Con ‘Beauty Dark Queen’ il mito di Elena è ripreso grazie a una visione onirica e simbolica attraverso ritratti viventi, in movimento. L’uso del corpo delinea l’essenzialità delle scene e del messaggio che il regista desidera comunicare: la rincorsa dell’amore e dell’ideale che, dal passato al presente, diviene quasi un passaggio di crescita umana e intima, al fine di raggiungere un necessario appagamento
L’espressione teatrale che Stefano Napoli adotta sin dagli anni ’80 è ricca di trasposizioni di testi drammatici, finché il regista stesso non ha sentito l’esigenza di lavorare di sottrazione. Nei suoi spettacoli, infatti, non si respira l’aria solita della parola ma, al contrario, si lavora sui contenuti della vicenda narrata, sull’essenzialità dei relativi momenti salienti, rimandati al pubblico tramite immagini.
Lo stesso Napoli asserisce che sul palco desidera “dare voce ai riferimenti culturali facilmente decodificabili da chi guarda, fornendosi del silenzio, di pochi e semplici elementi di scena e soprattutto validi attori che, con il solo uso del corpo, sappiano trasmettore una storia e delle emozioni“.
In questo caso abbiamo assistito all’anteprima stampa di ‘Beauty Dark Queen. Lo strano caso di Elena di Troia’, che ridisegna il mito di Elena attraverso simboli, sofferenza e amore, ma attualizzandolo. Andato in scena lo scorso 11 marzo al Teatro Ulpiano zona Piazza Cavour della capitale sarà presente sul palco del Teatro Franco Parenti (Milano) dal 21 al 26 maggio prossimi.
Beauty Dark Queen: concetto chiaroscurale
Francesca Borromeo, Filippo Metz, Simona Palmiero, Luigi Paolo Patano e Giuseppe Pignanelli sono i protagonisti che, grazie a un’esperienza immersiva, ci riportano indietro nel tempo. Dai registri prettamente cinematografici, ‘Beauty Dark Queen. Lo strano caso di Elena di Troia’ vanta un disegno luci ben curato da Mirco Maria Coletti ma soprattutto un impianto scenico basilare in cui si sfrutta tutto ciò che si ha a disposizione in un teatro, tra cui anche il sipario.
Noi siamo inseriti in un viaggio, in cui il gioco chiaroscurale di stampo caravaggesco diventa pittorico e, al tempo stesso, tutto ruota intorno alla statuetta di Eros che, nell’arco della rappresentazione, viene rubata e poi venduta all’asta. Si percepisce un palpabile passaggio tra antico e moderno, mentre la simbologia presente coadiuva e supporta tutto il lavoro.
Passioni di un gioco visionario
Menelao (Luigi Paolo Patano), Paride (Giuseppe Pignanelli), Elena (Francesca Borromeo), Afrodite (Simona Palmiero) ed Eros (Filippo Metz) interpretano due uomini, una donna e una dea. L’insieme si sviluppa in diciassette quadri molto particolari: vi è infatti una guida accurata per una corretta lettura dell’intera performance.
Il pubblico si trova a vivere passioni, desideri, rivalità, morte, rincorsa dell’amore e del potere, intorno a un gioco visionario tanto caro al regista. La scelta musicale è altrettanto carica di effetto: concentra sonorità anni ’30, lirica e musica classica fino a toccare timbri anni ’70.
Su un suggestivo finale rimaniamo incollati alle poltrone, portandoci dietro lo studio di un nuovo linguaggio teatrale che assicura molti spunti di riflessione e sicuramente farà breccia in questo mondo prosopopeico e alquanto disordinato.
Annalisa Civitelli
Foto: Civitas Creativa
Guida alla visione: 1) École de Beaux-Arts: Amore in posa; 2) Una vicille femme con qualche rimpianto; 3) Amore rubato, venduto, trafugato; 4) Le nozze di Elena e presagi di sventura; 5) Il risveglio dopo la notte di nozze; 6) Il sogno di Paride; 7) L’incubo di Elena; 8) I duellanti, la bella Elena, la solita pochade; 9) Day by day: l’amore romantico; 10) L’inganno avvenne con un cavallo; 11) Pauvres diables (gli uomini quando le donne…); 12) Dancing in the dark: polvere, tempo, oblio; 13) Amore alato; 14) Elena tornò a casa; 15) Rughe nello specchio; 16) Love for sale; 17) L’ultimo omaggio (su tutto vegliano Afrodite e Amore)
Teatro Ulpiano
11 marzo
Beauty Dark Queen
Lo strano caso di Elena di Troia
Regia Stefano Napoli
con Francesca Borromeo, Filippo Metz, Simona Palmiero, Luigi Paolo Patano e Giuseppe Pignanelli
Disegno luci Mirco Maria Coletti
Musiche G. Gershwin, A. Korzeniowski, Sreamin’ Jay Hawkins, C. M. von Weber e altri
Supervisione sonora Federico Capranica
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Teatro Franco Parenti di Milano
dal 21 al 26 maggio
Compagnia Colori Proibiti presenta
Beauty Dark Queen
Lo strano caso di Elena di Troia
Regia Stefano Napoli
con Francesca Borromeo, Filippo Metz, Simona Palmiero, Luigi Paolo Patano e Giuseppe Pignanelli
Fotografie Dario Coletti e Daniela Annino
Disegno luci Mirco Maria Coletti
Supervisione sonora Federico Capranica