È una commedia divertente e leggera quella in scena al teatro De’ Servi di Roma dal 22 febbraio al 10 marzo: scritto e diretto da Roberto D’Alessandro, “Call Center 3.0” è un lavoro dalla comicità facile e dalle buone intenzioni. Qui un brillante cast si mette alla prova, superandola, con un copione tutto sommato ben poco elaborato nel quale si cerca di fare anche una riflessione sul mondo del lavoro
La simpatica Giovanna, ex prostituta, è un’operatrice di call center che lavora per conto di una grande compagnia di telecomunicazioni col fine di far sottoscrivere contratti per via telefonica. Al lavoro fino all’ultimo giorno dell’anno solo per vincere l’ambito premio produzione, la genuina impiegata avrà la sfortuna di comporre il numero di un uomo che sconvolgerà i piani per i festeggiamenti del capodanno, non soltanto di Giovanna stessa, ma anche di tutti quelli rimasti ancora nel call center prima di andare a salutare il nuovo anno.
È una commedia senza pretese questa di Roberto D’Alessandro: con il tentativo di proporre un’analisi sul mondo del lavoro tra precariato e sfruttamento, ci si perde in una comicità decisamente facile e senza guizzi con la quale si ride ma proprio per la banalità che caratterizza la maggior parte delle battute.
Il problema del lavoro è quello di essere inquadrato dentro una lunga serie di stereotipi a partire dai personaggi, l’ex prostituta dal cuore d’oro, la donna delle pulizie rumena, il capo sessuomane, che cerca necessariamente situazioni scontate e prevedibili che, pur facendo sorridere, non sortiscono nessun altro effetto.
D’Alessandro è un regista discreto e un buon autore: a fronte di un’evidente conoscenza del mezzo teatrale ed una chiara cultura personale di fondo, è un peccato vedere come nel testo ci sia un continuo rimando a circostanze da film di serie B e un numero troppo elevato di gag non propriamente eleganti, oltre a cliché di cui un certo tipo di teatro senza grandi ambizioni tende ad abusare.
È doveroso però dire che l’intero spettacolo ha un ottimo ritmo e tutti i membri del cast sono disinvolti e simpatici; tra loro spicca una carichissima Milena Miconi che ha la fortuna di avere per se stessa le battute più azzeccate. Tutti gli attori in scena, compreso lo stesso D’Alessandro, dimostrano di avere il talento necessario per sostenere lavori ben più sofisticati di “Call Center 3.0”, gli si augura dunque di potersi misurare presto con copioni che senza dubbio esalteranno ognuno di loro come merita.
Gabriele Amoroso
Teatro De’ Servi
dal 22 febbraio al 10 marzo 2019
Call Center 3.0
di Roberto D’Alessandro
regia Roberto D’Alessandro
con Franco Oppini, Milena Miconi, Luca Capuano, Karin Proia, Pietro Genuardi, Roberto D’Alessandro, Cecilia Taddei
scene Biagio Barbarisi
costumi Susanna Proietti
musiche Mariano Perrella
aiuto regia Francesco Ragosta
luci e fonica Pietro Frascaro
foto Renzo Zecchini / Massimiliano Fusco
produzione Problem Solving / Good Mood