All’insegna del futuro: una finestra sul mondo
A Roma si è svolto il Prix Italia (23-28 settembre) alla sua 71 esima edizione. L’incontro, dedicato ai migliori programmi di qualità, è un’opportunità di dialogo e di confronto tra le diverse realtà internazionali: al concorso gli 87 Enti radiotelevisivi pubblici e privati sono state chiamati a rappresentare i 46 Paesi dei cinque continenti.
Radio, TV e Internet si sono così “incontrate” nella splendida cornice dei Mercati di Traiano dove il tema del multiculturalismo – per la precisione “celebrare la diversità nel mondo dei media digitali” – è stato al centro dei dibattiti. I giovani universitari intervenuti e coinvolti su vari fronti all’interno della manifestazione, sono stati di fatto i protagonisti indiscussi come la varietà di linguaggi proposti, che darà di certo agli stessi la possibilità di esprimersi attraverso le tecnologie e non solo.
Un concentrato dunque di cultura televisiva, radiofonica e connessioni ad ampio raggio: sempre più in espansione, nonché sempre più rapida. Di grande interesse, il Prix Italia è ricco di approfondimenti e di stimoli che, per chi segue i programmi nostrani e quelli fuori dai propri confini, sono utili per una tangibile sinergia tra realtà e “fantasia”.
Si discute quindi di modernità e di avanguardie da un lato, mentre dall’altro si ri-apre lo scenario del secondo sciopero per il clima. E qui, forse, entriamo nella retorica. Gli studenti, “assenti giustificati” dal Ministro Fioramonti, si sono riversati nelle vie/piazze di 180 città italiane. Un fiume in piena dunque, in cui adulti e teen-agers, uniti, hanno urlato a gran voce che è ora di agire per il nostro futuro e per il nostro benessere. Su questo siamo d’accordo tutti: abbiamo solo pochi anni davanti a noi per sovvertire le regole globali sulla sostenibilità.
Che sia una moda o meno, questo interesse riservato ai temi ecologici ha un forte impatto sui giovani: almeno sono motivati da una giusta causa. E l’emblema è la piccola Greta. Lei, capace di stimolare le generazioni future inglobandole in vero problema, soprattutto non in uno virtuale.
Abbiamo inoltre appreso che il ghiacciaio del Monte Bianco si sta sciogliendo ed è soggetto a crolli. Problema che non coinvolge solo l’Italia. In segno di commemorazione, si è svolto un funerale come simbolo dell’imminente calamità naturale. Diego Bianchi, conduttore di Propaganda Live (27 settembre), ha voluto testimoniare il fatto: infatti, è andato di persona a verificare lo stato del luogo così affascinante e suggestivo, lontano da ogni contaminazione. Almeno così pare.
Insomma, siamo in pericolo? Quanto le energie verdi possono ristabilire un tenore di vita a noi favorevole? Quanto di ciò che abbiamo costruito fino ad ora rimarrà nelle mani dei ragazzi di oggi? In che modo saremo capaci di trasformare il mondo in uno pulito e a misura d’uomo, senza caos né rumori ma silenzioso e più lungimirante?
Un’ottica, questa, fatta di speranza e di aspettative. Da dove cominciamo?