapiente direzione di Ilaria Manocchio, lo spettacolo diventa una sorta di allegoria dell’inferno dantesco dove ogni anima perde la propria identità per diventare soltanto un numero.
Forte di un cast validissimo e di una drammaturgia che si rivela grottesca e quasi comica, nonostante la cupezza del tema, “Elementi” si candida ad essere uno spettacolo da rivedere.
Gabriele Amoroso
- di Salvatore Cannova
- regia Ilaria Manocchio
- con Stefania Capece Iachini, Giulio Claudio De Biasio, Agnese Lorenzini e Valerio Riondino
- Nogu Teatro
EXODOS
Diretto da Luigi Saravo, “Exodos” descrive una condizione estremamente drammatica di soprusi sull’essere umano e della sua conseguente fuga da quella realtà, avvicinandosi palesemente alla circostanza contemporanea di migrazione massiccia e disperata.
Sebbene il lavoro si collochi in un contesto di rappresentazioni già viste e spesso, nell’ambito del teatro sociale, abusate, e il cast reciti con un pathos esagerato e purtroppo falso, la regia di Saravo, che si esprime in modo assolutamente evocativo su un testo che oltretutto non ha dialoghi, è decisamente interessante ed ispirata.
Varrà la pena assistere allo spettacolo nella sua interezza per godere almeno della creatività del regista.
Gabriele Amoroso
- regia Luigi Saravo
- con Beatrice Valeri, Doron Kochavi, Chiara Felci, Martina Cassenti e Daniele Santoro
WET FLOOR
Scirtto dal regista drammaturgo Fabio Piasano, l’estratto del testo “Wet floor” riserva una forte tensione scenica, basandosi sul ritmo nevrotico e sul nervosismo che i due attori esaltano grazie alla loro recitazione.
Agnese Lorenzini apre la rappresentazione con un monologo, che in seguito si trasforma in dialogo con Valerio Riondino, il quale interpreta il caporedattore di un giornale. Lo sfondo pop fa pensare ai tempi rapidi americani, da un lato; dall’altro strizza l’occhio al mondo del giornalismo e quanto esso nasconda la verità, raccontando solitamente delle stupidaggini.
Il linguaggio del testo filosofico è assai duro e di base inserisce anche vocabili scurrili. L’insieme aumenta di pathos: il gioco seducente tra i personaggi porta lei a sequestrare il giornalista, preso naturalmente dal panico.
La tematica di fondo sottolinea inoltre che si viene premiati soprattutto quando qualcuno svolge male il proprio lavoro. A noi non rimane altro che attendere di vedere “Wet floor” per intero al fine di godere dell’attenta e peculiare pièce.
Annalisa Civitelli
- di Fabio Pisano
- regia Aleksandros Memetaj
- con Agnese Lorenzini e Valerio Riondino
- Nogu Teatro
NOpS – Nuove Opportunità per la Scena
X rassegna
Ex Mercato di Torrespaccata
28 / 29 giugno