Il melodramma in chiave spassosa
Il teatro Studio Uno di Roma ospita di nuovo i Tre Barba, il gruppo comico capitanato da Lorenzo De Liberato, che dopo “Così fan tutte” e “Il barbiere di Siviglia” porta in scena una versione tragicomica di ‘Rigoletto’, capolavoro lirico di Giuseppe Verdi. Dal 6 al 9 febbraio le risate e gli spettatori sono stati numerossimi
A Mantova, nel XVI secolo, Rigoletto, buffone di corte, ha una figlia segreta, Gilda, la quale ha un interesse romantico proprio per il duca di Mantova, che a sua volta, ignaro della sua identità, le fa una corte appassionata. I cortigiani del duca, che intendono vendicarsi delle satire di Rigoletto, rapiscono Gilda credendola però l’amante e non la figlia del buffone. La controvendetta di Rigoletto, suo malgrado, porterà al peggiore degli epiloghi.
È un riadattamento breve e comico quello dell’autore romano Lorenzo De Liberato: un omaggio a Giuseppe Verdi, all’opera lirica e probabilmente anche a se stesso dal momento che il giovane regista e attore continua a portare in scena un talento indiscutibile.
La versione del bravo De Liberato si libera di tutto il peso più drammatico dell’opera verdiana e, tra alcune delle arie originali del libretto e brani contemporanei inseriti con furbizia, tutti eseguiti dal vivo dal cast, ci si diverte e non poco, anche se molti passaggi della trama rischiano di sembrare poco chiari data la necessaria sintesi del testo.
I tre attori in scena, De Liberato stesso, Alessio Esposito e Lorenzo Garufo, che come da abitudine si barcamenano tra molteplici ruoli, sono anche in questa occasione bravissimi: recitano, cantano e intrattengono con evidente disinvoltura e un’ottima complicità che è visibile in ogni singola scena e come sempre è il solito, eccezionale, Esposito a trascinare l’intera azione.
Sebbene questo, sotto diversi aspetti, non sia il miglior lavoro di Lorenzo De Liberato, il regista continua a dimostrare di essere in possesso di un’ottima cultura e altrettanta conoscenza del mezzo teatrale.
Riuscite o meno, le sue rappresentazioni sono sempre piene di tocchi di genio e attenzione per i dettagli che si traducono in grande qualità anche nei lavori di natura più sperimentale come in questo caso.
Gabriele Amoroso
Teatro Studio Uno
dal 6 al 9 febbraio
Rigoletto
di Giuseppe Verdi
libretto di Francesco Maria Piave
regia I tre barba
con Lorenzo De Liberato, Alessio Esposito e Lorenzo Garufo
luci Matteo Ziglio