Il Roma Fringe Festival Edizione VII si è svolto a La Pelanda, zona Testaccio: dal 7 al 28 gennaio abbiamo potuto assistere a svariate proposte che si sono alternate tra i palchi A e B. La finale del 28 gennaio ha visto sul palco del Teatro Vascello della capitale contendersi il podio tra “Attesa”, “Pezzi”, “Radici” e “Un po’ di più”, rappresentazioni di alto livello che hanno avuto un buon riscontro di pubblico
La spensieratezza e l’ironia in attesa del compagno della vita, il dolore per una perdita, le deportazioni durante il periodo del nazismo e la danza delicata che racconta un amore sono stati gli argomenti che hanno coronato una degna serata ricca di premi equi e di menzioni: “Pezzi” di Rueda Teatro vince il Roma Fringe Festival VII Edizione come Miglior Spettacolo; “Attesa” di Madiel Teatro si aggiudica il premio come miglior regia, miglior attrice (Elena Oliva) e miglior attore (Alessio Esposito); a “Un po’ di più”, di e con Lorenzo Covello e Zoé Bernabéu, si assegna il Premio Special Off; infine, il Premio della Critica è a pari merito tra “Un po’ di più” e “Pezzi”. A “Radici”, con Antonio De Nitto, e a “La Regina Coeli”, con Matteo Svolacchia, si dedicano le menzioni speciali da parte di Laici.it e Periodico Italiano Magazine.
Tanti dunque i temi affrontati: dal nazismo all’attualità, dalla solitudine alla sofferenza per la morte, dall’ironia alla spensieratezza alla ripresa di argomenti civili e sociali, dalla Commedia dell’Arte alla trasposizione di opere letterarie, fino al teatro danza. Ciò che abbiamo però constatato è il tanto dolore di sottofondo proposto dalle esibizioni e la poca allegria. Sarà perché lo specchio dei nostri giorni è appunto l’inquietudine, che ci porta a ruotare intorno a noi stessi in cerca di qualcosa di migliore?
Gli spettacoli si sono svolti come di consueto: sei rappresentazioni a sera. Quest’anno però la giuria tecnica e artistica è stata composta da un gruppo di attori e attrici famosi: Manuela Kustermann, Flavia Mastrella, Antonio Rezza, Ulderico Pesce, Valentino Orfeo, Ferruccio Marotti, Giorgio de Finis e Pasquale Pesce, mentre per la finale è stata costituita anche una giuria stampa.
Il Fringe, si sa, come ogni anno vive di gioie e dolori. Quest’anno alcuni problemi hanno fatto soffrire la manifestazione per via della disposizione dei palchi confinanti, causando pertanto rumori contestualmente allo svolgimento delle pièce. Inoltre anche il periodo invernale non è stata una scelta ottimale, al contrario di quanto asserito dal direttore Fabio Galadini: “La scelta di programmare il Festival a gennaio è stata una scelta vincente apprezzata dal pubblico romano e dagli osservatori. La location scelta per il Festival ha contribuito alla riuscita della manifestazione elevando il prestigio stesso del Fringe romano. Le compagnie che hanno partecipato hanno apprezzato il progetto, inedito di zona indipendente a loro destinato […]“.
A nostro parere, da una parte ha interferito con la stagione teatrale in corso e dall’altra non ha di certo facilitato per il tempo poco favorevole. Infine, la rassegna stessa avrebbe necessità di trovare una sua collocazione fissa e forse giugno sarebbe il mese ideale, nonostante le amministrazioni capitoline non garantiscano facilitazioni circa la strutturazione di una grande rassegna.
Insomma, sì al Fringe romano, esempio di teatro off/indipendente, ma in altro tipo di contesti, magari piazze e teatri all’aperto, soprattutto nel periodo estivo. La direzione e l’organizzazione, d’altro canto, stanno trovando chiavi migliori per aprire le porte del Fringe a un pubblico più ampio, e offrire alla platea offerte valide e dinamiche. Le alternative sono tante e i modi per intervenire su una precisa identità si possono raggiungere.
Nonostante queste riflessioni, l’edizione 2019 del Fringe capitolino porta con sé il vanto del supporto da parte del progetto Teatri di Zona Indipendente, destinato a crescere l’anno prossimo. Anche l’Azienda Pala Expo è stata coinvolta, grazie alla valutazione positiva dell’iniziativa di rinnovamento Fringe.
La pièce vincitrice, oltre a calcare le scene italiane per 14 date previste, avrà inoltre la possibilità di farsi conoscere all’interno dei circuiti internazionali.
Annalisa Civitelli