Il coraggio di essere principesse
Al Teatro de’ Servi di Roma è andato in scena dall’8 al 24 novembre ‘Per favore non uccidete Cenerentola’, una commedia scritta da Riccardo Mazzocchi e diretta da Roberto Marafante. La vicenda ha come tema la difficoltà di essere se stessi contro i pregiudizi
Glauco è un vedovo e padre di due gemelli. Quando comprende che i figli vogliono intraprendere una vita autonoma dopo il diploma, l’uomo ha paura di restare solo di nuovo: si confida così con il fantasma della moglie Teresa e con il migliore amico Leonardo.
La storia inizia nella camera da letto di Glauco per poi proseguire in una sala vuota di un ristorante: due spazi molto intimi e preclusi alla folla in cui i personaggi possono parlare e sfogarsi in maniera indisturbata.
Il protagonista, interpretato da Ludovico Fremont, è sempre al centro della scena: intorno a lui svolazza l’estrosa moglie Teresa (Valeria Monetti), che conserva una verve positiva e allegra attraverso battute piccanti, mentre Leonardo (Sebastiano Colla) irrompe da un armadio e si mostra sicuro di sé, intraprendente e con la risposta sempre pronta. Teresa e Leonardo sono le uniche persone che conoscono bene Glauco: lo difendono e sanno il suo segreto – che lui tiene dentro di sé da tanto tempo – e quanto gli abbiano fatto male certi commenti della gente.
Sullo sfondo ci sono i figli del personaggio principale interpretati da Enrico Torzillo e Susanna Laurenti. Anche se marginali, rappresentano il legame più concreto che il loro padre ha con il presente e l’unica certezza della sua vita con il futuro.
Gli attori sul palco si muovono con dimestichezza dando vita a una recitazione vivace e allegra. La regia fresca e dinamica oltre a rendere l’insieme esilarante coinvolge da subito lo spettatore, stappandogli qualche risata. Lo spettacolo in questo modo, grazie alle battute frizzanti, acquista un ritmo incalzante.
Le tematiche affrontate nel testo sono accompagnate da una forte ilarità: possiamo considerare la rappresentazione un affresco malinconico e gioioso sull’amicizia, sull’essere se stessi e soprattutto sull’amore in tutte le sue accezioni.
In ‘Per favore non uccidete Cenerentola’ ognuno di noi può rispecchiarsi nei personaggi ed essere consapevole di quanto alcune parole abbiano un peso, specialmente in un’epoca in cui i pregiudizi sono all’ordine del giorno e insultare diventa sempre più gratuito e veloce.
Ciascuno deve avere il diritto e la libertà di esprimere la sua natura, come canta Billy Elliot ne “Expressing yourself” in cui Billy e Micheal ballano uno sfavillante tip-tap indossando abiti femminili, nonostante la gente li preferisca iscritti a pugilato.
Il protagonista, infatti, verso la fine indossa vesti differenti: la presa di coscienza lo induce a non soffocare la “principessa” che abita in lui. Ha voglia di uscire allo scoperto ed essere finalmente se stesso. A fermare la sua vera indole non saranno i commenti e le menti chiuse di chi vive un’esistenza fatta solo di stereotipi, che non sa cosa vuol dire amare ed essere felici.
Maria Vittoria Guaraldi
Teatro de’ Servi
dall’8 al 24 novembre
Per favore non uccidete Cenerentola
scritto da Riccardo Mazzocchi
regia Roberto Marafante
con Ludovico Fremont, Valeria Monetti, Sebastiano Colla, Susanna Laurenti ed Enrico Torzillo
scenografia Rossella Inzillo
costumi Giusy Nicoletti e Davide Nisi
luci Stefano Valentini
aiuto regia Alberto Cassarino