La forza vibrante dell’amore
L’espressione più eccelsa della vita è l’essere innamorati e ricambiati, e amare. La cantautrice, cantante e musicista calabrese lo sapeva bene, sebbene i fallimenti vissuti. Tuttora considerata un esempio da seguire da chi desidera percorrere la carriera musicale ha lasciato tracce indelebili di sé: le sue canzoni e i suoi testi. Una donna, Mia Martini, che ha saputo lottare e rinascere dalle difficoltà viene omaggiata in grande stile, in versione intima e personale nell’ambito della prima rassegna estiva terracinese: “R.Estate in scena”
La potenza di questo periodo post lockdown è il coraggio di ri–cominicare a proporre rassegne teatrali e far sì che gli artisti si esprimano attraverso il proprio linguaggio, al meglio. ‘Mimì per me’ sarebbe dovuto andare in scena a Roma, a maggio scorso. A causa della pandemia il mondo dello spettacolo ha di fatto subito un fermo necessario e la ripresa è ancora lenta e fatica a riprendere i ritmi frenetici di tempo fa.
A incantare il pubblico nella splendida cornice del Tempio di Giove Anxur di Terracina (LT) il 10 agosto è proprio Maria Carolina Salomè accompagnata da un’ensemble di quattro musicisti: Gianni Ferretti (tastiera), Pino Soffredini (chitarre), Stefano Scoarughi (basso) e Gigi Zito (batteria), il quale ha contribuito alla performance con la sua consulenza musicale.
L’omaggio dedicato a Domenica Rita Adriana Bertè, in arte Mia Martini denominata Mimì, è trascorso tra gli aneddoti personali di Carolina Salomè e le vicissitudini della carriera di una delle cantanti italiane più famose del contesto musicale: una figura emblematica molto stimata, che ebbe successo sia a Tokyo sia a Parigi, e non solo.
Malgrado la professionalità e l’eterna lotta con le delusioni, le maldicenze e la sofferenza nel non essere stata amata, si può riconoscere alla Martini di essere stata determinata dal riemergere dalle acque e sulle scene come la Fenice. È questo quello che ha imparato la Salomè seguendo l’artista versatile, soprattutto a livello musicale: a rialzarsi e ad amare nuovamente in seguito a un grande dolore o a una terribile intima caduta.
La carrellata di sonorità andanti, pop, rock, cadenzate, jazz, morbide, dolci e acustiche ci hanno trasportato in là negli anni, lungo il corso della nascita di una stella, del suo oscuramento e della sua rifioritura, che si è andata a intrecciare con il percorso di vita dell’interprete: una sorta di battaglia personale in nome di una cantautrice di grandi capacità, mai riconosciuta come tale.
Afferma la Salomè che “non è facile raccontare la vita di una grande artista” e far propri i brani in modo intimistico guida all’ascolto attento dei testi – alcuni scritti dalla stessa Mimì – densi di poesia, di metafore, di angoscia, di desiderio d’amore, di sentimenti, di luoghi, di situazioni reali e immaginifiche, come del senso di libertà e di freschezza che la Martini, forse, è riuscita ad assaporare anche nella solitudine più estrema.
La continua richiesta d’amore è espressa nei pezzi più famosi: da “Padre davvero” in versione intima si passa a “Piccolo uomo” dal sapore struggente; seguono “Donna sola”; “Inno”; “Minuetto”; “Al mondo”; “Per amarti” e “Ritratto di donna”, brani dalla musicalità equilibrata; si prosegue con “La costruzione di un amore” e “E non finisce mica il cielo” proposte in chiave acustica, scandita dalla soavità delle melodie.
“Stelle” poi è una sorpresa: una ninna nanna tutta poetica, che riporta ai sogni, alla magia della compagnia; “Spaccami il cuore”, “Gli uomini non cambiano”, “Almeno tu nell’universo”, “Donna” e “La nevicata del ‘56”, dai toni trascinanti, sono gli altri successi cantati in maniera del tutto personale dalla Salomè. Verso la fine riscopriamo le restrizioni mentali di “La musica che gira intorno”, “Fammi sentire bella” e “Valsinha”, che chiude in bellezza con la sola voce calda e la chitarra di Soffredini.
Nonostante le difficoltà tecniche, quelle di raggiungere la location su un sentiero poco illuminato e di sistemarsi le sedie per conto proprio – dovute alla prima esperienza organizzativa dell’Associazione KA.ST in collaborazione con “Fondazione Città di Terracina” e “Parco Oasi” (non è comunque una giustificazione e le lamentele degli artisti sono tante) – e malgrado il vento abbia reso difficoltose alcune circostanze, l’insieme è stato magico ed emozionante.
‘Mimì per me’ è uno spettacolo godibile e da vedere, vibrante nell’anima. Ciò che conta, ora, è che gli artisti ricomincino a proporre i loro lavori tanto da essere di nuovo apprezzati dal pubblico. Ciò che conta, inoltre, è imparare dai pro e contro di una strutturazione molto discussa da chi ha preso parte al festival estivo.
Auspichiamo che vengano apportate le migliorie necessarie affinché le rappresentazioni siano rese più fruibili per gli spettatori, e che l’Associazione si appresti a ottenere maggiori riconoscimenti – verso il termine della programmazione –, sia da chi ha deciso di partecipare a “R.Estate in scena” 2020 sia dal pubblico che assisterà agli eventi.
Annalisa Civitelli
Foto Civitas Creativa
Rassegna estiva R.Estate in scena
Terracina
Tempio di Giove Anxur
10 agosto
Mimì per me
di Maria Carolina Salomè
Maria Carolina Salomè voce e racconti
Gianni Ferretti tastiera
Pino Soffredini chitarre
Stefano Scoarughi basso
Gigi Zito batteria e consulenza musicale