Italia limpida e solidale
La Penisola è blindata. Ora anche altri Paesi dell’Europa stanno chiudendo le frontiere. I contagi da Covid–19 aumentano e così #iorestoacasa diventa sempre più virale.
Negli scorsi giorni si è organizzata una lunga maratona, “L’Italia chiamò”, per raccogliere fondi a favore della Protezione Civile. Trasmessa in diretta sul canale YouTube del “MiBACT – Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo” e su altri siti, è stata condotta da Riccardo Luna e altri giornalisti.
Iniziata alle 6 del mattino è terminata alle 24.00, coinvolgendo cittadini con i loro messaggi, artisti, musicisti, cantanti e attori intervenuti con canzoni, letture di poesie e non solo. È stato un esperimento lungo un giorno in cui la libertà di parola e di pensiero hanno avuto il sopravvento: c’è infatti chi si è espresso riguardo la situazione economica, che colpisce in primis i lavoratori dello spettacolo.
Nel fine settimana, invece, si sono organizzati dei flash mob che invitavano i cittadini ad affacciarsi dai loro balconi con applausi e canti a supporto di tutto il personale medico che opera giorno e notte sul territorio nazionale, anche con l’obiettivo di tirarci su di morale con la musica, arte dal potere potente.
La domanda che ci poniamo ora, senza smorzare però l’animo solidale degli italiani è: quanto durerà questo impeto? Cosa accadrà dopo? Torneremo tutti cattivi e a offenderci? Perché, intendiamoci, è ciò che accade con i post su Facebook, luogo in cui diventa più facile aggredire il prossimo quando non lo guardiamo in faccia. Perché generalizziamo, buttiamo fango addosso a tutti e non facciamo distinzioni. Sputiamo alla massa. Forse bisognerebbe rivalutare i comportamenti personali e l’utilizzo del mezzo stesso.
Al momento non è il caso di pensarci e vorremmo soffermarci sia sull’in–coscienza dei milanesi scappati in massa al Sud e al Nord, portando il virus nelle zone salve con il rischio di contaminare gran parte della popolazione, sia sull’impatto che questa situazione sta avendo sul clima.
Insomma: i milanesi di adozione, per paura di rimanere isolati e lontani dalle proprie famiglie – egoisticamente parlando –, hanno deciso di ritornare ai Paesi natii, per poi dichiarare alle Asl di appartenenza la loro presenza e quindi tapparsi in casa e trascorrere la quarantena con i loro cari; dall’altra parte c’è un mondo che respira di nuovo, conquistandosi una rivincita che attendeva da anni.
Fosse la volta buona che impareremo, da questa circostanza, altri tenori di vita, abitudini, condotta? Che il senso civico ci condurrà verso un’educazione più ferrea, in cui il rispetto delle regole inciderà sulla vita di tutti? Riusciremo forse a investire qualche cosa di positivo e portarlo nel prossimo futuro?
Quello che accade in effetti è sorprendente: i canali di Venezia sono più limpidi; lo smog si sta riducendo; l’aria è più respirabile; i delfini sono ricomparsi nel porto di Cagliari. Secondo il recente rapporto del WWF (World Wide Fund for Nature – Fondo Mondiale per la Natura), la conseguenza del nostri errati modi di fare incidono molto sul propagarsi delle malattie in ascesa.
Le cause? Deforestazione; commercio illegale e non controllato di animali selvatici, impiantati in altri habitat; l’impatto umano, appunto, sull’ecosistema. Non solo. Anche l’ambiente sottomarino ne risente in quanto modificato a causa delle nostre attività. Le specie animali e vegetali dunque rischiano l’estinzione, mentre la razza umana aumenta.
Il Corona virus pertanto ci fa riflettere. Grazie al fenomeno detto “spill over – traboccare” o meglio punto di saturazione, si è passati dagli animali selvatici a noi umani, grazie alla distruzione dell’ambiente circostante, cambiandone a volte l’andamento naturale. Non è detto che i virus siano tutti letali, anzi. Alcuni batteri, microrganismi e virus possono risultare addirittura benefici oltre che innocui, e hanno un ruolo per il Pianeta assai basilare come per la nostra salute.
Cosa aspettiamo, allora, a riappropriarci dei nostri spazi in maniera consapevole, non invadendo e distruggendo ciò che ci sta intorno? Che il punto di non ritorno sia la dimensione attuale ovvero alla quale siamo giunti? Che il mondo così possa crescere più gioioso e sano? Saremo capaci di ricominciare da capo in modo diverso?
Noi di conseguenza auspichiamo che lo stop forzato ci aiuti a ridimensionare la realtà, ora, priva di stress, a dimensione d’uomo, più silenziosa e più gentile. Doniamoci più vicinanza, più sorrisi, più sostegno, più rispetto e impariamo da questa esperienza il più possibile.
Nuove strutture ospedaliere nel frattempo sono state inaugurate: oggi l’area della Columbus dedicata al Covid–19, a Roma, ha aperto con la speranza che questa sia la ri–partenza per mantenere una sanità italiana in buona salute.
Non lasciamoci sfuggire l’occasione!