La Parola Magica
Annalisa Civitelli Libri anna siccardi, incontri tra i personaggi, la parola magica, libri, narrativa contemporanea, NN Editore, ognuno la usa storia, percorso esistenziale, recensione, sofferenza 0
“Ne dedusse che i comandamenti erano preventivi, come un libretto d’istruzioni da consultare prima di cominciare a giocare, mentre i passi erano retrospettivi, come un manuale di riparazione per il giocattolo rotto. Se i comandamenti erano il navigatore, i Dodici Passi erano il carro attrezzi.”
Dopo essersi dedicata a scrivere testi teatrali e cortometraggi, Anna Siccardi ci stupisce con il suo primo libro: ‘La parola Magica’. L’opera consta di dodici racconti ambientati nella città di Milano. Le storie hanno una particolarità: ognuna ha un/una protagonista che può apparire in un’altra anche solo di sfuggita, grazie a un pensiero o un’azione, tanto da creare una trama unica
Leo è un giovane spacciatore e alcolizzato che vive l’esperienza traumatica di un terremoto; Anna, ex–ragazza di Leo, si prende cura della madre malata ed è l’unica della famiglia ad andare a trovare il padre in carcere, supportandolo nel suo momento di difficoltà; Chiara, la gemella di Anna, ha un carattere più forte rispetto sua sorella, è ironica e fa volontariato; Irene, ex–alcolista, è divorziata e ci fa partecipi del suo ultimo giorno di terapia; infine, conosciamo Carlo, Diana e Armen, alle prese con le loro tribolazioni.
I protagonisti de ‘La Parola Magica’ hanno ognuno la propria storia e la propria insoddisfazione personale. Le loro giornate trascorrono malinconiche: sono individui disincantati in cerca di un qualche cosa in più, speranzosi di ricostruire la loro vita in modo migliore.
La Siccardi, nel testo, crea una congiunzione tra loro attraverso avvenimenti, dialoghi e monologhi che compongono la struttura narrativa di ogni capitolo: l’autrice, in questo modo, ci dà l’opportunità di conoscere in modo più profondo i pensieri dei personaggi, per comprenderne sia l’interiorità sia la situazione che vivono in un preciso momento.
Il testo prende spunto dai dodici passi degli “Alcolisti Anonimi” e, con questo, la scrittrice intende mettere ordine nella vita dei soggetti in questione, creando una sorta di percorso esistenziale: una ricostruzione dell’anima che va dal perdono ai punti di rottura con la routine; dalla convivenza con il dolore alla ricerca dei rapporti umani, più tangibili e concreti; dalla relazione con se stessi alla dimenticanza dell’amore che è stato e che ora non è più.
Accettare è dunque la parola chiave di tutto l’insieme: essa si unisce al senso di fragilità e di dipendenza umana, dalle quali bisogna imparare a creare un distacco forte e netto. Essere determinati per riscoprirsi capaci di lottare, di proteggersi e di sostenersi di fronte alle delusioni e alla stessa vita.
Irene, Leo, Chiara, Anna, Carlo, Diana e Armen li troviamo a volte insieme a volte solitari, ma ognuno legato a un’immaginario, a un senso di riscatto e di redenzione, per acquietare i loro temperamenti. Desiderano trovare pace e un obiettivo che li mantenga in vita, rimanendo però ancorati a degli stereotipi con la concezione che essi possano risolvere sia i comportamenti sia il modo di vivere degli altri.
Anna Siccardi sa mantenere alta l’attenzione del lettore mediante una scrittura fluida e puntuale. Anche se gli eventi si differenziano, l’autrice rispetta una linea narrativa che, nonostante non abbia un ordine cronologico ben preciso, si rispecchia nell’uniformità del testo. È il tempo, infatti, a organizzare le varie circostanze. Il linguaggio è semplice ed espressivo, caratteristica che rende ‘La parola magica’ a essere letto dai vent’anni in su.
Agnese De Luca
Anna Siccardi vive a Milano ed è laureata in “Estetica e in Storia dell’Arte”. Diplomata in “Drammaturgia” alla Scuola Civica Paolo Grassi, ha scritto testi teatrali e cortometraggi, e collabora con “Harper’s Bazaar”. “La parola magica” è il suo esordio letterario.
Anna Siccardi
La Parola Magica
Edizioni NNE
Genere Narrativa Contemporanea
Collana La stagione
Edizione 2020
Pagine