L’attuale disastro economico in Venezuela
Il documentario racconta la crisi umanitaria di una delle nazioni più ricche del Sud America. Tra corruzione, povertà e sull’orlo di una guerra civile, troviamo un Paese terribilmente schiacciato dalla cattiva gestione della propria ricchezza petrolifera
Il punto è questo: il Venezuela è l’unico paese al mondo con due parlamenti e due presidenti. Troviamo in carica Nicolás Maduro il cui potere amministrativo è contestato da Juan Guaidó. Il riconoscimento di uno o dell’altro da parte del resto del mondo ha diviso anche le superpotenze mondiali: da una parte troviamo gli Stati Uniti che sostengono Guaidó in opposizione ad altri Paesi come Russia, Cina e Cuba che appoggiano Maduro.
Le scelte del sostegno dei leader mondiali (che seguono ovviamente i propri interessi personali) sono dettate quasi esclusivamente dalla disputa sulle rivendicazioni dell’oro nero venezuelano. È la popolazione a pagare il prezzo di questi giochi di potere: il petrolio segna dunque sia la fortuna sia la sfortuna di questo Paese, rendendolo ricchissimo e molto povero al tempo stesso.
A circa vent’anni dalla Rivoluzione Bolivariana iniziata dall’ex presidente Hugo Chávez, il Venezuela si trova quindi al centro di una crisi umanitaria senza precedenti. La storia ci porta a Caracas nelle case dei cittadini costretti a vivere con poco e niente.
Molti hanno optato per l’espatrio, altri rifiutano di ansarsene. Le immagini della popolazione sono alternate da quelle dei principali esponenti politici del panorama mondiale, sottolineando in tal modo com’è il reale effetto delle scelte politiche e quali siano le conseguenze per la gente comune.
Scritto e diretto dal sociologo e documentarista, Emiliano Sacchetti, si propongono circa cinquanta minuti di racconto incentrato sulle tragiche vicende di uno Stato che sta vivendo il più grande disastro economico in tempo di pace degli ultimi quaranticinque anni: una crisi paragonabile solo a quella dei Paesi che stanno affrontando una guerra civile.
La voce narrante lega i fatti riportati e dà una chiave di lettura a cui è possibile aggrapparsi per immergersi nelle problematiche venezuelane. Questa è sostenuta dai numerosi interventi di professori, esperti e segretari di Stato (come Luisa Ortega Diaz, Procuratrice generale esiliata in Colombia; o Julia Buxton, Professoressa di Politica Comparata; o ancora Pino Arlacchi, ex–Sottosegretario Generale della Nazioni Unite) che esprimono un punto di vista esperto e offrono uno spettro di visione completo e dettagliato.
Il documentario è stato prodotto da Gioia Avvantaggiato per GA&A Productions, in coproduzione con Gruppe5/ZDF, in associazione con ARTE, RTS, SVT, NRK e presentato nella selezione ufficiale del “Concorso Internazionale per lavori oltre i 40 minuti”, nell’ambito del “Festival Internazionale di Grandi Reportage e Documentari – FIGRA – su società”.
Nel cast troviamo Marco Pasquini alla fotografia, Juan Manuel Lopéz Moreno alla presa diretta, Carlotta Marrucci per il montaggio e Giulia De Luca per la consulenza giornalistica.
Andato in onda sul canale History (canale 407, esclusiva Sky) il 30 marzo scorso, ‘Venezuela, la maledizione del petrolio’ è un reportage geopolitico che porta il carico di far conoscere al mondo la disastrosa questione del Paese Sud Americano. Riesce inoltre a trasmettere empatia e richiama alla sensibilizzazione collettiva verso un popolo schiacciato dalla depressione di un Paese in caduta libera.
Andrea Maresi
Venezuela, la maledizione del petrolio
Scritto e diretto da Emiliano Sacchetti
Fotografia Marco Pasquini
Presa diretta Juan Manuel Lopéz Moreno
Montaggio Carlotta Marrucci
Consulenza Giornalistica Giulia de Luca
Prodotto da Gioia Avvantaggiato per GA&A Productions