Il Teatro dei Documenti apre la stagione con un omaggio ovvero una sorta di testimonianza dell’esistenza umana. ‘Per Giulia’ (dall’11 al 14 ottobre) racconta la vita e la personalità di una delle vittime del terribile terremoto in terra abruzzese. Un pezzo di teatro simbolico: è e rimarrà un insieme di sentimenti sfavillanti, dolci e amari vissuti di fronte la morte crudele, rubata e troppo prematura
6 Aprile 2009. L’Aquila. Scossa. Quasi dieci anni fa la catastrofe: il capoluogo dell’Abruzzo, ancora devastato dal forte sisma, ha visto disseminati tanti morti sotto le macerie di cui tuttora si parla. Anche Giulia Carnevale, giovane ragazza del frusinate, è rimasta coinvolta: di lei sono rimasti un anello e una scarpa.
Il fatto di cronaca è traslato sul palco: scritto da Dacia Maraini (per volontà dei genitori della ragazza), nota scrittrice, poetessa, saggista, drammaturga e sceneggiatrice italiana, il testo portato in scena da Sara Pallini vive un pathos continuo nel corso della narrazione, in cui gli spazi temporali sono ben gestiti.
Guidata da Iolanda Salvato alla regia, l’attrice, è un tutt’uno con il corpo e la voce fragorosa e partecipata, che denota l’impeccabile capacità di giocare con le svariate tonalità.
Lungo il perimetro della caratteristica struttura sita in zona Testaccio a Roma, si svolgono le azioni divise su più piani. La semplice scenografia è composta di una casa tirata su con delle bacchette di legno e altri elementi essenziali.
Per Giulia: esistenza insaziabile
Si descrive la Giulia fanciulla, allegra e piena di vita, in compagnia delle amiche, sempre innamorata e che eccelleva negli studi, per passare alla Giulia grande, la quale progettava una vita con il suo fidanzato.
Sembrava non avesse paura di nulla, ma soprattutto aveva una sete di sapere e di lasciare traccia di sé. Infine, si dà voce alla coinquilina e al suo diario personale: Margò.
Vestita di bianco, l’interprete desidera simboleggiare con questa acromaticità il senso di pace delle anime, purtroppo raggiunto. Lei stessa indossa una casacca bianca (mamma di Giulia), un coprispalla (amica) e una camicia (professoressa) per differenziare le figure che intervengono durante la vicenda narrata, che ci raccontano della protagonista.
Giulia e la passione per l’Architettura
Studentessa all’Università di Architettura de L’Aquila e abitante della Casa dello Studente, Giulia, per puro caso, la notte prima di abbandonare questa vita, ha lasciato il suo computer in macchina, il quale conteneva i suoi progetti.
Successivamente, infatti, è stato costruito l’Asilo di Onna a forma di libro, progettato da lei stessa, in quanto considerava lo strumento libro – simbolo della passione per la lettura, tra l’altro condivisa con la mamma Angela -, il primo approccio dei bambini.
Si ripercorro così gli innumerevoli stati d’animo: conversazioni con la famiglia; l’entusiasmo che assaliva la ragazza per le piccole cose; la contentezza per il vestito nuovo (scena meravigliosa); la preoccupazione per le persistenti scosse di quella terra maledetta.
Narrazione giocosa
Si dà spazio alla recitazione, alla parola, all’ascolto: il tappeto musicale originale a cura di Federica Clementi è infatti coinvolgente ma verte quasi all’acustico, tanto da non farci distogliere da ciò che avviene in scena.
Con questa rappresentazione, ‘Per Giulia’, scopriamo inoltre la penna della Maraini in campo teatrale: fresca, giocosa e ironica ma al contempo cruda, capace di far emergere il dolore attraverso un immaginifico dolce, che lascia attoniti.
Non solo: riesce a calarsi nei panni di Giulia anche grazie un lavoro meticoloso di elaborazione delle informazioni acquisite.
La scrittura danzante e densa di metafore dell’autrice è qualcosa che lascia anche emozionare e ci fa comprendere quanto uno scritto delicato possa al medesimo tempo descrivere momenti molto penosi, perché la vita è così, va vissuta in ogni caso, anche in funzione di una meta da raggiungere, in quanto la sua mancanza chiude l’orizzonte.
Una collaborazione tutta al femminile che convoglia in un prodotto di rara qualità.
Annalisa Civitelli
Foto: Andrea Melaranci
Teatro di Documenti
dall’11 al 14 ottobre
Per Giulia
di Dacia Maraini
regia Iolanda Salvato
con Sara Pallini
musiche originali Federica Clementi