Un incontro di boxe lungo una vita
Per omaggiare la giornata della memoria, il teatro Off Off di Roma ospita ‘La belva giudea’, in scena dal 28 gennaio al 2 febbraio. Lo spettacolo, scritto da Gianpiero Pumo e diretto da Gabriele Colferai, racconta una storia poco conosciuta, ambientata fra i campi di concentramento e gli Stati Uniti, che lascia però poco spazio alle emozioni
Deportato a soli quattordici anni di età, subito dopo aver conosciuto la amata Leah, Hertzko Haft viene scelto da un ufficiale delle SS come pugile per gli incontri di boxe dentro i campi di sterminio. Il giovane e forte ebreo vince 75 incontri e di conseguenza uccide 75 persone: questo gli porterà l’appellativo di belva. Una volta libero, Haft correrà negli Stati Uniti per mettersi sulle tracce di Leah con l’ambizione di diventare famoso proprio come pugile professionista.
L’opera scritta da Gianpiero Pumo viene messa in scena con la regia di Gabriele Colferai che sceglie una costruzione scandita da piani temporali intersecati tra loro senza seguire un ordine logico: gli episodi più significativi della vita dell’ex prigioniero perdono dunque l’elemento della consequenzialità e parallelamente anche la loro capacità di rendersi chiari.
Non sembra infatti teatralmente indovinata questa decisione di riempire la messinscena di flashback che, nonostante siano individuati dai numeri di round di un metaforico incontro di pugilato, non riescono a dare un’idea veramente definita dell’identità di Hertzko Haft.
È proprio questo caos cronologico, peculiare del testo, a lasciare più perplessi: tutto quello che vuole essere raccontato della vita del protagonista sembra sempre troppo superficiale e fumoso, e l’esistenza di questo uomo così speciale resta lacunosa.
Il copione lascia ai margini la religione di Haft e anche gran parte della sua esperienza nel campo di concentramento, fatta eccezione per la boxe; se questo, da un lato, sembra un legittimo rifiuto di insistere sugli aspetti più scontati della storia, dall’altro, purtroppo, rende molto poco dettagliata l’avventura della belva giudea.
Se la cavano discretamente i due attori in scena ma se Filippo Panigazzi esegue la propria prestazione senza particolare intensità, Gianmarco Pumo tende invece a esagerare, talvolta, nei toni drammatici.
‘La belva giudea’ è un lavoro fine a se stesso all’interno del quale le emozioni scarseggiano e tutte le idee che lo sostengono tecnicamente sono sviluppate con poco criterio: ciò è senza dubbio deludente per una rappresentazione potenzialmente valida che avrebbe potuto avere un esito ben diverso.
Gabriele Amoroso
Teatro Off Off
dal 28 gennaio al 2 febbraio
La belva giudea
di Gianpiero Pumo
regia Gabriele Colferai
con Gianpiero Pumo e Filippo Panigazzi
luci Federico Millimaci
produzione Dogma Theatre Company Italia