Commedia dolceamara quella in scena all’Off Off theatre di Roma dal 16 al 23 aprile: firmata dal britannico Anthony Nielson, “The Prudes” è un’ennesima variazione sul tema delle schermaglie tra uomo e donne. Ma in questo caso c’è una marcia in più che consiste nella scrittura ispirata e verosimile e in due splendide interpretazioni
James e Jessica stanno insieme da nove anni, convivono da sette e non fanno più sesso da quattordici mesi: cosa succede a questi due compagni? Attraverso un lungo racconto rivolto al pubblico e fatto come se i due protagonisti rispondessero alle domande di un’intervista, i Prudes mettono in scena un aspetto senza dubbio significativo nel rapporto di ogni coppia.
“The Prudes” è un’ottima commedia, scritta con una penna leggera e intelligente e capace di stimolare numerose riflessioni: quello che sembra, e in fondo è, un copione dal respiro comico, nasconde tra le righe delle circostanze che vanno molto oltre tanto che, finita la rappresentazione, si potrebbe quasi considerare questo come un lavoro costruito sulla psicologia.
I due simpatici personaggi infatti mettono in scena tutte le tragicomiche conseguenze che si verificano quando in una coppia arriva il momento del calo del desiderio e tutto ciò che questo comporta: interrogativi, ripensamenti, dubbi, timori, insomma un ovvio malessere.
La natura squisitamente britannica del copione di Nielson però, ovviamente, fa di “The Prudes” un’opera altamente godibile e sofisticata che non scende mai in nessuna volgarità e che anzi coinvolge lo spettatore con un linguaggio accattivante e naturalmente ironico, portando spesso il pubblico a ridere a crepapelle.
La messinscena regge benissimo finché si mantiene su momenti puramente esilaranti, che fortunatamente sono la maggior parte, e tende ad essere meno efficace quando si sposta su corde più serie le quali, tuttavia, hanno la funzione di creare un raccordo anche cronologico nelle divertenti disavventure dei protagonisti.
Allo stesso modo è vincente la sostanza del testo che attraverso pensieri sempre onesti riesce a creare i contorni di una sfera che è molto più antropologica che sessuale e che, con battute scritte (e tradotte) ottimamente, è in grado persino di offrire uno specchio sincero di maschilismo e femminismo.
Gianluigi Fogacci, in scena come James e a sua volta anche regista, sceglie di costruire una scena appoggiata completamente sulle battute degli attori: lo spettatore si trova di fronte quindi a un palco praticamente vuoto in cui l’unico elemento di dinamismo sono delle vignette che appaiono video proiettate alle spalle degli interpreti; questa è una soluzione efficace e apprezzabile dal momento che spinge il pubblico a concentrarsi esclusivamente sulla forza del testo e la bravura degli interpreti stessi nel restituirlo sotto i riflettori.
È difatti necessario sottolineare che Carlotta Proietti e Fogacci sono due attori che si calano magnificamente nei ruoli che portano sul palcoscenico: sono pungenti, simpatici, disinvolti e tecnicamente bravissimi e la bellezza dello spettacolo sta in grandissima parte anche nelle loro performance che si fanno applaudire con sincerità ed entusiasmo e che permettono di godere dello spettacolo sotto ogni punto di vista; in particolar modo la Proietti è deliziosa, dotata di un’ironia profonda quanto squinternata e padrona di una splendida voce che ad ogni battuta risuona limpida, leggera e decisa.
Quando lo spettacolo finisce diventa chiaro che tutto quello che è stato raccontato è una storia d’amore tra due persone intelligenti e umane ma impaurite.
Gabriele Amoroso
Teatro Off Off
dal 16 al 23 aprile
The Prudes
di Anthony Neilson
traduzione Natalia di Giammarco
regia Gianluigi Fogacci
con Carlotta Proietti e Gianluigi Fogacci
aiuto regia Maria Stella Taccone
scene e costumi Susanna Proietti
musiche originali Giovanni Mancini