Un mondo improvvisato
Uscito nelle sale cinematografiche italiane lo scorso 14 marzo, il primo lungometraggio del regista e sceneggiatore italiano Gianfrancesco Lazotti, distribuito da Distribuzione Indipendente, è dedicato a Ettore Scola. Il film, delizioso e dal sapore retrò, omaggia inoltre il vecchio stile cinematografico e la vera romanità
‘La notte è piccola per noi’, titolo che evoca la canzone delle gemelle Kessler, incentra la vicenda all’interno de La Balera Romana, luogo deputato e scelto da Fabio Vitale per impiantare la scenografia dentro ambienti interni, dove è vivo il senso di gruppo, per conoscersi, chiaccherare e rimorchiare.
Poche le scene girate in esterna: l’intento è infatti quello di concentrarsi sulla vita notturna nei locali, soprattutto per raccontare uno scorcio sociale che abbraccia un’ampia platea, sia giovane, sia anziana; allo stesso tempo punta a narrare un modo di stare insieme semplice e lontano ma che ancora resiste in qualche angolo periferico.
I vari personaggi si aggirano dentro la Balera tra gag, alcune improbabili situazioni, ricerca dell’amore tra passato e presente, e i balli per socializzare. Sebbene la vicenda sembri banale e incentri la trama tutta in una notte, ci ricorda invece l’importanza del contatto e degli incontri anche occasionali, dai quali potrebbe nascere un legame.
Facciamo la conoscenza del giovane Cosimo (Tommaso Lazotti), il quale attende Ghega (Michela Andreozzi), con la quale scambia messaggi via chat prima di imbattersi in lei; la cameriera Sabbrina (Cristiana Capotondi) ha un universo tutto suo, particolare, fatto di ragionamenti mentali assurdi; l’anziana coppia composta da Furio (Philippe Leroy) e Adelina (Alessandra Panaro ) vive gelosie e scaramucce antiche; Naomi (Federica Victoria Caiozzo), voce fluida degli Stag, si ritrova di fronte l’ex compagno, dal quale però non riesce a fuggire; Fatima (Giselda Volodi), infine, una figura inquieta e rigida, che sogna e attende l’amore della sua vita.
Ogni soggetto viene descritto ognuno con le proprie debolezze, trascorsi, problematiche e vicissitudini: nei loro tormenti c’è quindi la loro esistenza (chi intraprende nuovi percorsi; chi modifica atteggiamenti nei confronti della vita e delle persone; chi si innamora, come il timido Brigadiere Mariano Vitale, interpretato da Ruben Rigillo; chi tenta l’approccio in maniera divertente). Insomma, un connubio tra romanticismo e speranze, malinconia e tristezza, dal sapore antico, inglobato nella contemporaneità, in cui si inseriscono anche piccole storie che appartengono alla vita di tutti i giorni e in cui, a volte, si potrebbe incappare.
La regia di Gianfrancesco Lazotti, che cura anche soggetto e sceneggiatura, è assai dinamica: essa si coadiuva inoltre dell’aiuto di Paola Scola. Concentra tutta la sua attenzione sui primi piani espressivi, sulle originali riprese dal basso e si avvale delle carrellate per seguire i passi dei ballerini in sala, come dei lunghi piani sequenza che accompagnano le azioni degli attori.
Sullo sfondo la musica dal vivo reinterpreta il repertorio musicale italiano anni ’60, ’70 e ’80 tipico delle sale da ballo, con qualche inserimento in scaletta di brani stranieri: il tutto è affidato alla voce sciolta della Caiozzo. La colonna sonora è curata dal gruppo degli Stag, la stessa Federica Victoria Caiozzo e Good Lab Music.
La recitazione rimarca la bravura degli interpreti e nel complesso non cade mai nel banale: spicca un’esilarante Capotondi che tira fuori una romanità marcata, allontanandosi dai precedenti ruoli un po’ introspettivi; l’Andreozzi, viceversa, versatile nelle inflessioni, riesce ad essere credibile nel suo personaggio, falsifica la sua identità evitando di crescere e di assumersi le proprie responsabilità (un escamotage che il regista adotta per indurci a sognare, a viaggiare con la mente e a evadere dalla quotidianità); il giovane Lazotti combatte l’irrazionale realtà con il suo carattere ingenuo, scontrandosi con le problematiche attuali del lavoro e dei sentimenti.
Fanno da cornice gli altri membri del cast, i quali si inseriscono nella narrazione con assoluto equilibrio: Riccardo De Filippis (Filippo); la nevrotica Francesca Reggiani (Preside di Raimondo), accompagnata da tre colleghe, tra cui Teresa Mannino (Enrica); gli spassosi Alessandra Panaro (Adelina) e Philippe Leroy (Furio), soprattutto nella scena del litigio; Andrea Sartoretti (Rudy), il meno espressivo di tutti, gioca a fare il duro quando al contrario non lo è per riconquistare la sua donna; Francesca Antonelli (Lola); il simpatico Francesco Sisti (Marco); l’inconfondibile Rino Rodio (uomo robot); infine la bella ed elegante Elena Tchepeleva.
‘La notte è piccola per noi’ è da considerarsi un prodotto di nicchia e ben rifinito: l’intera opera è affidata alle luci tenui e alla fotografia di Giuseppe Pignone, avvalendosi di immagini illuminate al neon e che sfruttano il chiuso del locale contestualizzato. Il film godibile, piacevole e ironico, dunque, scorre in 91 minuti: scandisce l’intersecarsi degli episodi attraverso un filo logico preciso e tempi narrativi che non stancano ma soprattutto mai volgari.
Annalisa Civitelli
La notte è piccola per noi
Regia, soggetto, sceneggiatura Gianfrancesco Lazotti
Aiuto regia Paola Scola
con
Michela Andreozzi Ghega
Francesca Antonelli Lola
Cristiana Capotondi Sabbrina
Riccardo De Filippis Filippo
Gegia Donna Lame
Tommaso Lazotti Cosimo
Barbara Livi Ninetta
Teresa Mannino Enrica
Lucrezia Paulis
Francesco Pizzuti
Francesca Reggiani Preside di Raimondo
Ruben Rigillo maresciallo
Rino Rodio uomo robot
Andrea Sartoretti Rudy
Francesco Sisti Marco
gli Stag
Elena Tchepeleva
Thony
Giselda Volodi Fatima
e con la partecipazione straordinaria di
Alessandra Panaro Adelina
e Philippe Leroy Furio
Canzoni interpretate da Thony e gli Stag
Costumi Massimo Cantini Parrini
Direttore della fotografia Giuseppe Pignone
Montaggio Pier Damiano Benghi
Musiche originali Stag, Federica Victoria Caiozzo e Good Lab Music
Scenografia Fabio Vitale
Supervisione musicale Paolo Buonvino
Produttore Ad Hoc Film con Rai Cinema “La notte è piccola per noi – Director’s Cut” di Gianfrancesco Lazotti
Produttori esecutivi Mauro Calevi, Simona Bellettini, Guido Deleuse, Alessandra Ligarò, Andrea Manganelli e Salvatore Pecoraro
Distribuzione Italia Distribuzione Indipendente
Fonico di presa diretta Massimo Simonetti
Genere Commedia
Lingua originale Italiano
Paese di produzione Italia
Anno 2018
Durata 91 min
Si ringrazia la famiglia Imperatori per aver concesso le riprese all’interno de La Balera Romana