Troppe parole dicono poco
Il teatro Piccolo Eliseo di Roma ospita dal 13 febbraio al primo marzo ‘Giusto la fine del mondo’, un singolare copione di Jean-Luc Lagarge portato in scena con la regia di Francesco Frangipane. Un fiume di parole viene usato per descrivere, a fatica, il suo contrario: l’incomunicabilità
Quando Louis torna a casa dopo un lungo periodo di assenza, i suoi familiari lo accolgono con sentimenti contrastanti: sua sorella e la quasi sconosciuta cognata lo aspettano con ansia, sua madre sembra trattarlo come se il tempo non fosse mai passato, mentre suo fratello Antoine si dimostra estremamente ostile. Non si sa cosa Louis abbia fatto o dove sia stato tutto quel tempo ma ciò che è certo è che l’uomo ha qualcosa da comunicare a tutti.
Il testo di Lagarge, uno degli autori più rappresentati in Francia, è pieno di significati nascosti tra le righe e, al suo interno, le battute si ripetono quasi ossessivamente: non si arriva mai a dire la verità per come è, le si gira intorno, e le parole abbondano fino a diventare esagerate.
Questo afferma che la sostanza della storia è l’impossibilità di comunicare, la totale incapacità di dire o la volontà di non esprimere quale sia davvero il proprio pensiero.
Tutto ciò si traduce, purtroppo, in una drammaturgia pesante e opprimente che mette a dura prova la pazienza del pubblico: diventa stancante ascoltare continuamente scambi di battute squilibrati e al limite dello sterile.
Oltretutto quelli che dovrebbero essere i dialoghi tra Louis e i suoi familiari si trasformano in ridondanti monologhi dal momento che il personaggio del protagonista, più che controbattere, tace.
La regia di Francesco Frangipane si adegua al ritmo del testo stesso, mantenendo una calma che sembra sospesa nel tempo e tende ad appiattire anche le emozioni suggerite, almeno, dalle intenzioni dei personaggi.
Alessandro Tedeschi, interprete di Louis, è l’unico membro del cast che, pur dialogando pochissimo, trasmette uno stato d’animo definito. Il resto degli attori, sebbene validissimo, è inquadrato in stereotipi legittimi ma, come in effetti l’opera richiede, assolutamente non eloquenti.
Gabriele Amoroso
Foto Manuela Giusto
Teatro Piccolo Eliseo
dal 13 febbraio al primo marzo
Giusto la fine del mondo
di Jean-Luc Lagarge
traduzione Franco Quadri
regia Francesco Frangipane
con
Anna Bonaiuto Martine
Barbara Ronchi Catherine
Vincenzo De Michele Antoine
Angela Curri Suzanne
Alessandro Tedeschi Louis
aiuto regia Maria Castelletto
scene Francesco Ghisu
costumi Cristian Spadoni
musiche originali Roberto Angelini
luci Giuseppe Filipponio
foto locandina e video Lorenzo Cicconi Massi
produzione Argot Produzioni – Teatro Metastasio di Prato
in collaborazione con Pierfrancesco Pisani e AMAT