Un sogno nuovo
“Lo sciamanesimo contemporaneo riguarda l’esperienza diretta; ci insegna come accedere al potere della nostra immaginazione per farne il migliore uso possibile. Noi tutti, che ne siamo consapevoli o no, utilizziamo il potere della nostra immaginazione quando ci raccontiamo la storia di chi siamo e cos’è per noi la vita.”
Un nuovo libro si affaccia nel panorama della letteratura trascendentale per dedicare un po’ di tempo a noi stessi. Viene da chiedersi: perché un libro sullo sciamanesimo? Non è un qualcosa di troppo esotico per il nostro tipo di spiritualità? Non è una pratica riservata ai concetti new age o pseudo hippy? Da come l’autore anglosassone Ya’Acov Darling Khan affronta la tematica, per noi occidentali diviene una sorta di cura interiore
Il nostro mondo, oggi, viaggia alla velocità della luce. La tecnologia ci permette connessioni immediate, racconta e disegna un mondo globalizzato dove tutto è alla nostra portata: notizie; libri; conoscenze; sperimentazioni; immagini. Basta un solo click per sentirsi vicini a persone e personaggi vissuti secoli prima di noi o addirittura abitanti a chilometri di distanza.
Non c’è più barriera che tenga, né linguistica (un traduttore riesce a salutare in lingue di cui si dubitava persino l’esistenza) né culturale dove ogni folclore e ogni tradizione è fatta nostra. Di conseguenza, però, questo mondo multimediale ci rende stranamente più soli e più indifesi e la quantità di informazioni può essere un’arma a doppio taglio.
Renderci così esposti agli altri, nelle passioni, nelle intimità e persino nei pensieri, ci fa correre il rischio di triturare il nostro “Io”, di svenderlo per ottenere un follower in più o un seguito ben fornito di consensi.
La stessa vita odierna, tuttavia, risulta molto meno avvantaggiata rispetto la nuova scienza, la tecnologia e dei grandi traguardi ideologico mentali.
Di fatto, la vita sulla terra, organizzata nei minimi dettagli, mappata in ogni millimetro non è certo più facile ne piacevole, e la conoscenza ha preso quindi il posto della spiritualità, considerando ogni evento, ogni elemento e ogni forma di vita un mero prodotto di consumo. La terra perde nel frattempo la sua carica sacrale per divenire il palcoscenico in cui recitare la ballata della nostra superbia, e questo ingigantisce invece di combattere paure ataviche.
Chiaramente esse prendono una forma diversa e diversi connotati con cui specchiarsi ai nostri occhi sperduti. Lo sciamanesimo pertanto interviene sul/nel quotidiano non tanto come nuova religione ma piuttosto come nuovo paradigma percettivo, e forse può essere un rimedio per questi tempi disperati.
“Certo, mi rendo conto che lo sciamanesimo è spesso guardato con sospetto. Alcuni lo considerano pericoloso, oppure nient’altro che una stravaganza da hippie per gente priva di senso pratico che vive nel mondo della fantasia. Nulla di più lontano dalla verità. Lo sciamanesimo è sempre stato un’attività concreta e motivante, per la quale non è affatto necessario credere negli spiriti, negli stati di trance o nelle vite precedenti. Lo sciamanesimo contemporaneo riguarda l’esperienza diretta; ci insegna come accedere al potere della nostra immaginazione per farne il migliore uso possibile. Noi tutti, che ne siamo consapevoli o no, utilizziamo il potere della nostra immaginazione quando ci raccontiamo la storia di chi siamo e cos’è per noi la vita. Molti di noi operano su sistemi operativi obsoleti, che ci impediscono di coprire e mettere in atto il nostro potenziale di esseri umani.”
Al contrario, raccontare da un punto di vista saggistico il modo variegato e indispensabile di questo nuovo paradigma emotivo/sociale, che unisce ciò che la cultura tecnocratica ha disunito – ossia forma e sostanza, cielo e terra, spirito e materia – diviene più coinvolgente. Ciò può voler dire che penetrare e comprendere le nostre difese razionali tramite l’autobiografia personalissima, ma non meno straordinaria, di un uomo impegnato diviene una sorta di stimolo, affinché si aprano gli occhi “su un sogno nuovo“.
Dal racconto dell’inglese Ya’Acov Darling Khan, ‘Giaguaro nel corpo, Farlalla nel cuore – Storia di un’iniziazione allo sciamanesimo quotidiano’, si evince, che essere sciamano significa semplicemente essere consapevoli di “diventare su questa Terra una presenza ecologicamente sostenibile, socialmente giusta e spiritualmente evoluta. E sono anche convinto che la strada per arrivarci consista nel mettere insieme il meglio della nostra saggezza collettiva, proveniente da tutta la varietà di conoscenze che esistono al mondo. È importante il patrimonio che le popolazioni indigene del pianeta hanno in serbo per noi. Sono importanti le scoperte degli scienziati. È importante la sapienza racchiusa in tutte le grandi tradizioni del mondo. E il contributo dello sciamanesimo fa anch’esso parte di questo grande e misterioso enigma chiamato “vita sulla Terra”.
Il percorso dell’autore si discosta dai miti agiografici della conoscenza magica cosi com’è stata già raccontata da Castaneda; lo sciamanesimo, reso vita pratica dalle avventure quotidiane e straordinarie di Ya’cov, si basa su ovvietà che a quanto pare per noi non sono così ovvie: capacità di addestrare la nostra mente a immaginare alternative possibili e sostenibili; affrontare le paure per poterne trarre energie guaritrici; impegno; fedeltà verso il proprio cuore; infine, responsabilità, parola amata e dal suono stupendo, ma troppo spesso dileggiata dalla nostra noncuranza.
In questo testo, suddiviso in quattro parti più un epilogo, dal potere suadente e quasi ipnotico, ma dal linguaggio semplice e immediato una sola grande verità emergerà dirompente e al tempo stesso con un’indomita forza ribelle: “voi siete importanti. Quello che sognate è importante; quello che fate è importante. E io so che, se scegliete di farlo, potete imparare a seguire il flusso intelligente della vita che vi attraversa e porta a tutti noi il meglio di quello che siete. Questa Terra vi canta all’orecchio mentre vi sostiene. Il sole si alza ogni mattina e vi invita a risplendere. L’aria che respirate è preziosa; l’acqua della vita dentro di voi è in attesa di insegnarvi a fluire insieme alla vita stessa“.
Alessandra Micheli
Biografia
Ya’Acov Darling Khan co-creatore, insieme a sua moglie Susannah, della Movement Medicine, una pratica sciamanica corporea e contemporanea, è uno dei pochissimi occidentali a essere stato riconosciuto come sciamano praticante da diversi maestri e sciamani indigeni. Dal 1989 gira il mondo per incoraggiare migliaia di persone ad andare oltre i vecchi schemi e le aspettative limitanti, e scoprire se stesse e i propri talenti attraverso lo sciamanesimo corporeo.
Ya’acov Darling Khan
Giaguaro nel corpo, farfalla nel cuore
Storia di un’iniziazione allo sciamanesimo quotidiano
Spazio Interiore edizioni
Collana Nonordinari
Genere Spirituale
Editing: traduzione Marina Pirulli, revisione Elisa Picozza
Progetto grafico Francesco Pandolfi
Copertina Leanne Siu Anastasi
Edizione anno 2018
Pagine 328