A volte vale la pena aspettare
Incontriamo nuovamente l’improvvisazione teatrale ma sotto vesti diverse. Questa volta la viviamo grazie a una pièce studiata nei minimi dettagli, elegante e sofisticata, che si muove incessantemente senza alcuna sbavatura. Sembra quasi non respirare e porta lo spettatore a non distogliere mai l’attenzione
Il Teatrosophia sito nel cuore di Roma, continua a stupire per la qualità delle proposte in cartellone. Una delle rappresentazioni in programma dal 19 al 21 ottobre, “Gli occhi delle donne, improvvisazione teatrale, tango e parole“, ci ha colpito sia per l’esecuzione, sia per i temi toccati con sensibilità e originalità.
Il connubio tra tango e improvvisazione è tutto negli sguardi. Questo è lo spunto dal quale è partita la regista Susanna Cantelmo, per sviluppare un intero spettacolo tutto al femminile.
La stessa ideatrice, in scena con Cristiana De Maio, Deborah Fedrigucci, Cristina Longo e Federica Mercuri (la prima sera), riesce a esprimere e a tirare fuori sentimenti, forza, dolore, solitudine, sacrificio, rinunce, morte, gioia e amore: una rosa di emozioni appartenenti all’universo femminile tanto complessa quanto coraggiosa e tenace.
Ciò che emerge tra i tanti giochi e movenze che danno vita a ogni scena, le quali si susseguono come un flusso continuo, sono possibili situazioni di vita – anche paradossali – che potrebbero riguardare ognuna di noi: contesti lavorativi (avere a che fare con un morto); affrontare un percorso e giungere al termine, per espiare le proprie colpe e non solo; una relazione di coppia di cui si discute mentre si prende il sole in piedi; una bimba di cui nessuno ricorda il nome ma che da adulta incontra una signora sola alla fermata del bus, si faranno compagnia per sempre; l’ambientazione da discoteca incita al “rimorchio”; poi, un gruppo di ragazze romane, con i tic, parlano di oroscopo e di sesso; ci si trova in seguito in uno studio medico; infine, si contestualizza il desiderio di essere belle e di entrare nel “Club della bellezza”, dove regnano apparenza, falsità e cattiveria.
Al dare il via alla pièce una serie di letture: le ragazze declamano a turno dei brani tratti da un libro; mano a mano le voci si sovrappongono e creano una simultaneità di suoni differenti. Federica Mercuri, a passi di tango, si muove e coadiuva tutte le attrici a trarre ispirazione dai suoi movimenti. La parola chiave è ferito: comincia tutto da qui.
L’improvvisazione è qualcosa che, per comprenderla, bisogna farla, viverla, sperimentarla: possiamo infatti affermare che tutto il gruppo si dimena in modo eccellente senza perdere un attimo di concentrazione. Susanna, Cristiana, Deborah e Cristina sono all’altezza dei ruoli che si prendono nel momento in cui la scena è impiantata, inoltre, gli spunti che caratterizzano alcuni personaggi sono trovate geniali.
La Cantelmo trae ispirazione dagli animali per donare un accento particolare alla mamma che interpreta: prima una mucca, successivamente un cane; poi accenna un dialetto romano ben impostato. La Fedigrucci è sempre piena di energia. Nella parte del commissario di polizia sfoggia una divertente parlata biascicata; nelle altre scene, invece, è sempre pronta a cogliere ciò che accade sul palco, per gestire al meglio la situazione. La Longo, vista recitare per la prima volta, al contrario, ci è sembrata un po’ debole ma sollecita nelle battute sarcastiche; la De Maio sempre brava ed efficace.
Si riflette, si ride, si piange, si sceglie. Si passa il tempo, si smette di aspettare, si interrompe un amore. Si inganna la solitudine (entrare nella vita della gente, per dimenticare un po’ la propria), si pone fine alla vita, perché stanchi di viverla, si fanno incontri. Insomma, un quadro in cui pezzi dell’esistenza entrano in scena e dove gli spazi temporali sono ben condotti ma soprattutto la ripresa di alcune idee è stata un traino efficace.
L’insieme si conclude con il tango suadente della Mercuri accompagnata da Roberto Bobo Corsano.
Annalisa Civitelli
Foto: Marco Cavallo
Teatrosophia
dal 19 al 21 ottobre
Gli occhi delle donne
improvvisazione teatrale, tango e parole
idea e regia Susanna Cantelmo
con Susanna Cantelmo, Cristiana De Maio, Deborah Fedrigucci, Cristina Longo, Federica Mercuri e Cinzia Zadro
luci e musiche Daniele Marcori
con la partecipazione di Roberto Bobo Corsano