L’amore oltre le convenzioni
Nell’altalena di emozioni vissute e raccontate sul palcoscenico, che si confonde con quello della
vita, l’immortalità dei versi del Bardo è un inno al teatro, alla poesia e all’amore, motore di ogni
nostra azione e destinato all’eternità, anche a dispetto di una sorte avversa
In anteprima assoluta nazionale, dal 24 ottobre all’11 novembre 2018, al Teatro Brancaccio di
Roma è di scena “Shakespeare in love”, adattamento del celeberrimo film vincitore di 7 premi Oscar
con Gwyneth Paltrow nel ruolo di Viola De Lesseps, e Joseph Fiennes nei panni di William
Shakespeare. I loro omologhi italiani, Lucia Lavia e Marco De Gaudio, sono diretti per la prima
volta da Giampiero Solari, coadiuvato da Bruno Fornasari.
Lo scrittore Will Shakespeare (Marco De Gaudio) cerca l’ispirazione per terminare la sua nuova commedia, “Romeo e Ethel – la figlia del pirata”; Viola De Lesseps (Lucia Lavia) è una sua giovane ammiratrice desiderosa di calcare le scene, allora vietate alle donne.
L’incontro tra i due, tra avventure ed equivoci, darà vita ad un amore forte e autentico, ma dal destino segnato. Il corso degli eventi sarà tale da influenzare il Bardo nella composizione del suo più grande capolavoro, “Romeo e Giulietta”.
Edoardo Erba ha tradotto la sceneggiatura originale di Marc Norman e Tom Stoppard, già portata in trionfo nel West End inglese da Lee Hall, regalando così l’anteprima al pubblico italiano, proiettato nella Londra elisabettiana. I due protagonisti raccontano la passione per
la vita, l’amore per il teatro e la purezza dei sentimenti con lo slancio della loro giovane età: le potenzialità interpretative di entrambi sembrano più in nuce che definite nella loro maturità artistica, tuttavia la sintonia è buona e il pubblico lo riconosce.
Lo stesso può dirsi dei restanti diciassette interpreti, tutti molto validi, alcuni dei quali alternano la
recitazione all’esecuzione della colonna sonora dal vivo, sotto la direzione musicale di Matteo
Castelli: l’insieme è di grande effetto, come testimonia il coinvolgimento della platea, ma, perlomeno nel primo atto, manca quella verve che renderebbe il tutto meno statico – complice, forse, anche un disegno luci a tratti poco dinamico – .
I costumi di Erika Carretta e le scenografie di Patrizia Bocconi conferiscono un’aura autentica allo spettacolo, grazie alla coerenza filologica con cui sono realizzati. Il richiamo agli allestimenti originali del teatro elisabettiano si riconosce nell’utilizzo della pedana rotante, posta al centro del palco, e delle loggette, sede di attori e musicisti, rappresentate anche su due pannelli utilizzati come quinte mobili. Le videoproiezioni di Cristina Redini si integrano con discrezione al resto, risultando funzionali e appropriate.
Nonostante, quindi, qualche piccola esitazione e il lieto fine non proprio scontato, “Shakespeare in love” non rinuncia a trasmettere il suo messaggio universale, nel quale non trionfa l’amore romantico, ma quello assoluto verso la vita, la poesia e il teatro: tre elementi che non rispondono alle logiche degli utili, dei facili guadagni o della leggerezza, ma che sono e resteranno il motore di ogni nostra azione, destinati a rimanere eterni e immutabili a dispetto del tempo e delle sue avversità.
Elena D’Elia
Teatro Brancaccio
dal 24 ottobre all’11 novembre
Shakespeare in Love
dalla Sceneggiatura di Marc Norman & Tom Stoppard
regia Giampiero Solari
asattamento teatrale Lee Hall
musiche Paddy Cunneen
traduzione Edoardo Erba
Originariamente prodotto per il West End dalla Disney Theatrical Productions e Sonia Friedman Productions
regia Declan Donnellan
scene Nick Ormerod
con
Lucia Lavia – Viola De Lesseps – Thomas Kent
Marco De Gaudio – Will Shakespeare
e con
Lisa Angelillo, Stefano Annoni, Luigi Aquilino, Roberta Azzarone, Michele Bernardi, Lorenzo Carmagnini, Michele De Paola, Nicolò Giacalone, Carlo Amleto Giammusso, Rosa Leo Servidio, Pietro Masotti, Giuseppe Palasciano, Edoardo Rivoira, Alessandro Savarese, Giuseppe Scoditti, Filippo Usellini, Daniele Vagnozzi e Gulliver
scene Patrizia Bocconi
costumi Erika Carretta
realizzazione video e scenografia Cristina Redini
coreografie e combattimenti Biagio Caravano
aiuto regia Dafne Niglio
disegno suono Emanuele Carlucci
direzione musicale Matteo Castelli
direttore di produzione Carlo Buttò
direzione artistica Oti Alessandro Longobardi
regia associata Bruno Fornasari
una produzione Alessandro Longobardi per Officine del Teatro Italiano