Un viaggio gentile all’interno della diversità
In sala dal 20 marzo, ‘Be kind’ (‘Sii gentile’) racconta cosa significa essere e vivere la disabilità e la diversità attraverso le voci di chi è davvero, agli occhi degli altri, diverso, con una cifra che non si allontana mai dall’ironia e dalla capacità di sdrammatizzare
‘Be kind’, distribuito da “Ravic e Cinemanchio – progetto per l’accessibilità e l’inclusione sociale”, il documentario autoprodotto e diretto da Sabrina Paravicini con la coregia di suo figlio, l’appena tredicenne Nino Monteleone, di recente è stato premiato con una menzione speciale per il cinema sociale ai Nastri D’Argento Documentari 2019.
Proiettato in concorso in anteprima mondiale alla 64esima edizione del Taormina Film Fest, in cui ha ottenuto una menzione speciale della giuria è stato inoltre presentato anche alla Festa del cinema di Roma 2018 per le scuole e la stampa oltre che in concorso allo “Human Rights” Festival 2018 di Orvieto, nell’ambito del quale Nino ha vinto una menzione speciale della Giuria come migliore protagonista.
Forte di questi importanti riconoscimenti alle spalle, il lavoro esce nelle sale dal 20 marzo, con la certezza di far compiere al pubblico un viaggio tanto illuminante quanto indimenticabile.
Nino Monteleone, il giovanissimo e vulcanico coregista, figlio della Paravicini e più giovane regista italiano iscritto ufficialmente alla SIAE, soffre della sindrome di Asperger ed è l’esempio più ovvio e eloquente (letteralmente) di come quella che viene sempre troppo sbrigativamente definita come “diversità” sia invece nella maggior parte dei casi una sfumatura della molto più noiosa normalità: “la normalità non è molto divertente“, è questa infatti una delle affermazioni più importanti ascoltate all’interno della lunghissima serie di interviste che compongono il film.
Il pubblico si trova di fronte a una rappresentazione gentile, così come dice il titolo, della diversità, una diversità intesa innanzitutto come disabilità ma anche come le più ovvie diversità fisiche, genetiche, mentali, sessuali o di religione: tra le tante persone intervistate ci sono ragazzi con la sindrome di down, persone disabili, omosessuali e ognuna di esse ha risposto alle domande poste da Nino con onestà e sentimento, descrivendo la propria condizione ovvero cosa vuol dire essere differenti dalla massa e come trasformare quell’unicità in un pregio.
Chi ascolta queste meravigliose testimonianze, i normali seduti in sala, scopre una realtà che oltre a essere distante da ciò che tutti immaginano, è di gran lunga migliore, una sorta di mondo parallelo nel quale la parola “raro” diventa sinonimo di prezioso. Lo spettatore più attento si rende conto che tutto ciò che questa lunga collezione vuole raccontare è racchiuso in una delle ultime frasi scritte sullo schermo ad accompagnare il documentario: “normale è il contrario di eccezionale“.
L’opera di Sabrina Paravicini e Nino Monteleone, un lavoro probabilmente necessario, porta sullo schermo in maniera assolutamente coinvolgente, quasi affascinante, il concetto di gentilezza, già presente nel titolo, con il quale le domande vengono poste agli intervistati dall’esuberante Nino e con il quale essi stessi poi si trovano a rispondere lasciando in chi ascolta un senso di solidarietà e apprezzamento che cresce sempre di più: forse il pregio di “Be kind” è proprio questo, far sentire tutti uguali pur dando la consapevolezza che in fondo siamo tutti diversi.
Partecipano alle interviste anche personaggi notissimi come Samantha Cristoforetti e Roberto Saviano che contribuiscono ad arricchire il documentario con parte delle loro storie di esseri umani a proprio modo unici e in determinate circostanze anche discriminati.
Al momento dei titoli di coda, l’unica diversità veramente evidente del giovane Nino è quella di essere molto più simpatico della maggior parte dei suoi coetanei; con la sua mamma Sabrina, Nino è riuscito a trovare una chiave di lettura che allontana ogni paura, ogni pregiudizio, ogni incertezza, ogni imbarazzo quando il tema è così delicato come quello della disabilità o della diversità in generale e questo documentario deve essere visto per prendere atto degli innumerevoli colori che caratterizzano tutti noi, presunti normali e presunti diversi.
Gabriele Amoroso
Be Kind
Regia Sabrina Paravicini
Co–Regia Nino Monteleone
con la partecipazione di Samantha Cristoforetti, Roberto Saviano, Fortunato Gerlino, Jonis Bascir, Sara El Debuch
Fotografia e Montaggio Lorenzo Messia
Grafica 15OUP
Musiche Piero Salvatori
Durata 83 min
Anno 2018
Produzione Ravic Fim
Executive & strategist producer Helen Nonini
Prodotto da Sabrina Paravicini con il supporto di Gucci
Distribuito da Ravic e Cinemanchio – progetto per l’accessibilità e l’inclusione sociale