L’arte che muore
Lo scorso sabato, 15 giugno, è morto Franco Zeffirelli, storico scenografo e sceneggiatore, infine regista. Oggi, 17 giugno, nella sua amata Firenze si sono svolti i suoi funerali. Apprendiamo, nel frattempo, la notizia che Andrea Camilleri è in rianimazione al Santo Spirito di Roma.
Insomma, la creatività e l’arte intelligenti prendono il volo. Ci lasciano i grandi e ci chiediamo quali figure potranno mai “sostituirli” in futuro. Quali professionisti potranno mai raggiungere i loro livelli?Avremmo mai un riciclo veramente d’eccezione?
Altro fenomeno di questi giorni è l’aggressione a quattro ragazzi, che avevano trascorso la serata in piazza San Cosimato per le consuete proiezioni estive, da parte di loschi individui che hanno intimato loro di levarsi la maglietta del Cinema America al grido di “Hai la maglietta del Cinema America, sei antifascista, levati subito sta maglietta, te ne devi andare via da qua“.
Così come avvenne nel ’71 ai danni di Gino Castaldo che si racconta in prima persona in un articolo su Repubblica del 17 giugno. La storia dunque si ripete a distanza di anni. Ma ciò che consola è che Jeremy Irons, in giro per la capitale, parla in difesa del Cinema America, che ha in gestione le arene estive, indossando la T-shirt bordeaux.
La volontà di stoppare queste efferatezze esiste? Chi ancora e purtroppo le difende?
Definito dal Ministro Conte un “Gravissimo, episodio aggravato da intolleranza ideologica” consideriamo l’accaduto uno schiaffo alla cultura e a tutto ciò che essa genera intorno a Lei. Di chi è la colpa? Chi semina così tanto odio e disprezzo nel nostro paese? Siamo sotto un regime di violenza che reprime la libertà e la parola altrui?
Il processo di inculturazione è ormai dilagante. E’ divenuto un pronto soccorso a cielo aperto e sotto l’attenzione di tutti. Ma quali provvedimenti prendere affinché tutto ciò abbia un termine?
Non spetta a noi dirlo ma sicuramente a un governo più responsabile che si faccia carico del popolo il quale ha necessità di informarsi, di svagarsi e di acculturarsi nella maniera che ritiene più giusta per sé. Perché leggere, vedere i film, ascoltare musica, scrivere è sempre fattore di crescita individuale e collettiva.