Io voglio vivere
Nel delizioso spazio del Teatro Betti capitolino in zona Balduina, solo il 9 e il 10 marzo si è potuto assistere ad altre due repliche di “Una casa di donne”. Per la regia di Jacopo Squizzato lo spettacolo vede protagonista Ottavia Orticello in un monologo intenso e denso di sentimento
Già presentata alla XXXI Edizione del Festival di Todi del 2017, la rappresentazione prosegue il suo viaggio, riproponendo con scrupolosità il monologo teatrale scritto negli anni ’70 da Dacia Maraini. Dopo le repliche romane dello scorso gennaio al Teatro Tor Bella Monaca e poi di seguito a Milano e a Trieste, viene riproposta in un grazioso teatro della capitale.
Quanto mai attuale racconta con dolcezza e toni amari di tre prostitute che donano il loro corpo consapevolmente. Il tutto si plasma intorno all’attrice: la pièce, infatti, è stata cucita su di lei ma soprattutto è la risultante di una malleabilità che aiuta la stessa a inserirsi nei diversi ambienti dove viene proposta.
Tre ragazze dunque, Manila, Marina ed Erica, sono le figure di cui la Maraini tira le fila con maestria grazie alla sua scrittura nuda e cruda, dolce e penosa al contempo. La prima ci racconta le sue vicissitudini, il perché della sua scelta, gli inizi del “mestiere”, dei suoi primi amori e degli altri che susseguono senza stringere alcun legame affettivo. Lucida, sofferente, gioiosa, inquieta, romantica, fredda, concreta, indifesa e intelligente, la protagonista va avanti vigorosa nonostante l’immenso dolore rintanato nella sua anima.
Il rapporto conflittuale con la mamma determina insicurezze, amore mai vissuto e odio sopportabile, e poi c’è l’ingombrante inesistenza del padre: un calderone di stati d’animo che segnano la profondamente umana Manila, per sempre. Lei è laureata in Filosofia ma sceglie di lavorare con il suo fisico donandolo a qualsivoglia voluttuoso del piacere. Gli uomini provano dunque soddisfazione, lei, invece, sembra prendere le distanze da questa intensa emozione. In fondo, bisogna sempre soddisfare le esigenze dei clienti.
Il ruolo di Manila è affidato ad Ottavia Orticello diligentemente diretta dal giovane Jacopo Squizzato. Grazie a una recitazione incalzante, concitata e dinamica, l’interprete gioca con tutto lo spazio a sua disposizione alternando inflessioni di voce, spazi temporali ben gestiti, e movenze frenetiche e calme.
Dentro una scenografia essenziale, si fruttano gli elementi di scena, una panca e una sedia bianche, e la lunga seduta diviene parte integrante della pièce: personaggio essa stessa.
“Una casa di donne” è uno spettacolo che trascina dall’inizio alla fine: l’energia che si sviscera sul palco è evidente e ricca di pathos, soprattutto la Orticello calza a pennello il suo personaggio. L’esibizione vanta inoltre la consulenza artistica di Eugenio Murrali e, in questa nuova veste, vede come assistenti alla regia Katia Mirabella e Giulia Odetto, mentre la scelta dei costumi è affidata a Sara Gicoradi.
Annalisa Civitelli
Foto Civitas Creativa
Teatro Betti
9 e 10 marzo
Una casa di donne
di Dacia Maraini
regia Jacopo Squizzato
con Ottavia Orticello
costumi e scene Sara Gicoradi
consulenza artistica Eugenio Murrali
assistente alla regia Katia Mirabella e Giulia Odetto
produzione Golden Show srl. – Impresa Sociale Trieste
distribuzione Chiediscena di Stefano Pironti