Il prezzo di una scelta
“Quando hai le mani così occupate da non avere tempo di far funzionare il cervello, ti senti docile…Ti senti libero”
Fiume è il figlio del più importante industriale del mondo, la sua è una vita da privilegiato, con un futuro già programmato. Ma porta con sé una profonda insoddisfazione che sente verso tutto quello che lo circonda; una sensazione che aumenta quando entra in contatto con un personaggio singolare: una vecchia–bambina con un pulcino in testa. Una particolarità, quest’ultima, capace di accendere in Fiume un fuoco che brucerà e aiuterà tutta l’umanità
Valerio Carbone nel suo ‘Il mercante d’acqua’, edito da Haiku, parte dalla tematica dell’acqua, oggi molto discussa, per descrivere una società futuristica e, grazie a questo escamotage l’autore critica quella attuale (la disoccupazione, il disperato bisogno di avere il posto fisso, la globalizzazione, l’indifferenza delle persone e la dipendenza dalla tecnologia). L’acqua, così, bene comune, potrebbe divenire un giorno a pagamento.
Il libro ci trasporta dunque in un mondo distopico dove non esistono più gli stati–nazioni, visto che si sono dissolti tutti dopo essersi dichiarati in bancarotta. Attualmente tutto è in mano ad alcune multinazionali titaniche, che si dividono i poteri e i beni primari della terra.
Tuttavia è iniziata una nuova era: si riscrive per intero il calendario, esistono i cyborg domestici e la tecnologia ha elevato il benessere delle persone. Ormai i corpi sono perfetti, si modificano facilmente e l’invecchiamento non è più un problema.
Tra tutti gli abitanti di questo nuovo mondo, fissiamo l’attenzione su Fiume, un ragazzo che sta per festeggiare il suo diciottesimo compleanno, e la cui vita gira intorno a suo padre, un uomo dominatore che ogni giorno organizza e programma le giornate del figlio e la sua istruzione.
In futuro sarà proprio Fiume a doversi occupare della “Oceano Inc.”, l’azienda che gestisce per intero le risorse d’acqua del pianeta: l’acqua quindi non sarà più distribuita gratuitamente.
Si rimane colpiti da nuove forme organizzazione–manipolazione del mondo, dove non tutti sono soddisfatti: nasce così un gruppo rivoluzionario chiamato le “scimmie di Darwin”, formato da uomini stanchi, malformati e storpi per colpa dell’inquinamento e delle crisi economiche, che cercano una vita migliore. Rivogliono ciò che è loro per natura: l’acqua.
La scrittura del racconto denota delle particolarità: l’argomento che affronta Carbone è interessante; l’autore inoltre è uno dei pochi contemporanei a non usare le virgolette per i dialoghi e infine egli sceglie delle descrizioni del mondo distopico precise e minuziose.
Molti nomi e situazioni della storia infatti provengono dal nostro tempo, come Google, Apple e Disney, ma Carbone li utilizza con tono sarcastico e ironico.
Durante la narrazione si osserva un’evoluzione del personaggio principale attraverso i suoi conflitti interiori, familiari e non, alla ricerca della verità, decisioni da prendere e una rivoluzione da fare.
Il testo viene accompagnato da illustrazioni in bianco e nero realizzate da Marianna Forte che completano l’insieme e danno volto ai personaggi della vicenda.
‘Il mercante d’acqua’ propone al lettore un’avventura ben congeniata mediante personaggi che lottano per un ideale e un futuro migliore, che potrebbe essere il nostro, se vogliamo davvero iniziare a cambiare.
È un libro che fa riflettere ed è adatto a qualsiasi persona ami leggere più generi letterari.