Sette giorni compulsivi
La settimana appena trascorsa siamo stati tormentati dalle molteplici notizie, alcune spiazzanti, altre che ci hanno lasciato attoniti.
L’ondata di terrorismo dilaga nel mondo ancora concentrandosi oltre i confini della Turchia, a Roma dove pare che il traffico di droga prenda sempre più piede, mentre lo sfondo politico gioca a conquistare il potere nelle forme più svariate.
La destra sembra potenziare le sue forze sempre più – il che preoccupa assai -, non ultima la Germania dove il partito dalle idee estremiste supera l’Angela nazionale, e in Umbria si attendono i risultati elettorali. Chi sarà il Governatore della regione italiana?
Dall’altra parte dell’Emisfero terrestre, invece, le manifestazioni contro il caro-vita inondano le strade di Santiago del Cile. Il problema si ripete: il governo non ascolta i cittadini. E non solo nel Paese del Sud America. Se i potenti cominciassero ad ascoltare le nostre esigenze probabilmente qualcosa potrebbe cambiare in maniera radicale.
Intanto, a Liliana Segre sono stati rivolti insulti antisemiti e messaggi d’odio sia sui social – una media di duecento offese la giorno – sia nel dibattito pubblico. Dunque, ritorna a far parlare di sé la violenza verbale gratuita. Ma chi ha acceso la miccia? Chi incita il popolo affinché si arrivi al culmine di questa “razzia delle parole”? Non sappiamo farci un’idea personale e distaccarci per difendere le persone prese di mira?
A tal proposito il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte si esprime: “Inviterò tutte le forze politiche che stanno in Parlamento a mettersi d’accordo per introdurre norme contro il linguaggio dell’odio. Via social e a tutti i livelli“.
La polemica, infatti, si incentra sul fatto di cominciare a punire chi si accanisce sul web con tali esempi, infettando la democrazia e la libertà personale. Ognuno prendendosi le proprie responsabilità. Ma come identificare le persone sui social? Se si trattasse di account falsi e non riconoscibili?
Noi non siamo in grado di dare una risposta a tutto ciò se non tramite le parole della Segre stessa: “Le uniche medicine sono la cultura e la conoscenza“. Se queste ultime però vengono soffocate quali altre vie intraprendere?